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Guerriero Camillo (Il) -

Regia:Claudio Bigagli
Vietato:No
Video:Lucky Red Video
DVD:
Genere:Allegorico
Tipologia:Le diversità
Eta' consigliata:Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:Claudio Bigagli
Sceneggiatura:Claudio Bigagli, Angela Scarparo
Fotografia:Paolo Carnera
Musiche:Battista Lena
Montaggio:Roberto Missiroli
Scenografia:Elio Micheli
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Claudio Bigagli, Carlo Croccolo, Giovanni Fattirolli, Marco Messeri, Carlo Monni, Renato Moretti, Diego Puntel, Valeria Sabel, Fabrizia Sacchi, Laura Saraceni, Bianca Toccafondi, Bruno Vetti
Produzione:Lucky Red - Safra Film
Distribuzione:Lucky Red
Origine:Italia
Anno:1998
Durata:

90'

Trama:

In un paese toscano vicino a Carrara abita Camillo, mattocchio daltonico, inarticolato sino al mutismo con la fissazione di vestirsi da guerriero medievale, adottato da un'anziana coppia di marionettisti. Quando i due vecchi muoiono uno dopo l'altro, scampato all'eutanasia per veleno di una zia, Camillo rinsavisce, riacquista la parola e i colori, pronto a innamorarsi e a integrarsi con il prossimo, accettando il mondo senza rinnegare i suoi ideali cavallereschi.

Critica 1:Raro esempio di commedia italiana in forma di favola strapaesana (e di film toscaneggiante non prodotto da Cecchi Gori), l'esordio di C. Bigagli, attore, autore e regista teatrale, è un piccolo film che alterna abilmente il buffo e il patetico e fa passare, senza salire sul pulpito, un discorso sulla diversità, la tolleranza, la fantasia. È recitato con garbo da un'affiatata squadra di attori tra cui spicca un misuratissimo Croccolo in gran forma. Musiche travolgenti di Battista Lena, il compositore preferito di Francesca Archibugi
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Ha una strana poesia, o quanto meno molta autentica gentilezza di tocco, Il guerriero Camillo, il film con cui Claudio Bigagli, uno dei nostri migliori attori, passa dietro la macchina da presa. E, cosa ancora più inconsueta, il suo film rivela la capacità, rara dalle nostre parti, di raccontare con grazia e tenerezza una storia bordeggiante al limite del fantastico e del patetico, senza scivolare nel sentimentalismo. Non che tutto sia perfetto, nel modo in cui Bigagli descrive la cittadina della Alpi Apuane dove Camillo - gioviale, ritardato e muto, sempre con un secchio in testo a mo' di Prode Anselmo, perché convinto di discendere da qualche antico guerriero - passa la sua giovinezza sotto l'ala protettrice di due nonni adottivi che fanno teatro con le marionette, alla maniera antica dei Podrecca. Il gusto per il grottesco prende qui un po' la mano a Bigagli - soprattutto nell'episodio in cui l'amica di famiglia Bianca Toccafondi, alla morte dei nonni, si prende in casa il povero matto con il progetto manco tanto nascosto di mandarlo, secondo un suo paradossalmente affettuoso progetto di sterminio, al creatore. Le cose non vanno come prevede lei - anche se Camillo finisce lo stesso per farsi male. Ma siccome siamo in una fiaba, e le cose hanno una loro logica speciale, lo ritroviamo in ospedale ingessato dalla testa ai piedi, innamorato di una ragazza simmetricamente ingessata nel letto accanto a lui, e, improvvisamente, ritornato alla normalità - il cui primo segnale è che parla, il secondo che, mentre prima vedeva in bianco e nero, comincia a riconoscere i colori. Ed è il colorato mondo delle marionette dei nonni, che ritrova tornando al paese, ad aprirgli la strada che cerca e a offrirgli la possibilità di fuggire nel mondo delle sue fantasie. Bigagli attore, che nella prima parte del film sfiora consapevolmente la caricatura, diventa intenso e febbrile nella seconda parte, quando, ritrovata la "normalità", si ostina tuttavia a cercare le sue origini. E si ritaglia un ruolo umano e credibile Marco Messeri, nella parte di un poliziotto padre di un ragazzino down. Ma il risultato inatteso è quello del Bigagli regista, che cuce un ritratto di provincia con la leggerezza di una favola e governa con grazia una storia bislacca, che sa parlare di infelicità con gentilezza e di illusioni con simpatia.
Autore critica:Irene Bignardi
Fonte critica:la Repubblica
Data critica:

6/5/1999

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



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