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Messaggero d'amore - Go-Between (The)

Regia:Joseph Losey
Vietato:No
Video:Domovideo, L'Espresso Cinema
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:Diventare grandi
Eta' consigliata:Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dal romanzo "L'età incerta" di Leslie Poles Hartley
Sceneggiatura:Harold Pinter
Fotografia:Gerry Fisher
Musiche:Michel Legrand
Montaggio:Reginald Beck
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Dominic Guard, Alan Bates, Julie Christie, Keith Buckley, Edward Fox, Michael Redgrave
Produzione:Robert Velaise, John Heyman per la Mgm
Distribuzione:Antoniana, Fenice, Immagine, Palatina, Zari
Origine:Gran Bretagna
Anno:1971
Durata:

116'

Trama:

Agli inizi del secolo, il tredicenne Leo, orfano di padre e di modesta condizione sociale, viene ospitato, in una sontuosa villa del Norfolk, dalla ricca famiglia del suo amico Marcus. Rimasto affascinato dalla bella Marian - la sorella maggiore del suo anfitrione - che è la sola a trattarlo con affettuosa gentilezza, e, forse, inconsciamente innamorato di lei, Leo accetta di portare, segretamente, le missive che la giovane si scambia con l'uomo - di ben diversa classe sociale - del quale è innamorata, il fattore Ted Burgess. Il piccolo - che un giorno s'accorge con dolore di cosa significhino quei messaggi - non ne fa parola con nessuno, tanto più che Marian è ufficialmente fidanzata con Lord Trimingham; la relazione viene però ugualmente scoperta, con tragiche conseguenze: Ted, infatti, si uccide. Molti anni dopo, la vedova Lady Marian Trimingham chiederà al poco meno anziano Leo - cui l'esperienza avuta da adolescente ha inaridito affetti ed emozioni - di farle ancora una volta da intermediario per convincere il nipote, discendente dalla sua relazione con Ted Burgess, a non sacrificare come lei gli istinti del cuore a vantaggio delle convenienze sociali.

Critica 1:Dal romanzo di L.P. Hartley L'età incerta: ospite di un aristocratico compagno di scuola in un castello del Norfolk il tredicenne Leo fa l'intermediario (The Go-Between) tra due innamorati segreti (la sorella del suo amico e un fattore), ma è anche il tramite tra due classi, due concezioni di vita. Terzo film del sodalizio tra J. Losey e Harold Pinter, e il più complesso. Affascinante ed esemplare film loseyano che arriva alla semplicità attraverso l'artificio più raffinato. Illustra a meraviglia la frase iniziale: "Il passato è un paese straniero". Dunque, da conquistare. Palma d'oro al Festival di Cannes.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Quello delle differenze fra gruppi e classi sociali costituisce indubbiamente uno dei temi principali del film. Da una parte c’è il confronto fra l’aristocratica Marian e il fattore Ted che sfocerà in tragedia proprio a causa dell’incapacità della donna di sottrarsi alla logica delle convenienze sociali (questa, infatti, non osa mettere in discussione il suo matrimonio con Trimingham); dall’altra c’è lo stesso Leo inserito in un mondo lontano mille miglia dal suo universo borghese. L’amico Marcus, dal canto suo, non perderà occasione di fargli notare, vuoi per un abito troppo pesante o un cappello poco appropriato, la sua inadeguatezza allo stile di vita di quel mondo aristocratico di cui invece lo stesso Marcus è parte. È anche perché vittima di un processo di emarginazione che Leo finisce col simpatizzare per Ted i cui modi franchi e disinvolti - persino all’eccesso - costituiscono un vero e proprio antidoto alle regole asfissianti che governano invece la vita della villa signorile.
Più che a Ted, tuttavia, Leo finisce col legarsi a Marian, di cui in qualche modo si innamora. Il suo è l’amore confuso di un adolescente, ancora alla ricerca di troppe risposte. Suo mentore e educatore - a dire il vero piuttosto reticente e imbarazzato - finisce col diventare lo stesso Ted, cui Leo chiede di spiegargli che cosa significhi “amoreggiare” e se è possibile che un uomo e una donna si sposino “senza fare certe cose”. Amore e sessualità diventano così i due ambiti intorno a cui si muove il percorso di crescita e formazione del giovane protagonista del film. Un percorso destinato ad approdare a due momenti che, per Leo, rappresentano due veri e propri shock: il primo è quello in cui, leggendo la parola “amato” con cui Marian si rivolge in una lettera a Ted, scopre che la donna di cui lui è innamorato ama qualcun altro; il secondo, invece, è quando trascinato alla fattoria vede nel fienile Marian e Ted fare l’amore. Involontariamente Ted avrà in questo modo risposto alla domanda più volte rivoltagli da Leo nel corso del film.
Messaggero d’amore è interamente raccontato dal punto di vista di Leo (pressoché tutto ciò che vediamo è quel che il giovane protagonista vede) e l’interesse del film nasce anche dal rendersi conto da parte dello spettatore di ciò che il giovane protagonista è in grado di comprendere o no del mondo che lo circonda. Fra le cose che questi non comprende c’è che Marian e Ted - gli unici verso cui il ragazzo provi del vero affetto - lo stanno innanzi tutto usando per i loro fini. Prova ne è, ad esempio, che quando lui si rifiuta di consegnare una lettera, la reazione di Marian sarà durissima e la crudeltà delle parole che gli rovescerà contro davvero terribile (la giovane donna arriverà a fargli pesare il fatto che lui lì “è solo un ospite”, che tutti “si danno da fare” per lui e che lui invece si rifiuta di “fare una cortesia” che anche un “monello di strada” farebbe senza chiedere niente in cambio). L’arroganza degli aristocratici per i borghesi si confonde e sovrappone qui a quella degli adulti nei confronti di coloro che ancora adulti non sono.
Autore critica:Dario Tomasi
Fonte critica:Aiace Torino
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Età incerta (L')
Autore libro:Hartley Leslie Poles

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