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Fino a prova contraria - True Crime

Regia:Clint Eastwood
Vietato:No
Video:Warner Home Video
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:Diritti umani - Pena di morte, Mass media
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dal romanzo "Prima di mezzanotte" di Andrew Klavan
Sceneggiatura:Paul Brickman, Larry Gross, Stephen Schiff, dal romanzo "Prima di mezzanotte" di Andrew Klavan
Fotografia:Jack N. Green
Musiche:Lennie Niehaus
Montaggio:Joel Cox
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Clint Eastwood (Steve Everett), Lisa Gay Hamilton (Bonnie Beechum), Bernard Hill (Luther Plunkitt), Michael Jeter (Dale Porterhouse), Denis Leary (Bob Findley), Mary McCormack (Michelle Ziegler), Michael McKean (Padre Shillerman), Sydney Tamiia Poitier (Jane March), Diane Venora (Barbara Everett), Isaiah Washington (Frank Beachum), James Woods (Alan Mann)
Produzione:Richard Zanuck & Lili Fini Zanuck
Distribuzione:Warner Bros.
Origine:Usa
Anno:1998
Durata:

127'

Trama:

Giornalista specializzato nel settore investigativo, Steve Everett ha sempre avuto molti problemi con l'alcool, da cui solo ora prova ad uscire. Non rinuncia però alle conquiste femminili, e la moglie Barbara e la figlia piccola vivono una situazione molto difficile. Everett lavora all'Oakland Tribune, dove il direttore Alan riesce spesso a difenderlo nei tesi rapporti con i colleghi, soprattutto il capocronaca Bob, con la cui moglie Everett ha una relazione. Everett frequentava anche la studentessa che, per preparare la propria tesi, muore in un incidente mentre si stava recando al carcere di San Quintino, dove Frank Beachum sta per essere giustiziato. Adesso Alan incarica Everett di andare al carcere e fare un servizio sul condannato. Everett non è del tutto convinto della colpevolezza del giovane di colore, accusato di aver ucciso la commessa di un negozio. Comincia allora ad indagare in proprio, prima rileggendo le carte processuali poi andando a parlare con alcuni testimoni dei fatti. A mano a mano che va avanti nota contraddizioni nei fatti e infine va al carcere a parlare con Frank (che ha la visita della moglie e della figlioletta) e gli fa sapere che lo considera innocente. Quando arriva la sera, cominciano le operazioni che condurranno all'esecuzione. Everett, parlando con la zia di un ragazzo che aveva testimoniato ed ora è morto, nota che la donna indossa una collana che era appartenuta alla ragazza uccisa. È la prova che Frank è innocente. Mentre corrono verso la casa del governatore, l'esecuzione è ormai agli inizi. La prima parte delle sostanze previste è già iniettata, quando arriva la telefonata liberatoria. Tempo dopo, Everett gira per la città, cacciato di casa dalla moglie. Vede Frank felice con la famiglia che lo saluta da lontano.

Critica 1:Da una calibratissima sceneggiatura di Larry Gross, Paul Brickman e Stephen Schiff, C. Eastwood (1930) - al suo ventunesimo film di regista-produttore (Malpaso) - ha cavato un thriller a orologeria che soltanto critici e spettatori che guardano il dito invece che la luna hanno giudicato meccanico, effettistico, sentimentalmente demagogico. Oltre a divertirsi con il suo antieroico giornalista, politicamente scorretto a 360 gradi, e con i dialoghi scoppiettanti di irriverenza, gli altri apprezzano l'irridente lucidità con cui, senza mai salire sul pulpito, smonta la logica del sistema giudiziario USA, la macchina disumana della pena di morte, il latente razzismo della maggioranza silenziosa, il sistema formalistico della democrazia fittizia, il giornalismo che bada al "lato umano", il clericalismo ipocrita e untuoso, il perbenismo familiare e persino Babbo Natale. Fedele al suo classicismo di scrittura e al suo ottimo direttore della fotografia Jack N. Green, Eastwood ha fatto un altro film minore perfetto.
Autore critica:
Fonte criticaKataweb Cinema
Data critica:



Critica 2:Appena Sua Santità sarà uscito dai faticosi impegni della beatificazione di Padre Pio, raccomando di fargli vedere Fino a prova contraria. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile proporre in Vaticano un film di Clint Eastwood, che ai tempi dell'ispettore Callaghan faceva il giustiziere dalla pistola facile: tanto che Pauline Kael sulle colonne de “The New Yorker” gli diede del fascista, come ricorda Patrick McGilligan nella biografia “Clint - The Life and the legend”. Da allora però Eastwood ha maturato una sensibilità nuova nei riguardi dei diritti civili; e Giovanni Paolo II è l'unico potente della terra che pugna e predica quotidianamente contro la pena di morte. Sicché i due strani alleati, il Pontefice e lo sceriffo, si ritrovano ormai nella stessa trincea. Va detto che Fino a prova contraria introduce un Clint impresentabile: giornalista trasgressivo, ubriacone, puttaniere. Speriamo che Wojtyla tiri fuori un po' di carità cristiana nell'accettare il peccatore: non se ne pentirà perché, avendo tentato la virtù di una giovane collega, il tipaccio apprende la mattina dopo che la poverina è morta in un incidente e ne eredita il servizio in corso. Si tratta di recarsi alle sedici nel carcere di San Quentin a intervistare Isaiah Washington, che sarà giustiziato a mezzanotte tramite iniezione letale. Il nero è condannato per l'uccisione della commessa incinta di un drugstore; e vi assicuro che il racconto della “procedura” che scandisce il passare delle ore verso il momento fatale (Eastwood la registra con un'atroce minuzia notarile che ricorda Cayatte) vi farebbe richiedere la grazia per il malcapitato anche se fosse colpevole. Naturalmente non lo è; e il protagonista, anziché limitarsi a scrivere un pezzo “con il risvolto umano”, scopre la sua innocenza con il fiuto del grande cronista per buttarsi quindi in una disperata gara contro il tempo. Diretto da Eastwood con la stessa baldanza che mette nell'incarnare l'eroe, il film schiera caratteristi formidabili nelle alternanze di un gioco di squadra che va dal drammatico al patetico, rischiando il melodramma, traboccando, eccedendo. Ma il fine giustifica i mezzi e, nonostante la stecca consolatoria dell'ultima scena, sfido chiunque ad uscire dal cinema dichiarandosi a favore della pena capitale. Se andrà bene per il Papa, questo film deve andar bene anche per voi.
Autore critica:Tullio Kezich
Fonte critica:Corriere della Sera
Data critica:

1/5/1999

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Prima di mezzanotte
Autore libro:Klavan Andrew

A cura di: Redazione Internet
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