RETE CIVICA DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
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Uomini contro -

Regia:Francesco Rosi
Vietato:No
Video:Minerva
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:La memoria del XX secolo
Eta' consigliata:Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dal libro "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu
Sceneggiatura:Tonino Guerra, Raffaele La Capria, Francesco Rosi
Fotografia:Pasqualino De Santis
Musiche:Piero Piccioni
Montaggio:Ruggero Mastroianni
Scenografia:Andrea Crisanti
Costumi:Franco Carretti, Gabriella Pescucci
Effetti:Zdravko Smojver
Interpreti:Mark Frechette (Sottotenente Sassu), Alain Cuny (Gen. Leone),Gian Maria Volonte' (Sott. Ottolenghi), Giampiero Albertini (Cap. Abbati), Pier Paolo Capponi (Sottot. Santini), Brunetto Del Vita (Colonnello Stringari), Mario Feliciani (Colonnello Medico), Franco Graziosi (Maggiore Malchiodi), Alberto Mastino (soldato Marrasi),Daria Nicolodi (domestica), Luigi Pignatelli (Sottotenente Avellini)
Produzione:Prima Cinematografica (Roma) - Jadran Film (Zagabria)
Distribuzione:Cineteca dell’Aquila - Cineteca Griffith - Cineteca Nazionale - Collettivo dell’Immagine - Verdi - Zari
Origine:Italia - Jugoslavia
Anno:1970
Durata:

101’

Trama:

Nel corso della prima guerra mondiale, i soldati del generale Leone, dopo aver conquistato, lasciando sul terreno tremila caduti, una cima considerata strategicamente indispensabile, ricevono l'ordine di abbandonarla. Poi l'ordine cambia: occorre che la cima venga di nuovo tolta al nemico. Gli austriaci, però, vi si sono saldamente insediati e la difendono accanitamente con due mitragliatrici. Gli inutili assalti, nemmeno protetti dall'artiglieria, si susseguono provocando ogni volta una strage tra gli attaccanti. Stanchi di essere mandati al massacro da un generale tanto incompetente, quanto stupidamente esaltato, una parte dei soldati inscena una protesta: il generale Leone ordina, come risposta, di punirli con la decimazione. Costretti ad uccidere o ad essere uccisi da uomini come loro, vittime dello stesso mostruoso ingranaggio, i soldati italiani, in gran parte ex contadini, rivolgono la loro fiducia a quei pochi ufficiali - come i tenenti Ottolenghi e Sassu - che giudicano quella e tutte le guerre come inutili stragi. Ma il primo muore, nel tentativo di impedire il massacro dei suoi uomini, mentre Sassu viene condannato alla fucilazione per essersi opposto a un ordine iniquo di un suo superiore.

Critica 1:Sull'altopiano di asiago tra il 1916 e il 1917 un giovane ufficiale italiano interventista scopre la follia della guerra: battaglie ed eroi sono molto diversi da come li immaginava. Dal bel libro Un anno sull'altipiano (1938) di Emilio Lussu (1890-1975) sceneggiato da Tonino Guerra e Raffaele La Capria un film che ne ha sfrondato la chiarezza politica a vantaggio di una polemica antiautoritaria e pacifista. L'indubbia efficacia spettacolare di molte pagine riscatta solo in parte la demagogia di fondo.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini - Dizionario Dei Film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Francesco Rosi insistendo sulla spontanea alleanza che durante la "grande guerra" si formò tra soldati che spesso non sapevano leggere e scrivere e ufficiali di molte letture e di altrettanti tormenti ("letterati" sono sia il tenente Sassu che il tenente Ottolenghi, i protagonisti di Uomini contro), non fa che levare via le incrostazioni retoriche depositate nei capitoli dei libri scolastici riguardanti il conflitto 1915-18. E avvia un colloquio schietto, su cose che lo riguardano parecchio da vicino (quale è il ruolo dell'intellettuale in una stagione che costringe a delle scelte, e fin dove e fino a quanto egli è libero di scegliere?), con i primi testimoni di quel che avvenne nei mesi passati dai "dannati della terra" sull'altopiano. L'occasione gli consente (cosa che non si comprese alla prima uscita del film) di dire qualcosa, anche di sgradito, sulle pratiche della repressione che si credeva di poter rimuovere a suon di slogan e, nel contempo, sui limiti di una ribellione sostenuta da una élite che, con le masse, intratteneva un rapporto fideistico, molto più "letterario" ed evasivo di quanto allora si sospettasse. (E se ne sono viste, poi, le conseguenze…).
Lo scenario del primo conflitto mondiale, così come ci è consegnato nella pagina diaristica pacata e asciutta di Emilio Lussu (il quale scrisse il suo diario venti anni dopo la fine della guerra nell'esilio antifascista parigino), consentiva, intanto, a Rosi di sottolineare un'altra volta, e in questo caso con il massimo di evidenza possibile, la differenza esistente fra la condizione di suddito e la condizione di uomo di potere. Di rado, quanto nell'anno sull'altopiano (i fatti descritti nel libro di Lussu e ripresi, per sintesi, da Rosi nel film vanno dal maggio del 1916 all'estate del '17), la divisione per classi nella società italiana fu tanto netta, tanto evidente il formarsi di "una nuova mentalità di rivolta e di insofferenza".
Autore critica:Curzio Malaparte
Fonte critica:www.geocities.com
Data critica:



Critica 3:Quando l'hanno dato in televisione, qualche tempo fa, Uomini contro è stato apprezzato anche da coloro che alla sua uscita non l'avevano amato. E' uno dei miei film che amo di più. C'era il libro di Emilio Lussu, bellissimo, di cui mi aveva attratto la scoperta che lui faceva della guerra come un fatto di classe: dentro la stessa trincea c'erano i contadini e i borghesi, e i contadini seguivano le vicende della guerra come se fosse una calamità naturale. La guerra che Lussu descriveva non era una guerra di popolo, era una guerra con delle logiche di classe molto forti. Così abbiamo costruito questa sceneggiatura mettendo in rilievo personaggi che dovevano rappresentare una diversa ottica di cinse, in fin dei conti tre: Volontè, Frechette, Cuny. Il generale Leone di Cuny é un personaggio che crede ciecamente nel potere e nel fatto di rappresentarlo, ed in questo ha una sua grandezza, perché è come costretto a essere coerente in fondo con la sua immagine. Tutti i personaggi finiscono per rappresentare un certo livello di coscienza politica: il socialista, il monarchico, il giovane borghese interventista. In questo mi sono spinto molto più avanti di Lussu, ho accentuato delle cose che nel suo libro c'erano, ma non così chiare, perché il film è fatto dopo tanti anni dal libro con una coscienza diversa degli avvenimenti. E poi, io non volevo fare l'illustrazione cinematografica del libro.
Per Uomini contro venni denunciato per vilipendio dell'esercito, ma sono stato assolto in istruttoria. Il film venne boicottato, per ammissione esplicita di chi lo fece: fu tolto dai cinema in cui passava con la scusa che arrivavano telefonate minatorie. Ebbe l'onore di essere oggetto dei comizi del generale De Lorenzo, abbondantemente riprodotti attraverso la televisione italiana, che a quell'epoca non si fece certo scrupolo di fare pubblicità a un film in questo modo.
Autore critica:Francesco Rosi
Fonte critica:www. geocities.com
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Anno sull’altipiano (Un)
Autore libro:Lussu Emilio

Progetto editoriale a cura di:; Progetto editoriale a cura di:; Progetto editoriale a cura di:; Progetto editoriale a cura di:; Progetto editoriale a cura di:; Progetto editoriale a cura di: Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet Contenuti a cura di:; Contenuti a cura di:; Contenuti a cura di:; Contenuti a cura di:; Contenuti a cura di:; Contenuti a cura di: Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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