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Jakob il bugiardo - Jakob the Liar

Regia:Peter Kassovitz
Vietato:No
Video:Columbia
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:La memoria del XX secolo
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dal romanzo omonimo di Jurek Becker
Sceneggiatura:Didier Decoin, Peter Kassovitz
Fotografia:Elemer Ragalyi
Musiche:Ed Shearmur
Montaggio:Claire Simpson
Scenografia:Luciana Arrighi
Costumi:Wieslawa Starska
Effetti:Miroslaw Bartosik, Ferenc Ormos
Interpreti:Robin Williams (Jakob Heim), Hannah Taylor Gordon (Lina Kronstein), Eva Igo (madre di Lina), Istvan Balint (padre di Lina), Justus Von Dohnanyi (Preuss), Bob Balaban (Kowalsky), Alan Arkin (Max Frankfurter), Michael Jeter (Avron), Mathieu Kassovitz (Herschel), Armin Mueller-Stahl (Prof. Kirkscham), Liev Schreiber (Mischa), Nina Siemaszko (Rosa Frankfurter)
Produzione:Marsha Garces, Steven Haft per la Blue Wolf Production/Kasso Inc. Production
Distribuzione:Columbia Tristar Films Italia
Origine:Usa
Anno:1999
Durata:

114’

Trama:

Durante la seconda guerra mondiale, in un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata, Jakob Heim, proprietario di un caffè chiuso da tempo, ascolta per caso un bollettino radio proibito che annuncia alcuni successi dell'esercito sovietico sui nazisti. Il giorno dopo comunica queste notizie a due amici ormai in preda allo sconforto. Le voci si allargano anche agli altri e ben presto circola la notizia che Jacob possieda un radio, crimine grave punibile anche con la morte. Tuttavia la voglia di speranza prevale sulla paura, e ogni mattina gli abitanti del ghetto chiedono di conoscere le novità. Jakob, incapace di deluderli, fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incoraggianti. Anche i tedeschi infine vengono a sapere dell'esistenza di questa radio. Non trovando però niente, il generale fa radunare tutti in piazza e minaccia di uccidere dieci persone, se il possessore della radio non si costituisce. Jakob avanza, sale sul palco, confessa che la radio non è mai esistita. Gli intimano di dire la verità. Lui non lo fa, e viene ucciso.

Critica 1:Ridere e morire negli oscuri e orribili anni del nazismo. Il filone tragicomico sull'Olocausto (La vita è bella, Train de vie) si arricchisce di un altro capitolo. La vocazione chapliniana a passare dal riso al pianto, dal sorriso alla commozione, è la nuova e vecchia sfida dei comici e degli ex comici. Questa volta, infagottato in un cappottone spigato e decorato con le stelle della vergogna e dell'idiozia, è Robin Williams a rileggere, in chiave lieve, le giornate, il coro, il folklore, le difficoltà di "vivere senza futuro" in un ghetto ebraico della Polonia occupata. L'attore presta la sua faccia da clown triste a Jakob, il proprietario di un caffè che ascolta casualmente un notiziario sull'avanzata delle truppe sovietiche e da quel giorno é costretto a inventare bollettini e dispacci per tenere alto il morale della comunità. Una radio immaginaria sintonizzata sulle frequenze della speranza.
Autore critica:Enrico Magrelli
Fonte criticaFilm TV
Data critica:

30/11/1999

Critica 2:Tratto da una storia vera, Jacob il bugiardo ha come protagonista uno straordinario Robin Williams che regala al pubblico un ruolo memorabile in quello dell'ebreo Jacob il quale, dopo aver ascoltato per caso (grazie ad una radio tedesca) la notizia secondo cui i russi sono a 400 chilometri dal ghetto della città polacca dove vive, si inventa (suo malgrado) di possedere una radio per donare un po' di speranza ai suoi concittadini.
Jacob il bugiardo è un film che mescola sapientemente realismo e toni surreali, e chiama in causa lo spettatore come colui che deciderà quanto sogno e quanta realtà siano presenti nel finale. Una pellicola dura, dai momenti molto commoventi ma anche molto umoristici, basata su un profondo realismo delle condizioni di vita di un ghetto sottomesso alla crudeltà nazista ma che fa riflettere in maniera agrodolce sull'importanza della speranza per gli esseri umani in difficoltà.
A differenza de "La vita è bella", "Jacob il bugiardo"- oltre ad essere più fedele alla realtà dei fatti - possiede anche il pregio di mostrare le brutalità compiute dai nazisti contro il popolo ebraico. Una pellicola divertente ma allo stesso tempo amara, che fonda la sua forza sulla grande bravura di attori come Alan Arkin, Armin Mueller Stahl, Liev Schreiber e l'ex regista de L'odio Mathieu Kassovitz, capaci di fare egregiamente da spalla ad uno straordinario Robin Williams che offre nei panni di Jacob, bugiardo per una giusta causa, un'interpretazione matura e convincente. Una pellicola toccante che strappa il sorriso e commuove con un sentimento meno prevedibilmente hollywoodiano.
Il grande pregio di questo film è di essere un'opera sobria e realistica in cui la storia di un 'eroe per caso' assurge a metafora di un'umanità al limite estremo della speranza. I momenti drammatici e le battute fulminanti si amalgamano in questa pellicola intelligente e originale in cui la varietà dei personaggi coincide con una dolorosa allegoria del genere umano. E come poteva essere diversamente in un film che mostra in maniera beffarda come la morte, sempre dietro l'angolo, può essere rimandata per una semplice fatalità del caso?
Così anche Jacob il bugiardo è ormai a pieno titolo un'opera di testimonianza e un monumento che insegna a non dimenticare e - sfruttando una componente intimista - mostra come un essere umano non debba mai dimenticare le proprie debolezze se vuole attingere ad una forza interiore.
Del resto - come ha notato lo stesso Robin Williams - "nel momento in cui ti metti un cappotto con la stella di Davide ti accorgi che questo non è un semplice costume di scena e il suo peso diventa enorme..."
Ma la fortuna del pubblico è che, grazie ad un attore profondamente attento all'aspetto umano delle storie come Robin Williams, il fardello di questo indumento carico di drammatici ricordi non sia insostenibile.
Autore critica:
Fonte critica:tiscali.it
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:
Autore libro:

A cura di: Redazione Internet
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