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Ieri, oggi, domani

Titolo Episodio: Adelina -

Regia:Vittorio De Sica
Vietato:No
Video:General Video, San Paolo Audiovisivi
DVD:Repubblica
Genere:Commedia
Tipologia:Storia del cinema
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Eduardo De Filippo
Sceneggiatura:Eduardo De Filippo, Isabella Quarantotti
Fotografia:Giuseppe Rotunno
Musiche:Armando Trovajoli
Montaggio:Adriana Novelli
Scenografia:Ezio Frigerio
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Sophia Loren (Adelina Sparano), Marcello Mastroianni (Carmine Mellino), Tecla Scarano (Bianchina Verace), Aldo Giuffre' (Pasquale Nardella), Silvia Monelli (Elvira Nardella), Carlo Croccolo (Imbonitore), Pasquale Cennamo (Cap. Polizia), Lino Mattera (Amedeo Scapece),
Agostino Salvietti (Avv. Domenico Verace), Antonio Cianci
Produzione:Carlo Ponti per Compagnia Cinematografica Champion - Les Films Concordia
Distribuzione:Cineteca Nazionela – Lanterna Magica
Origine:Italia
Anno:1963
Durata:

119’

Trama:

Una venditrice abusiva di sigarette per non essere arrestata ricorre ad una lunga serie di maternità. Il carcere sarà così evitato fino a quando un incidente imprevisto toglierà Adelina dal suo stato di gestazione perpetua. Ma la generosità del popolo napoletano riuscirà ugualmente a risolvere tutto.

Critica 1:"Adelina": sigaraia napoletana sforna figli a ripetizione per evitare il carcere per contrabbando. 2) "Anna": ricca milanese flirta con poveraccio. 3) "Mara": squillo d'alto bordo si invaghisce di seminarista, ma poi si pente. Titolo senza senso per un trio di novelle che sono 3 ritratti di donna in funzione dell'eclettico brio interpretativo di S. Loren, diretto da un sessantenne V. De Sica in possesso di un ottimo mestiere come dimostra specialmente nel primo episodio, scritto da Eduardo De Filippo, in cui ritrova la cordialità dialettale di L'oro di Napoli. Impacciato è, invece, il secondo capitolo moraviano, mentre nel terzo M. Mastroianni, costretto a far da spalla negli altri due, si prende la rivincita d'attore, nei panni di un vitellone emiliano, con irresistibile buffoneria, mentre la sua partner si esibisce in uno spogliarello che divenne così popolare da essere ripreso nel 1994 da R. Altman in Pret-à-porter. Oscar 1964 per il film straniero.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Ieri, oggi, domani, è costruito, come ha scritto Spinazzola (Cinema e pubblico, cit.), in «perfetto stile hollywoodiano»: «La formula migliore del film medio statunitense, si basa infatti sulla rilevazione di qualche dato e aspetto di una realtà nazionalmente ben caratterizzata; come secondo stadio, si procede alla tipizzazione di uno o più personaggi che incarnino divisticamente i "valori universali" destinati a sollecitare il consenso del pubblico d'ogni paese; infine, si dà luogo a un processo di formalizzazione che assicuri al film la scorrevolezza della narrazione pura, disinteressata».
Se questo discorso vale per i quattro grandi successi del De Sica anni '60 (La ciociara, La riffa, Ieri, oggi, domani e Matrimonio all'italiana), si deve al fatto che il regista ha saputo trovare «un personaggio o meglio un carattere dall'inequivocabile colore locale, adattissimo alle limitate ma precise doti di temperamento della Loren, e dotato di una qualifica morale vividamente eloquente». Sophia è "audace" e "provocante", ma internamente "buona". Ecco la squillo di lusso del terzo episodio di Ieri, oggi, domani, che s'intenerisce come una madre nei confronti del giovane seminarista. La "prostituta" e la "madre" diventeranno addirittura la stessa cosa in Matrimonio all'italiana.
Le tre storielle di Ieri, oggi, domani sono soltanto tre spunti per favorire la passerella divistica della Loren e di Mastroianni. Nel primo, Adelina è la popolana di Forcella, che vende sigarette di contrabbando e per non andare in galera si fa mettere puntualmente incinta dal suo Carmine. La Napoli "popolare" non è che una cornice di maniera, con i limoni, le cerase e il calzolaio che canta in mezzo alla via. Nel secondo episodio, Anna è una milanese in Rolls, che parla con le vocali strette (ma non perfettamente...) e se la fa con uno scrittore squattrinato. Lungo il Po, Anna e Renzo giocano a fare Antonioni; ci sono perfino gli operai arrampicati su un palo della luce che li guardano baciarsi. Infine, Mara, la puttana con il super attico a Piazza Navona. Augusto Rusconi (Mastroianni), tutto simpatico bolognese e vitellonesco, va a trovarla, ma lei viene attratta dal suo vicino, giovane seminarista, che arriva al punto di abbandonare le idee religiose per una gita ad Ostia con Mara. Se il ragazzo tornerà in seminario, lei farà un fioretto: stare «una settimana senza».
L'apporto di Zavattini, autore del soggetto e della sceneggiatura, salva quest'ultimo terzo del film, mantenendo la messa in scena entro accettabili limiti di sensibilità e arguzia. (…)
Autore critica:Franco Pecori
Fonte critica:Vittorio De Sica, L’Unità/Il Castoro Cinema
Data critica:

2/1995

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:
Autore libro:

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