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Prete bello (Il) -

Regia:Carlo Mazzacurati
Vietato:No
Video:CVC
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:Letteratura italiana - 900
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dal romazo omonimo di Goffredo Parise
Sceneggiatura:Franco Bernini, Carlo Mazzacurati, Enzo Monteleone
Fotografia:Giuseppe Lanci
Musiche:Fiorenzo Carpi
Montaggio:Mirco Garrone
Scenografia:Leonardo Scarpa
Costumi:Maria Rita Barbera
Effetti:
Interpreti:Roberto Citran (Don Gastone), Massimo Santelia (Sergio), Davide Torsello (Cena), Jessica Forde (Fedora), Adriana Asti (Immacolata), Marco Messeri (il “Ragioniere”)
Produzione:Valerio De Paolis per Nickelodeon - Partner’s con RaiTre
Distribuzione:BIM
Origine:Italia
Anno:1989
Durata:

92'

Trama:

La povertà che vivono Cena e Sergio, due giovanissimi amici, nella Vicenza del ’39, è una povertà che quasi non si sente. Le loro vicissitudini minime, i desideri, i giochi, i piccoli furti, sono elementi di un microcosmo che si esaurisce, quasi completamente, all’interno di un cortile. Nello stesso luogo si intrecciano le storie di alcune bigotte e un prete, del quale si innamorano. Senza grandi eventi la vita continua, ed anche quando fa la sua comparsa Fedora, la giovane prostituta della quale si invaghisce il sacerdote, nulla cambia veramente. Poi, improvvisamente, sul finale, la storia assume i toni più cupi del dramma. Il “tradimento” del prete viene scoperto e condannato pubblicamente. Cena – durante un furto – uccide una guardia; viene catturato, imprigionato e quando tenta di fuggire dal riformatorio muore in un incidente. Fuori campo rimane solo la voce di Sergio che, in alcuni momenti, ha accompagnato la storia.

Critica 1:Nella Vicenza 1939 due ragazzi poveri sperimentano il difficile passaggio da un'età all'altra, la fine dell'innocenza e dell'età irresponsabile, entrando nel mondo conformista degli adulti. 2 film di C. Mazzacurati che con i due sceneggiatori (Franco Bernini, Enzo Monteleone) ha potato il romanzo (1954) di Goffredo Parise e ne ha ribaltato la prospettiva, mettendo i giovani in primo piano a scapito di don Gastone (R. Citran), il prete bello incerto tra l'adesione al regime fascista e i richiami della sessualità. Diretto con eleganza e sensibilità, ma flebile nella rievocazione del passato, senza scarti né impennate. Sembra ingeneroso metterlo nella categoria del "carino": la buccia è soffice, ma duro il nocciolo.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Il prete bello è un buon film: ispira giudizi “morali” che, in qualche modo, sono razionalizzabili (la buona regia, ad esempio) e che possono essere condivisi da un gran numero di persone. (...) Manca il rischio, magari calcolato, di altri film di questi ultimi tempi (da Palombella rossa a School Daze di Spike Lee). In compenso, Mazzacurati fa un lavoro di retroguardia senza che questo implichi un impoverimento di ciò che produce. (...) Mazzacurati, con quest’ultimo film, ha dimostrato di essere un ottimo regista, uno fra i migliori (se non il migliore) fra quelli che, genericamente, potremmo chiamare “nuove leve”. E per regista, non s’intende riferirsi all’attività autoriale che spesso si lega a tale nome. S’intende l’attività tecnica, la bravura professionale, la capacità di coordinamento che va al di là – e forse precede – l’attività artistica e creativa. (...)
Come dicevamo: un’ottima regia. Ma anche una buona sceneggiatura (poco importa che quei temi ci piacciano o meno). Attori bravi e bravini. Dialoghi ben scritti, senza cadute di tono. Accurato uso dei colori, dei costumi, degli ambienti. Riutilizzo “garbato” del materiale letterario. Insomma: un buon prodotto. Tali abilità registiche emergono anche grazie alla trattazione di temi non proprio “semplici”: l’infanzia pone problemi di confronto ai quali è impossibile sfuggire. Il monello di Chaplin, l’Antoine Doinel di Truffaut ma anche i bambini di De Sica o quelli di Spielberg, impongono – con la loro presenza – limiti e direzioni perché con troppa violenza hanno inciso, e continuano a incidere, sull’immaginario comune. Sergio e Cena, i veri protagonisti de Il prete bello, sono figure che “reggono” anche se, in modo non proprio originale, anche loro appartengono temporalmente a quella linea d’ombra che immediatamente li rende interessanti dal punto di vista narrativo. Le domande che suscitano riguardano il loro futuro: cosa diventeranno dopo tali esperienze? Qual è il mondo che si sono costruiti “dentro”? Speriamo che sia quello “giusto” (soprattutto: simile al nostro). Speriamo che non ci deludano. Oppure: nel caso ci deludessero, non rimarrebbe loro altra possibilità che l’annullamento (previsto anche nel romanzo).
Il cinema è costretto ad estremizzare: le morti sono più drammatiche, i tradimenti debbono essere “tragici” e le scelte non possono che essere radicali. La figura del prete “bello” è del tutto marginale. Essere il “protagonista” del titolo crea un rapporto di interazione col testo e, se nel romanzo emergono le valenze simboliche (il prete, in qualche modo, rappresenta l’Italia fascista o il fascismo tout court), il film è costretto ad esasperare le caratteristiche fino a fare, del prete, un “protagonista della seconda unità”. Da questo discorso è rimasto fuori l’autore dei testo letterario. Ma, in questi ultimi tempi, molte cose si sono dette di lui (e si sono scritte) per rivalutarne la figura letteraria multimediale. L’uscita dei film, in tale contesto, non pare assolutamente casuale. Se ne riscoprono le poesie, i reportage, le sceneggiature. E si scopre che, del Prete bello, altre versioni cinematografiche erano state scritte (o solo pensate), dal comico all’autoriale, da Age e Scarpelli a Bolognini. Merito di Mazzacurati (e di Franco Bernini ed Enzo Monteleone) è quello di aver restituito un autore “al meglio” delle sue potenzialità quando troppo semplice sarebbe stata la rivisitazione, troppo banale lo stravolgimento.
Autore critica:Demetrio Salvi
Fonte critica:Cineforum n. 289
Data critica:

11/1989

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Prete bello (Il)
Autore libro:Parise Goffredo

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