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E Johnny prese il fucile - Johnny Got His Gun

Regia:Dalton Trumbo
Vietato:No
Video:Biblioteca Rosta Nuova, visionabile solo in sede
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:La guerra
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Dalton Trumbo, dal suo romanzo omonimo
Sceneggiatura:Dalton Trumbo
Fotografia:Jules Brenner
Musiche:Jerry Fielding
Montaggio:
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Timothy Bottoms, Kathy Fields, Marsha Hunt, Jason Robards, Donald Sutherland, Diane Varsi
Produzione:Bruce Campbell
Distribuzione:Non reperibile in pellicola
Origine:Usa
Anno:1971
Durata:

110’

Trama:

Lasciata la famiglia e la fidanzata Kareen nel Colorado, Joe Bonham prende parte ai combattimenti della Guerra Mondiale 1914-18 in terra di Francia, e a 19 anni rimane gravemente ferito Ridotto a una specie di troncone umano per gli interventi chirurgici, privo di arti e impossibilitato a parlare, il giovanotto viene tenuto in vita con una serie di accorgimenti clinici che finiscono per essere la ragione per cui i medici se ne interessano e lo nascondono quasi si trattasse di un segreto militare. Convinti che si tratti di una pura sopravvivenza di tipo "vegetale", i medici devono ricredersi quando Johnny - che nel frattempo ha preso coscienza del proprio stato, ha ripreso a pensare nonchè a riorganizzare le proprie sensazioni, ha dimostrato di potersi esprimere con l'alfabeto Morse sillabato con movimenti della testa - chiede o la morte o l'esposizione al pubblico in un circo. Allontanata la pietosa infermiera che ha cercato di fermare l'erogazione dell'ossigeno, i medici continuano a tenerlo nascostamente in vita sino a quando Dio vorrà.

Critica 1:Esordiente nella regia a 65 anni, lo sceneggiatore D. Trumbo (1905-76) ha adattato un suo romanzo del 1938. Colpito da una cannonata nell'ultimo giorno della guerra 1914-18 Joe Bonham perde gambe, braccia e parte del viso, cioè vista, olfatto, udito e parola, diventando un troncone di carne pensante. Atroce requisitoria contro la guerra, grido di pietà e indignazione, attacco alla scienza e all'esercito, interrogazione sull'esistenza di Dio, si svolge a due livelli: la realtà presente in bianconero, i ricordi e i sogni a colori. Bellissimo al primo livello, s'ingorga al secondo di simbolismi, ideologia, buoni sentimenti.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Dalton Trumbo, scrittore antifascista e sopratutto antimilitarista, americano, scrive nel 1938 il libro E Johnny prese il fucile, uno straziante romanzo contro la follia della guerra ispirato ad un fatto realmente accaduto. Il libro uscì nel ’39, quando ormai gli americani stavano per intervenire nel secondo conflitto mondiale, ma dopo l’episodio di Pearl Harbour fu ritirato dalle librerie ed occultato ai più. Dal 1945 ricomparve nelle librerie ed andò a ruba ogni volta che l’America entrava in guerra con qualcuno. Corea, Vietnam, ogni volta rientrava in circolazione come un manifesto\monito sulla carneficina folle a cui lo “Zio Sam” andava avvicinandosi per esserne investito e destabilizzato. Lo scrittore Dalton Trumbo ne fece il progetto della sua vita, tanto che dopo essere stato messo in prigione durante il “maccartismo” (Trumbo era iscritto al partito comunista americano) insieme ad altri nove sceneggiatori e registi di Hollywood, dopo aver continuato a fare lo sceneggiatore segretamente ad Hollywood sotto pseudonimo o senza essere accreditato nei titoli, dopo aver ricevuto 17 porte in faccia da produttori e registi, nel 1971 esce il film E Johnny prese il fucile da lui stesso sceneggiato e diretto, all’avanzata età di 66 anni. Già nel 1941, Trumbo ne aveva realizzato un adattamento per la radio, con la voce narrante di James Cagney. La storia è la seguente: il giovane diciannovenne John Bonham parte per la prima guerra mondiale. Nel Colorado lascia la famiglia e la fidanzata Karen. Viene mandato sul fronte francese, ma l’esplosione di una bomba lo ferisce gravemente, privandolo degli arti, della vista, dell’udito e della voce. Ma John è vivo. Ricoverato in ospedale e tenuto in vita tramite un macchinario, John comincia progressivamente a rendersi conto dello stato in cui è ridotto. I medici pensano che sia un vegetale, un moncone ormai lobotomizzato, ma John dimostra di voler comunicare col mondo, ormai buio e silenzioso, che lo circonda. Tramite l’alfabeto Morse ed il movimento del suo capo, egli cerca di esprimere le proprie sensazioni e la propria volontà. Nel buio intorno a lui vengono a galla ricordi e situazioni vissute prima di partire per la guerra, visioni, sogni e incubi. Quando parla al mondo esterno, John esprime la volontà di morire, oppure quella di essere esposto pubblicamente a tutti. I medici ed i militari, che ormai riescono a comprendere le sue richieste, si rifiutano di esaudirle. Nel frattempo, un’infermiera gli si avvicina spinta dalla compassione per quel povero “mezzo uomo” che supplica continuamente di morire. Un giorno la ragazza tenta di arrestare il flusso di ossigeno che tiene in vita John, ma la pietosa azione viene bloccata dai medici che, allontanata l’infermiera, continueranno a farlo sopravvivere ridotto in quello stato. A John non resta che continuare, nel buio e nel silenzio, a muovere il capo lanciando un S.O.S. disperato ed ignorato dal mondo: aiuto...voglio morire. Quando nel 1971 il film fu presentato a Cannes, inizialmente venne scartato dalla programmazione, poi a seguito di clamorose proteste fu proiettato ed ottenne un buon successo. Nella trasposizione dal romanzo al film, Trumbo riesce solo in parte a tradurre l’interiorizzazione di John che caratterizzava fortemente il libro. Questo perchè le strazianti numerose pagine in cui John si rendeva lentamente conto della propria situazione sono state “ristrette” ad una ventina di minuti di film, concentrati nella parte iniziale del film. Anche l’utilizzo della voce – off per spiegarci le sue sensazioni e le sue riflessioni non è certo il massimo (anche se, dato lo stampo letterario del film, non si poteva proprio evitare o trovare soluzione meno “distaccata”). Notevole invece l’inserimento delle visioni e degli incubi di John, sequenze oniriche e di stampo surrealista, eccessive e simboliche, con attacchi alla religione ed alla scienza, così come è notevole la scelta di utilizzare il bianco e nero virato per le sequenze dell’ospedale ed il colore per i ricordi e le visioni di John. Anche il linguaggio è fine alla narrazione, i movimenti di macchina sono quasi assenti e invece numerose sono le inquadrature fisse e semplici. Il film è, riassumendo, un ottimo esempio di cinema pacifista ed antimilitarista, un atroce messaggio che, pur trattando un tema così delicato, non cade nel patetismo e nel ricatto emotivo nei confronti del pubblico. Quello che Trumbo prende di mira è il sistema militarista in cui viviamo, un sistema in cui come dice il padre di John, la democrazia è tenuta insieme dai giovani che si uccidono mentre i vecchi stanno a casa a tenere acceso il focolare. La natura rabbiosamente antifascista e pacifista del libro, porta Trumbo a giustificare la partenza di John per la guerra come se il ragazzo fosse stato spinto,. da tutto il sistema che lo circonda, a compiere un dovere ed un atto di libertà e di patriottismo. Nei ricordi di John troviamo un panettiere che spinge il ragazzo ad arruolarsi (nella notte di natale), una conferenza che spinge all’arruolamento, una predica in chiesa durante la quale si loda chi spinge guerra al nemico e compie sacrificio di sé, ed addirittura troviamo un padre che dice che per la democrazia un uomo deve dare anche l’unico figlio che ha. Sono tutti pedine, così come i militari ed i medici, pedine di un sistema feroce ed assuefatto alla follia della guerra. Non ci sono buoni o cattivi, cattivo e malsano è tutto quello che li muove. Alcune curiosità: in Italia il film è uscito nell’estate del 1975 e non l’ha visto nessuno; alcune parti del film sono state utilizzate per il video musicale della canzone “One” del gruppo Metallica.
Autore critica:
Fonte critica:digilander.libero.it
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:E Johnny prese il fucile
Autore libro:Trumbo Dalton

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