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Promessa (La) - Pledge (The)

Regia:Sean Penn
Vietato:No
Video:Warner Bros.
DVD:Warner Bros.
Genere:Drammatico
Tipologia:Letterature altre - 900
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dal romanzo omonimo di Friedrich Dürrenmatt
Sceneggiatura:Jerzy Kromolowski, Mary Olson-Kromolowski
Fotografia:Chris Menges
Musiche:Klaus Badelt, Michael Brook, Craig Eastman, Heitor Pereira, Martin Tillman, Hans Zimmer
Montaggio:Jay Lash Cassidy
Scenografia:Bill Groom
Costumi:Jill Ohanneson
Effetti:David Gauthier, Industrial Light & Magic
Interpreti:Jack Nicholson (Detective Jerry Black), Dale Dickey (Strom), Benicio Del Toro (Toby Jay Wadenah), Aaron Eckhart (Stan Krolak), Robin Wright Penn (Lori),Mickey Rourke (Jim Olstand), Helen Mirren (dottore), Harry Dean Stanton (Floyd Cage), Vanessa Redgrave (Annalise Hansen), Sam Shepard (Eric Pollack), Tom Noonan (Gary Jackson), Lois Smith (Helen Jackson), Michael O'keefe (Duane Larson), Adrien Dorval (sceriffo)
Produzione:Clyde Is Hungry Productions - Franchise Pictures - Morgan Creek Productions - Pledge Productions Inc. - Warner Bros.
Distribuzione:Warner Bros.
Origine:Usa
Anno:2001
Durata:

124’

Trama:

In una piccola cittadina del Nevada è l'ultimo giorno di lavoro per il detective Jerry Black. Proprio durante la festa del suo congedo, arriva una chiamata e Jerry decide di recarsi personalmente sul luogo in cui è stato ritrovato il cadavere della piccola Ginny Larsen, barbaramente violentata. La madre gli fa promettere, su un crocifisso costruito dalla bambina, che troverà l'assassino. Lo zelante detective Krolak arresta un indiano ritardato avvistato sul luogo del delitto. Questi, dopo aver confessato sotto costrizione di aver ucciso la bambina, sottrae la pistola a un agente e si spara un colpo in bocca sotto gli occhi di tutti. Il caso viene archiviato, ma Jerry non è soddisfatto e continua l'indagine per conto suo. Analizzando un disegno di Ginny mostratogli dalle sue compagne di scuola, comincia a sospettare l'esistenza di un serial killer di bambine, che avrebbe ucciso altre due volte. Dal momento che questi potrebbe tornare a colpire e che la polizia rifiuta di riaprire il caso, il pensionato acquista una stazione di servizio nella zona dei delitti e la gestisce con l'aiuto di Lori, cameriera conosciuta in un bar. Dopo l'ennesimo pestaggio da parte del marito, Jerry la convince a trasferirsi da lui con la figlia Chrissy, che inizia a usare come esca per catturare l'assassino, montandole un'altalena proprio sul ciglio della strada. Arriva il giorno in cui la bambina viene abbordata da uno sconosciuto che le dà un appuntamento nel bosco. Jerry riesce a convincere i suoi ex colleghi a organizzare un'imboscata, ma l'assassino tarda e Lori scopre il piano di Jerry, piomba nel bosco e si porta via la piccola. Abbandonato dalla donna, Jerry impazzisce e non saprà mai dell'incidente mortale occorso all'omicida mentre stava per recarsi all'incontro con Chrissy

Critica 1:E’ sempre un rischio portare sullo schermo la trama di un romanzo poliziesco. Se poi la storia si ispira a La promessa, l’opera più celebre di Friedrich Durrenmatt definita da tutte le letterature poliziesche «un classico della detective story», il rischio diventa una sfida. Una bambina assassinata, un giallo inesplicabile, un anziano poliziotto vicino alla pensione che non accontentandosi della verità ufficiale va incontro a una tragica scoperta: Sean Penn, più noto come attore(Carlitos way, The game) che come regista(Lupo solitarro, Tre giorni per la verità), ha accettato la sfida. E La promessa dimostra che anche quel senso di mistero, di fatalità cieca e crudele che governa le imprese degli uomini (e che è il vero punto di forza del bellissimo romanzo) può trovare sullo schermo la stessa intensità espressa dall’opera letteraria. Durante la festa organizzata dai colleghi per il suo ultimo giorno di lavoro, il detective Jerry Black (Jack Nicholson) viene a sapere che una bambina di 8 anni è stata violentata e uccisa. La notizia lo sconvolge e l’indignazione davanti all’inefficienza dimostrata dalla polizia lo spinge a un gesto radicale: promettere alla madre della vittima, sotto giuramento, di dedicare tutto se stesso alla scoperta dell’assassino. Tra le montagne del Nevada, dove Penn ambienta la storia, l’investigatore Black segue una pista. Si fida solo del suo intuito e sfida le opinioni degli altri investigatori: soltanto l’epilogo, inatteso e terribile, dirà chi aveva ragione. Nicholson, concreto e misurato come non gli accadeva da tempo, vive drammaticamente la propria indagine sullo sfondo dei colori e dei panorami magistralmente fotografati da Chris Menges. E accanto a lui si muove una serie incredibile di camei: l’indiano accusato inizialmente dell’omicidio è un irriconoscibile Benicio Del Toro, la nonna della bambina è la raffinata Vanessa Redgrave, mentre un inedito Mickey Rourke interpreta il padre disperato di una ragazzina scomparsa. Una squadra di campioni per un poliziesco insolito, realistico, di gran classe.
Autore critica:Piera Detassis
Fonte criticaPanorama
Data critica:

23/10/2003

Critica 2:Con lo sguardo perso nel niente, farfuglia brandelli di parole: il suo viso è cereo, bianco di barba incolta e stinto dalla follia. Così la regia ci mostra Jerry Black (Jack Nicholson, davvero grande) all’inizio di La promessa ( The Pledge, Usa, 2001, 124’). Poi, in un flash back che dura quasi quanto tutto il film, lo schermo si fa candido di gelo e neve. Ben presto una macchia rossa, atroce e irriconoscibile, esploderà in quel freddo totale. Il corpo straziato di una bambina starà lì, davanti ai nostri occhi e a quelli di Jerry, chiedendo che gli si trovi un senso, che si escogiti una "forma" all’orrore.
Qual è il mestiere d’un narratore - anche d’un narratore per immagini -, se non trovare sensi e significati, se non escogitare destini e biografie? La realtà può ben essere crudelmente informe. Quel che conta, di fronte alla pagina scritta e davanti allo schermo, è che l’arte (l’illusione) del racconto la riduca appunto a senso, significato, destino, biografia.
Di questo argomenta con accesa convinzione il dottor H., personaggio narrante di “Das Versprechen” ( La promessa), il "giallo" pubblicato da Friedrich Durrenmatt nel 1958, e da cui oggi Jerzy Kromolowski e Mary Olson-Kromolowski traggono la sceneggiatura del film di Sean Penn. Al contrario che nella vita, dice, nei romanzi "il caso non ha alcuna parte, e se qualcosa ha l’aspetto del caso, ecco che subito diventa destino e concatenazione". Ebbene, la storia che sta per riferire può valere come "un requiem per il romanzo giallo" (così suona il sottotitolo del libro, edito in Italia da Feltrinelli).
Questa storia, aggiunge quasi al termine del racconto, mostra il fatto crudele di "un genio che inciampa in qualcosa di idiota": nel gioco dell’imprevedibile, nel particolare trascurabile che, tuttavia, è capace di negare e distruggere anche le più strutturate e appunto geniali biografie. Salvo poi che l’arte del racconto non decida di tornare a inventare e a escogitare, dando così forma all’informe.
Insieme con gli sceneggiatori, Penn raccoglie la provocazione del dottor H.: il suo La promessa racconta lo scacco del genio proprio come scacco, senza ridurlo a destino e biografia. Anzi, se nel romanzo l’investigatore Matthai fallisce avendo il dottor H. a testimone della sua "genialità", il Jerry del film è radicalmente isolato. Non ci sono personaggi narranti, nel film. Dunque, il suo unico testimone è l’occhio del cinema: testimone onnipotente ma impersonale, e in un certo senso muto.
Rispetto al romanzo, il film aggiunge al tema del caso quello della fine della vita, del niente che attende Jerry. La sua biografia di poliziotto è al termine, e con essa a lui pare al termine la vita. Questo suggerisce l’inquadratura in cui, per l’ultima volta nel suo ufficio, attraverso la finestra il suo sguardo cade su un vecchio che, a stento, cammina appoggiandosi alle stampelle. E questo suggerisce l’estraneità che lo circonda: è un sopravvissuto, Jerry, è un poliziotto che è stato geniale.
Certo perdura, questa sua genialità. Egli stesso la mette alla prova, con la caparbia volontà di smascherare l’assassino della bambina e di dare senso e forma alla macchia rossa sulla neve. Vuole tener fede alla promessa fatta alla madre - "per la salvezza dell’anima tua", gli intima quella, mostrandogli una croce -, ma vuole anche tener fede a se stesso, al senso della sua vita. La sua vita - così pretende - ha ancora senso, è ancora una biografia: nonostante il tempo, il niente che si sente addosso non prevarrà.
Questo duplice debito guida Jerry e la sua genialità. Secondo un racconto tradizionale, secondo un poliziesco per così dire compiuto, ne dovrebbe venire una storia in cui - come opina il dotto H. - ogni emergere del caso finisse per trasformarsi in concatenazione. Così infatti accade per gran parte di La promessa. Da vecchio pescatore, Jerry prima individua il posto adatto e poi getta l’esca opportuna. Poco conta che, nel frattempo, una nuova vita gli si presenti, una vita insieme con Lori (Robin Wright) e la piccola Chrissy (Pauline Roberts). Jerry non vede la sua nuova possibile biografia, ma solo la vecchia, vede il suo senso e destino, ed è caparbiamente deciso a confermarli e conservarli.
Ma il caso lo contraddice: un caso che rimarrà per sempre nascosto e che lo condannerà allo scacco definitivo. Niente più vale, nella sua vita. Niente più appare valere agli occhi di chi lo conosce. Ormai, fantasma e ombra d’una biografia fattasi niente, trascorre il suo tempo vuoto farfugliando brandelli di parole. E la genialità narrativa - appunto - di Penn e degli sceneggiatori è proprio quella di abbandonarlo alla sua disperazione informe.
Autore critica:Roberto Escobar
Fonte critica:Il Sole-24 Ore
Data critica:

11/11/2001

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Promessa (La)
Autore libro:Dürrenmatt Friedrich

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