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Nebbia in agosto - Nebel im August

Regia:Kai Wessl
Vietato:No
Video:
DVD:CG Entertainment
Genere:Drammatico
Tipologia:Diritti dei minori, Diritti umani - Esclusione sociale, La memoria del XX secolo, Minoranze etniche, Razzismo e antirazzismo
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:dal romanzo di Robert Domes
Sceneggiatura:Holger Karsten Schmidt
Fotografia:Hagen Bogdanski
Musiche:Martin Todsharow
Montaggio:Tina Freitag
Scenografia:Christoph Kanter
Costumi:Esther Amuser
Effetti:
Interpreti:Ivo Pietzcker (Ernst Lossa), Sebastian Koch (Dott. Walter Veithausen), Fritzi Haberlandt (Suor Sophia), Henriette Confurius (Edith Kiefer), David Bennent (Oja), Karl Markovics (Christian Lossa), Thomas Schubert (Paul Hechtle), Branko Samarovski (Max Witt), Jule Hermann (Nandl), Niklas Post (Josef)
Produzione:Collina Filmproduktion, in co-produzione con Dor Film-Studiocanal Film-Arri Media-B.A. Produktion-Ernst Eberlein Filmproduktion, con la cooperazione di Zdf E Orf
Distribuzione:Collina Filmproduktion, in co-produzione con Dor Film-Studiocanal Film-Arri Media-B.A. Produktion-Ernst Eberlein Filmproduktion, con la cooperazione di Zdf E Orf
Origine:Germania
Anno:2016
Durata:

126'

Trama:

Germania del Sud, inizio anni Quaranta. Ernst è un ragazzino orfano di madre, molto intelligente ma disadattato. Le case e i riformatori nei quali ha vissuto l'hanno giudicato "ineducabile", ed è stato confinato in un'unità psichiatrica a causa della sua natura ribelle. Qui però si accorge che alcuni internati vengono uccisi sotto la supervisione del dottor Veithausen. Ernst decide quindi di opporre resistenza, aiutando gli altri pazienti, e pianificando una fuga insieme a Nandl, il suo primo amore. Ma Ernst è in realtà in grave pericolo, perché è la dirigenza stessa della clinica a decidere se i bambini debbano vivere o morire...

Critica 1:Nella Germania del Sud, agli inizi degli anni '40, cresce Ernst Lossa, un ragazzino orfano di madre e con un padre che a causa delle sue origini Jenish (popolazione nomade europea), viene spedito prima a Dachau e poi a Flossenburg. Ernst invece viene trasferito da un istituto all’altro poiché a causa del suo carattere vivace è giudicato “ineducabile”.
Nebbia in agosto di Kai Wessel, sceglie questa storia vera per approfondire la vicenda dell’eutanasia nazista che prese le mosse dall’atto del T4, emandato nel 1939, in base al quale chiunque non fosse stato in grado di contribuire alla società sarebbe stato ucciso con la pratica dell’eutanasia. Vennero uccisi più di 200.000 pazienti ospedalieri, poiché chi era considerato incurabile era di conseguenza colpevole di pesare sulle finanze dello stato e sulle risorse degli ospedali sempre più scarse.
Focalizzandosi sul punto di vista del piccolo Lossa (che giocò un ruolo chiave nei processi agli ospedali dopo la guerra) il film di Wessel è ambientato nell’Ospedale Psichiatrico di Kaufbeuren, gestito dal Dottor Walter Veithausen (nel film il Sebastian Koch de Le vite degli altri). Il dottor Veithausen fu inventore, fra le altre cose, della “dieta della fame” strategia atta a far si che non ci fossero troppi sospetti riguardo alle cause dei decessi: il brodo di verdure veniva bollito per moltissime ore in modo da perdere ogni tipo di sostanza nutritiva, portando il paziente al deperimento.
Ruotando intorno agli abitanti dell’ospedale ma anche ai lavoratori interni che combatterono contro la follia nazista, lo spettatore viene a conoscenza del fatto che l’eutanasia diventò un modo per procedere con l’opera di sterminio non solo dei più deboli ma anche dei più vivaci e indisciplinati, dei sovversivi e di chi non sottostava alle regole. Il film di Wessel ha il merito di portare all’attenzione di tutti quest’orribile parentesi della dittatura nazista. (…)
Autore critica:Alice Catucci
Fonte criticasentieriselvaggi.it
Data critica:

18/1/2017

Critica 2:Quanti di voi conoscono la storia di Ernst Lossa? Era un ragazzino zingaro, jenisch più precisamente, e aveva solo 13 anni quando, durante il nazismo, venne internato nella famigerata clinica di Irsee, dove il dottor Valentin Faltlhauser, per rendere più efficace l'eugenetica hitleriana, praticava un'eutanasia selvaggia nei confronti di storpi, ritardati mentali o epilettici con lo scopo di purificare il più rapidamente possibile la razza ariana da tutte le imperfezioni genetiche. Che fossero adulti o bambini, non faceva differenza.
La storia di Ernst Lessa, che pur essendo perfettamente sano fu ucciso da un'iniezione di morfina e scopolamina somministratagli da una solerte infermiera – la morte fu però registrata come un caso di fatale broncopolmonite – l'ha raccontata magistralmente Marco Paolini nello spettacolo Ausmerzen, vite indegne di essere vissute. Quella storia, in prossimità della Giornata della memoria, torna con il film tedesco Nebbia in agosto (...), che vede l'attore Sebastian Koch (già interprete di fatti cruciali della storia tedesca in Le vite degli altri e Il ponte delle spie) nei panni del luciferino dottor Faltlhauser.
Non era facile raccontare una storia tanto piena di insopportabile crudeltà su degli innocenti, ma il regista Kai Wessel ci è riuscito tenendo a freno retorica e commozione, e dipingendo la clinica degli orrori di Irsee in una luce sinistramente familiare. Faltlhauser, così come l'infermiera che durante il processo di Norimberga ammise di aver ucciso 210 bambini, non vengono descritti secondo lo stereotipo del mostro nazista, ma come individui "normali", convinti di fare il bene della società. Ed è in questo modo che Nebbia in agosto non ci ricorda solo la terribile banalità del male, ma propone anche una riflessione quantomai attuale sui pericoli della manomissione della natura da parte dell'uomo e delle sue tecnologie.
Autore critica:Marco Scognamiglio
Fonte critica:il Venerdì di Repubblica
Data critica:

6/1/2017

Critica 3:
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Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:
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A cura di: Redazione Internet
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