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Missing - Scomparso - Missing

Regia:Constantin Costa-Gavras
Vietato:No
Video:Cic Video
DVD:
Genere:Drammatico - Politico
Tipologia:I giovani e la politica, La memoria del XX secolo
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Dal romanzo "Missing" di Thomas Hauser
Sceneggiatura:Constantin Costa-Gavras, Donald Stewart
Fotografia:Ricardo Aronovitch
Musiche:Papathaniassou Vangelis
Montaggio:Françoise Bonnot
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Charles Cioffi Ray Tower, David Clennon Phil Putman, Jack Lemmon Ed Horman, Melanie Mayron Terry Simon, John Shea Charles Horman, Sissy Spacek Beth Horman
Produzione:Polygram per Universal
Distribuzione:Zari Film
Origine:Usa
Anno:1982
Durata:

122'

Trama:

Charles, giovane irrequieto americano, vive con la moglie Beth nella capitale di un paese del Sud America proprio mentre avviene un "golpe". Il suo modo di fare, di andare in giro e soprattutto il suo fare continue domande provocano la sua sparizione. Beth e i suoi amici e, alla fine, il padre Ed Horman, uomo d'affari di New York, cominciano le ricerche, ma nè l'ambasciata, nè il Consolato nè le autorità militari del luogo trovano una spiegazione dell'accaduto. Nemmeno le ricerche allo Stadio Nazionale tra prigionieri in attesa di essere interrogati e probabilmente uccisi, e tra gli innumerevoli corpi dei giustiziati, danno alcun esito. Si fa sempre più strada l'idea che Charles sospettasse connivenze tra gli americani e gli autori del golpe e che sia stato fatto sparire dai militari. Poi arriva la notizia ufficiale: Charles è stato ucciso dai militari. Il padre, sconvolto dal dolore, torna negli Stati Uniti: denuncerà le autorità americane, ma il caso, dopo vari anni, verrà archiviato.

Critica 1:Nei giorni del golpe (1973) di Pinochet in Cile scompare un giovane cittadino USA. Il padre, uomo d'affari, lo cerca disperatamente con la nuora. Inutilmente. Si fa strada l'ipotesi che sia stato eliminato come scomodo testimone dell'aiuto dato dagli americani all'esercito golpista. Il film zoppica qua e là, ma ha un'avvincente progressione emotiva in sagace equilibrio tra temi pubblici e privati. Per la prima volta Hollywood indica le responsabilità della CIA nel colpo di stato in Cile. Palma d'oro a Cannes. Oscar per la sceneggiatura di Costa-Gavras e Donald Stewart, basata su un libro di Thomas Hauser, e 3 candidature per J. Lemmon, S. Spacek e miglior film.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:L'America non ha cambiato Costa Gavras più di quanto non l'abbia fatto con gli ultimi insigniti di premio Oscar per il miglior film straniero. La traversata dell'Atlantico non è più costellata di vittime. Gli Academy Award Winners vengono ingaggiati a suon di dollari non per tradire se stessi ma per concedere un bis in inglese. Che riesce bene in misura direttamente proporzionale alla vocazione cosmopolita degli interessi del regista (Ecco perchè Bergman o Fellini ad Hollywood non andranno mai, pur lavorando quasi esclusivamente per la committenza americana).
Per la sua inevitabile trasferta americana, Costa-Gavras ha fatto anche qualcosa in più: ha perfezionato la sua formula di thrilling politico, nota fin nel dettagli, e ce l'ha restituita in confezione di lusso. Merito, certamente della generosità di budget dell'Universal e dell'alto professionismo, tutto hollywoodiano, di attori e tecnici, ma anche e soprattutto, della capacità di Costa-Gavras sceneggiatore e regista di perfezionare il già collaudato gioco. Questa volta, ha infatti evitato tutti i trabocchetti in cui era caduto (o che aveva faticato ad aggirare) nel suoi film “politici” precedenti: l'irruenza e la retorica di Z , la patina monocorde della Confessione, la compressione del privato nell'Amerikano, la ricostruzione incolore e trasandata dell'Affare della sezione speciale. E dallo stesso poker di film ha saputo collezionare il meglio: la passione polemica di Z, la sapiente direzione degli attori della Confessione, il linguaggio controllato, ma ai tempo stesso vivace e teso, dell'Amerikano, la capacità di spaziare oltre gli orizzonti della cronaca dell'Affare della sezione speciale. Per dosaggio di sceneggiatura e autocontrollo di regia, Missing è perfetto. Il rapporto fatti-concetti, cui ha sempre teso il regista, ha un'equilibrio assoluto. Il pamphlet è accuratamente dosato, indirizzandosi contro i burattini (Pinochet e camerati), ma soprattutto contro i burattinai (Wall Street e la sua appendice di Washington D.C.). Il dramma familiare della famiglia dello “scomparso” Charles Horman ha l'accortezza di rovesciare su un pubblico indifferenziato ogni genere di esche.
A questo punto conviene ripetersi: Missing, prodotto con i dollari delle multinazionali, mentre Reagan inasprisce la tradizionale politica anti-cubana, medita vendette contro il Nicaragua, punisce i guerriglieri del Salvador e copre il tutto con polvere polacca e afghana, dovrebbe spiegare ai borghesi dell'una e dell'altra Coast e alle massaie del Mid West meglio, di più e più in fretta le cose che la stampa liberal, notoriamente a diffusione limitata, da anni va ripetendo. (…)
Autore critica:Giorgio Rinaldi
Fonte critica:Cineforum n. 218
Data critica:

10/1982

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Missing
Autore libro:Hauser Thomas

A cura di: Redazione Internet
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