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Roger and Me - Roger and Me

Regia:Michael Moore
Vietato:No
Video:Biblioteca Decentrata San Pellegrino, visionabile solo in sede
DVD:
Genere:Documentario
Tipologia:Il lavoro
Eta' consigliata:Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:Michael Moore
Sceneggiatura:Michael Moore
Fotografia:Christopher Beaver, John Prusak, Kevin Rafferty, Bruce Schemer
Musiche:Judy Irving
Montaggio:Jennifer Beman
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:gli abitanti della città di Flint, Pat Boone, Roger Smith, Michael Moore
Produzione:Michael Moore per "Dog Eat Dog"
Distribuzione:Non reperibile in pellicola
Origine:Usa
Anno:1989
Durata:

90'

Trama:

La cittadina di Flint viene letteralmente sconvolta dalla chiusura di una delle fabbriche della General Motors, nella quale lavorano gran parte degli abitanti. La disoccupazione provocata dalle strategie economiche della GM non preoccupa Roger Smith, capo della società. Michael Moore costruisce il suo film - a metà strada fra inchiesta giornalistica, documentario e fiction - sul filo del pedinamento, nel tentativo di giungere all'impossibile Roger per chiedergli il perché di ciò che ha fatto. Alle immagini della città e dei suoi abitanti (fra i quali, il vicesceriffo incaricato di eseguire gli sfratti), si alternano quelle delle inutili manovre politiche effettuate per salvare Flint e, soprattutto, quelle di Michael Moore che, con la sua troupe - almeno fino ad oggi - non è riuscito ad intervistare Roger.

Critica 1:(...) Da un certo punto di vista Roger & Me può essere paragonato ad un horror, per la capacità di andare oltre le apparenze, di mostrare l'immostrabile, appunto quell'incubo americano di cui l'horror è stato l'unico testimone nell'ultimo decennio. (...) "Negli Stati Uniti milioni di persone sono infuriate, non ne possono più di Reagan e Bush" dice Michael Moore, ed il successo del suo film apre forse lo spazio per un nuovo target meno conformista e più radicale. (...) Roger & Me nel suo dipanarsi tra commedia e documentario mostra possibilità piuttosto inedite per il cinema americano. Una crisi sociale di grandi proporzioni viene restituita in tutta la sua drammaticità, e quando mai in un film Usa vediamo un industriale come un padrone e sfruttatore (con il falso e ipocrita discorso di Natale) e i lavoratori che sono operai veri e propri (ma non c'è conflitto, ed è terribile)? L'America è divisa in classi, il paese delle uguali possibilità per tutti genera situazioni come questa di Flint. Forse è solo un "difetto" del capitalismo, la voracità di chi non si accontenta dei già alti profitti ma vede grossi guadagni in ristrutturazioni (armi) e manodopera a poco prezzo (il Messico, appunto). O forse no. In fondo la risposta ce la dà lo stesso Public Relation Man quando, pressato dalle domande sull'inumanità dei licenziamenti, rispose che la General Motors deve solo guardare ai profitti, ed è appunto ciò che sta facendo. Altrimenti che razza di azienda di capitali sarebbe?
Autore critica:Federico Chiacchiari
Fonte criticaCineforum n. 295
Data critica:

giugno 1990

Critica 2:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:
Autore libro:

A cura di: Redazione Internet
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