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Rabbia giovane (La) - Badlands

Regia:Terrence Malick
Vietato:14
Video:Elle U Multimedia
DVD:Warner home video
Genere:Drammatico
Tipologia:Disagio giovanile, Storia del cinema
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Terrence Malick
Sceneggiatura:Terrence Malick
Fotografia:Tak Fujimoto, Stevan Larner, Brian Probyn
Musiche:George Tipton
Montaggio:Robert Estrin
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Warren Oates, Martin Sheen, Sissy Spacek, Alan Vint
Produzione:Warner Brother
Distribuzione:Non reperibile in pellicola
Origine:Usa
Anno:1973
Durata:

90'

Trama:

La 15enne Holly, orfana di madre, con papà si trasferisce dal Texas in una cittadina del Sud-Dakota. Il primo giovane che l'avvicina è Kit, senza arte nè parte, attualmente raccoglitore di immondizie. Licenziato dal Comune per riduzione di quadri, il ragazzo pensa di avere soddisfatto i desideri del padre dell'amichetta che lo ha esplicitamente scartato come partito per la figlia. Kit e Holly, viceversa, diventano inseparabili e amanti; e, quando il genitore si oppone decisamente a questa amicizia, Kit lo uccide e ne brucia la casa con il cadavere. Da quel momento i due giovani fuggono verso il Canada, lasciandosi alle spalle i cadaveri di inseguitori o di sospetti delatori, come il povero Cato, amico di Kit come raccattaimmondizie. Giunti nel Montana, proprio mentre Holly, stanca del vagabondaggio e sempre più impressionata per i facili omicidi dell'amico, decide di lasciarlo, i due vengono raggiunti dalla polizia e catturati. Kit verrà condannato a morte; Holly riceverà pochi mesi di carcere con condizionale.

Critica 1:Kit (M. Sheen), giovane spazzino, e Holly (S. Spacek), majorette quindicenne, vagabondano per l'America diretti in Canada, lasciandosi dietro una scia sanguinosa di omicidi. La polizia li bracca. La storia è simile a tante altre, ma si avverte una sincerità insolita, una tenerezza singolare verso i due protagonisti sballati e deliranti. T. Malick (1945) è alla sua opera prima ma che ricchezza interiore, che respiro potente. Dopo I giorni del cielo (1978) il regista, appartenente a una famiglia texana di industriali petroliferi, ha diretto La sottile linea rossa (1998).
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Ispirato a un fatto di cronaca (il caso Starweather-Fugate), il film colpisce prima di tutto per la rappresentazione della violenza che in esso è contenuta. A partire dalla violenza del padre di Holly, che per punizione uccide il cane della figlia, a quella ripetuta di Kit, anch’essa distaccata e senza emozioni, ma inesorabile, la violenza è rappresentata come gratuita e assurda, senza motivo o significato, incomprensibile e fine a se stessa. Da una parte è l’effetto di un’inquietudine giovanile che si dibatte senza cause o obiettivi precisi (in tal senso, il protagonista del film ricorda il personaggio di James Dean in Gioventù bruciata ed entrambe le storie sono ambientate negli anni Cinquanta). Dall’altra è qualcosa di fisiologico al contesto sociale e all’ambiente in cui si svolge la storia (una tesi rafforzata dallo stesso titolo originale del film).
Kit e Holly sono due giovani in fuga dalla società, fortemente determinata a punirli, ma sono anche personaggi che non hanno problemi di coscienza, privi di alcuna bussola morale. Kit elimina tutti coloro che ostacolano il suo viaggio senza meta e senza progetti, ma in assenza di follia o di cattiveria. È un istintivo, ha delle reazioni spropositate, prende di petto la vita senza riflettere, nell’indifferenza nei confronti della punizione e della morte. In lui il padre di Holly ha visto un giovane senza un sicuro inserimento sociale, un uomo fallito e senza futuro. Per Kit la violenza è l’unico modo per incidere sulla realtà. Emblematici, a tale proposito, i passaggi del film in cui Kit dice di non voler far male a nessuno, ma soltanto essere un delinquente, e in cui i due fuggiaschi sotterrano un secchio pieno di pochi oggetti, segno della loro esistenza, nella speranza di ritrovarli un giorno o comunque di lasciare un qualche ricordo del proprio passaggio.
Holly è invece un personaggio totalmente passivo e sottomesso alle figure maschili, ognuna delle quali costituisce una variante della figura del padre (ella sposerà l’avvocato che l’ha difesa durante il processo). Il suo carattere apatico al limite dell’incoscienza viene confermato dall’accondiscendenza con cui, ormai stanca di quelle continue pericolose avventure che pure prima sembravano eccitanti, e desiderosa di interrompere la sua fuga, si consegna ai suoi inseguitori e con disinvoltura si affida alle istituzioni come a un nuovo tutore.
Nella prima parte della fuga, Kit e Holly trascorrono un soggiorno d’incanto in un boschetto vicino al fiume, dimorano appollaiati sugli alberi, vivendo di caccia e pesca, allestendo congegnatissime difese militari. Per essi questa immersione nell’ambiente naturale si presenta come una fuga dal reale che ha come ultima tappa il ballo solitario e struggente nel deserto di una notte senza luna illuminata soltanto dai fari dell’automobile. Man mano che la fuga si fa più disperata, il paesaggio diventa infatti sempre più desertico e desolato, mentre l’azione lascia sempre più il posto al percorso esistenziale. Significativa, a questo proposito, la messa in scena nelle Badlands, le “terre cattive” in cui si svolsero alcuni eventi decisivi per la sconfitta degli Indiani delle Pianure, braccati e sterminati dall’esercito americano. Il senso malinconico della fine di una straordinaria stagione di libertà che queste suggeriscono giunge a coronare quel sentimento elegiaco che accompagna i personaggi nel corso dell’intero film. E il racconto degli avvenimenti per mezzo della voce off del diario di Holly, cui si deve la costruzione di un’atmosfera surreale e fiabesca, descrive la provincia americana come una sorta di paradiso perduto.
Autore critica:Umberto Mosca
Fonte critica:Aiace Torino
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
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