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A prova di errore - Fail-Safe

Regia:Sidney Lumet
Vietato:No
Video:Columbia Tristar Home Video (Columbia Classics)
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:La guerra
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dal romanzo omonimo di E. Burdick e H. Wheeler
Sceneggiatura:Walter Bernstein
Fotografia:Gerald Hirschfeld
Musiche:Ralph Rosemblum
Montaggio:Ralph Rosemblum
Scenografia:Albert Brenner
Costumi:
Effetti:Storyboard Inc
Interpreti:Dan O'Herlihy(Generale Black), Walter Matthau (Groeteschele), Frank Overton (Generale Bogan), Ed Binns (Colonnello Grady), Henry Fonda (Presidente Usa), Frieda Altman (Jeannie), Nancy Berg (Ilsa Wolfe), Sorrell Booke (Raskob), Russell Collins (Knapp), John Connell (Thomas), Dom De Louise (Sergente Collins), Dana Elcar (Foster), Stuart germani (Signor Cascio), Bob Gerringer (Fly), Larry Hagman (Buck), Russell Hardie (Generale Stark), Louise Larabie (Signora Cascio), Hildy Parks (Betty Black), Ralph Roberts (Guardia), Frank Simpson (Sullivan), Janet Ward (Mrs.Grady), Fritz Weaver (Seg.Stato Swenson), Eugene R. Wood (ufficiale)
Produzione:Max E. Youngstein
Distribuzione:Non reperibile in pellicola
Origine:Usa
Anno:2000
Durata:

112'

Trama:

Quando il Comando strategico aereo nordamericano viene messo in allarme per l'avvistamento di un oggetto volante sconosciuto diretto verso gli Stati Uniti, i bombardieri atomici prendono il volo dirigendosi verso i loro obiettivi; poi, cessato l'allarme, gli aerei ricevono l'ordine di rientrare alla base. Un giorno uno stormo rimane fuori controllo per un guasto alle apparecchiature elettroniche e prosegue il suo volo in direzione di Mosca. Invano si tenta di richiamare gli aerei. Tra frenetici scambi di ordini e di contrordini, avviene l'irreparabile: Mosca è colpita dalla morte atomica. L'unica via di scampo, per impedire la massiccia reazione sovietica, è quella di dimostrare in modo irrefutabile che si è trattato di un errore. Per questo il Presidente degli Stati Uniti si vede costretto a dare un ordine terribile: la distruzione di New York, senza preavviso, operata dagli stessi aerei del comando strategico. L'equilibrio delle due potenze atomiche è così tragicamente ristabilito.

Critica 1:Un guasto alle apparecchiature dei controlli radar del Pentagono procurerà all'umanità un'inutile strage: appena Mosca verrà colpita da bombardieri atomici, New York sarà distrutta per ristabilire l'equilibrio politico. Negli anni '60 la paura atomica era quasi una moda culturale. Girato con vigore drammatico, tiene col fiato in sospeso per tutta la durata. Ottimo Fonda.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Fail Safe (A prova di errore) è in primo luogo una applicazione dell'ideologia di Lumet. Nella sequenza in cui Bogan e il suo collega ricordano il soggiorno nei dintorni di Londra durante la II Guerra mondiale, si percepisce la nostalgia dell'unità antinazista del periodo bellico. Non a caso, il personaggio sul quale s'esercita l'antipatia di Lumet è quel professor Groeteschele che arriva pari pari dalla più schietta vulgata sui nazi in Usa. «L'intento dei russi - blatera - è dominare il mondo... sono marxisti, non sono gente normale: sono macchina calcolatrici». E ancora: «Lei non crede che il comunismo sia il nostro mortale nemico?»: il tutto immerso nel cinismo e nella sgradevolezza che un personaggio di tal fatta si porta dietro.
Tuttavia gli aspetti più tipici vanno cercati altrove. Nell'onirismo, ad esempio, della scena d'avvio, vagamente surreale (il generale Black prima di sganciare le bombe su New York ha un incubo: sogna un toro e un matador, con cui scoprirà di identificarsi). A maggior ragione li si trova nel gioco di richiami - complessi di colpa, situazioni psicanalitiche, frustrazioni collettive - che si crea all'interno del film.
Più essenziale e definito è il modo di costruire le immagini. L’adozione di obiettivi grandangolari ordina personaggi ed oggetti nell'immagine, secondo le linee di una prospezione che "allunga" personaggi e cose nell'inquadratura. l'effetto è deciso e forte: di immagine determinata dall'occhio che la espone. Ma si vedano i primi piani. Sia il cranio di Fonda: ripreso nell'ascensore con due diverse inquadrature tra loro asimmetriche per angolazione e grandezza, fatte scorrere con rapidità l'una dopo l'altra. Sia ancora il volto di Fonda scrutato nel momento delle decisioni angosciose. Qui il particolare - la bocca, un occhio - conta come sineddoche, la parte per il tutto: si tratta tanto di una concentrazione sull'oggetto visibile quanto e soprattutto di una decostruzione della razionalità degli oggetti visibili. L'unità dell'immagine ne risulta vanificata. E tale distruzione, guidata e dissimulata, corrisponde alla separazione dei materiali (e delle persone) rispetto all'esterno, al loro isolamento in spazi chiusi: il Presidente nel bunker sotterraneo; i piloti nelle cabine degli aerei; consiglieri e generali nella sala con il grande monitor del mondo; le voci dei sovietici trattenute nel filo del telefono.
Da un lato vi sono i linguaggi, le leggi (anche della visione), che rendono esprimibile il mondo. Dall'altro c'è ancora il peso di un'esperienza della realtà affidata al gesto umano, che s'oppone alla successione del tempo e alla frammentazione dello spazio. Per tale via la solitudine del personaggio diventa paradigmatica: in Fail Safe è ancora la coscienza che si contrappone al caos del reale e alla società. La volontà si dichiara libera nella propria essenza (tanto che sceglie la solidarietà attiva), ma nulla obbliga il male al pentimento.
Autore critica:Gualtiero De Santi
Fonte critica:Sidney Lumet, Il Castoro Cinema
Data critica:

5-6/1987

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
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