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Sognando Beckham - Bend It Like Beckham

Regia:Gurinder Chadha
Vietato:No
Video:Medusa
DVD:Medusa
Genere:Commedia
Tipologia:Diventare grandi, La condizione femminile, Migrazioni, Sport e salute
Eta' consigliata:Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:
Sceneggiatura:Paul Mayeda Berges Guljit Bindra Gurinder Chadha
Fotografia:Jong Ling
Musiche:Craig Pruess
Montaggio:Justin Krish
Scenografia:Nick Ellis
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Parminder K. Nagra (Jesminder 'Jess/Jessie' Bhamra), Keira Knightley (Juliette 'Jules' Paxton), Jonathan Rhys-Meyers (Joe), Anupam Kher (Mr. Bhamra), Archie Panjabi (Pinky)
Produzione:Deepak Nayar e Gurinder Chadha
Distribuzione:Lucky Red
Origine:Stati Uniti - Gran Bretagna - Germania
Anno:2002
Durata:

112'

Trama:

Jess è una ragazza indiana che vive a Londra con i genitori. Questi vorrebbero che la figlia si sistemasse con un bravo ragazzo indiano, si laureasse in legge e imparasse a preparare un ottimo chappati. Ma l'unica cosa che Jess desidera è giocare a calcio bene come il suo idolo David Beckham. Quando Jules, una sua amica, le propone di entrare in una squadra di calcio femminile Jess accetta anche se è ben conscia che i suoi genitori non sarebbero d’accordo.

Critica 1:(…) Una storia divertente, che non diventa mai comica e macchiettistica (…).Si torna naturalmente con la memoria ad "East is East" di Damien O'Donnell, sebbene le situazioni estreme della società indiana in Inghilterra siano oggi decisamente risolte, in nome di una integrazione più armonica e di un rapporto famigliare moderno e costruttivo. Una commedia dal ritmo spedito, con una protagonista davvero straordinaria, il cui viso intenso e mobile racconta ancora meglio di quanto non faccia già la sceneggiatura, i tormenti giovanili nell'inutile tentativo di assecondare i propri e gli altrui sogni.
Autore critica:Valeria Chiari
Fonte criticaFilmUp.it
Data critica:



Critica 2:Dribbling, scatto e tiro in porta: un film sul calcio dovrebbe un po' somigliargli e l'attacco di Sognando Beckham, il film che ha catturato l'imprevedibile favore dei botteghini britannici, inizia comunicandoti questa piacevole impressione. La protagonista, una giovane di origine indiana che vive con la propria famiglia in Inghilterra, sogna, come recita il titolo, di militare in campo insieme al noto calciatore del Manchester United, destreggiandosi in partita come un fuoriclasse. Che sia solo un sogno, lo spettatore lo capisce ancor prima che la ragazza venga bruscamente risvegliata dalla routine domestica della sua vita familiare. Il film racconta con humor e ritmo spedito le sue disavventure: già non è facile sognare di essere un calciatore se non hai il sesso richiesto dal termine, figuriamoci se appartieni alla midlle class angloindiana e sei destinata a fare un matrimonio di stordente intensità per poi diventare mamma e cuoca in servizio permanente effettivo, per tutta la vita. Jess, la protagonista, ha talento e vocazione sufficienti per allenarsi di nascosto, innamorandosi del giovane coach ed entrando, per questa ragione, in rotta di collisione con la sua migliore amica in squadra. Bisticci, equivoci, malintesi, sotterfugi e matrimoni costellano la pellicola fin quando il tradizionalismo della famiglia e la determinazione della protagonista a non entrare in conflitto con essa, non trovano, tutto sommato agevolmente, un compromesso. Dai tempi dell'esordio di uno scrittore come Hanif Kureishi e di film come My Beautiful Laundrette (passando per East is East), la componente anglopakistana e indiana della società britannica, ha fatto sentire più volte la sua voce sul grande schermo. Stavolta, però, per mano della regista Gurinder Chadha (la stessa di Picnic sulla spiaggia) adotta senza traumi le forme di un mainstream saporito e convenzionale. La protagonista (Parminder Nagra) recita con il magone impotente di una teenager di provincia, le caricature dei suoi genitori potrebbero essere quelle di due borghesi di Glasgow nostalgici delle colonie indiane e gli attori di contorno tendono a mettere i punti esclamativi dopo ogni battuta: il tutto si svolge come in quelle partite dove un pareggio di misura assicura un gioco senza pause in campo.(…)
Autore critica:Mario Sesti
Fonte critica:Kwcinema
Data critica:



Critica 3:Jess sogna Beckham. Non perché voglia esserne la fidanzata, Jess vuole essere proprio come lui. Tirare le punizioni come lui, risolvere le partite con un colpo di tacco, infilare la palla nel sette come solo lui sa fare. Ma i sogni di Jess, che all’anagrafe fa Jessbinder, sono destinati a naufragare sotto le pressioni di una famiglia indiana tradizionalista, che vorrebbe una figlia devota al marito che sappia cucinare il Chapatti. Il mega ritratto del guru in salotto sembra ammonire: il calcio non solo è roba da maschi, ma è soprattutto roba da inglesi. Non se parla, quindi. Questa è la risposta della famiglia di Jess alla ragazza che voleva essere Beckham. Ma a incoraggiare Jess ci sarà Jules, una ragazza bionda e magra che la convince a iscriversi (di nascosto dalla famiglia) nella squadra del campionato femminile locale.
Anche per Jules la via del calcio è una strada in salita: la madre preferirebbe i push up ai top sportivi e vorrebbe una figlia vestita in modo femminile e sensuale. Ma Jules ai tacchi preferisce i tacchetti degli scarpini da calcio, così come Jess preferisce i pantaloncini al più tradizionale sari.
Le due ragazze iniziano la loro avventura nel campionato. Vincono, segnano tanti gol, portano in alto la squadra. La loro amicizia si intensifica, così come la sintonia sotto porta. Ma a dividere le strade delle due ragazze ci sarà un uomo, il bell’allenatore irlandese (Jonathan Rhys Meyers, già visto in Velvet Goldmine) di cui entrambe si innamorano. E la famiglia di Jess, che torna alla carica dopo aver scoperto che la ragazza ha mentito.
Da Billy Eliot in poi il cinema inglese ama cimentarsi con le “success story”, dove il talento viene premiato nonostante la diffidenza o l’ostilità del mondo. Sognando Beckham segue questo filone, mettendo sul fuoco anche i conflitti razziali di un’Inghilterra multietnica dai contorni grotteschi e caricati alla East is East. Il risultato è un film coloratissimo e ritmato, dove si respira calcio e allegria. La regista anglo indiana Gurinder Chadha decide a tavolino di fare un film dai conflitti tenui, che scivola spensierato verso il lieto fine, senza troppi patemi o tormenti. Una favola, insomma, dove convivono soluzioni scontate e scene esilaranti, che saprà sicuramente bissare, in Italia, lo straordinario successo ottenuto ai botteghini britannici.
Autore critica:Ludovica Rampoldi
Fonte critica:Film.it
Data critica:



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