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Accadde una notte - It happened one night

Regia:Frank Capra
Vietato:No
Video:Columbia Tristar Home,Fonit Cetra Video, Sirio Home Video, Elle U,
DVD:Dvd: Columbia Tristar Home Video
Genere:Satirico
Tipologia:Storia del cinema
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Samuel Hopkins Adams
Sceneggiatura:Robert Riskin
Fotografia:Joseph Walker
Musiche:Howard Jackson, Louis Silvers
Montaggio:Gene Havlick
Scenografia:Stephen Goosson
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Clark Gable Peter Warne, Claudette Colbert Ellie Andrews, Walter Connolly Alexander Andrews, Roscoe Karns Shapeley, Jameson Thomas King Westley, Ward Bond Conducente autobus,Wallis Clark Lovington, Alan Hale Danker
Produzione:Frank Capra, Harry Cohn per la Columbia
Distribuzione:Cineteca Nazionale
Origine:Usa
Anno:1934
Durata:

105'

Trama:

Una giovane miliardaria determinata, contrariamente al volere paterno, a sposarsi con un aviatore, fugge da casa per raggiungerlo a New York. Durante il viaggio si incontra con un giornalista simpatico, quanto burbero e rettissimo, il quale si assume il compito di farle da tutore. Dopo una serie di peripezie la giovane si convince del proprio errore e finisce con lo sposare il giornalista.

Critica 1:It Happened One Night è una tappa decisiva nell'evoluzione della comedy cinematografica americana. È il prototipo di quella commedia cinico-romantica che, in epoca di New Deal riformistico, si propone di riconciliare il cittadino medio - il borghese uscito dalla crisi - con gli ideali modesti della vita accanto a un ritrovato (non piú traballante) focolare. Il mito della frontiera - il viaggio come scoperta del mondo - non ha più corso, Mark Twain è dimenticato: non c'è più nulla da scoprire e le conquiste si fanno dentro le città, nell'ufficio e nella fabbrica, earning a living secondo le regole di una convivenza sociale più decente. Capra e Robert Riskin, sceneggiatore di caustica vena, introducono nel paesaggio del New Deal (cosí pieno di buoni sentimenti patriottici: rimbocchiamoci le maniche per amore della nazione) il dubbio della sorpresa sempre possibile, il tarlo di un imprevisto che non reca disgrazie ma il gusto della novità, il piacere di infrangere la noia della routine. Ellie Andrews, in apparenza una viziata mocciosa che s'è infatuata di una specie di aviatore da circo equestre, disubbidisce al padre milionario (e saggio, come tutti i milionari di Capra: grossi e con grossi sigari tra le labbra, burberi benefici come ogni americano potrebbe - vorrebbe - essere) e parte per New York dove l'attende lo sposo. Vuole conquistarsi la sua indipendenza, lei che non ha mai potuto fare nulla senza che qualcuno le dicesse come farlo. Non è una crisi sociale, Capra crede al New Deal che sta risolvendo i problemi del capitalismo (e della nazione). È una crisi personale, di identità. Crisi analoga sta soffrendo il giornalista Peter Warne - più poeta che giornalista, più romantico scrittore che cronista implacabile secondo i costumi vigenti che si fa licenziare dal direttore perché gli consegna un articolo in versi sciolti. Sul pullman della Greyhound - questo mitico mezzo di trasporto che fa conoscere l'America agli americani, questa ditta che assolve a una funzione sociale primaria - le due crisi si incontrano. Il Peter romantico sotto scorza cinica (non crede alle donne, non ne ha mai trovato una giusta per lui) adocchia la milionaria frustrata che ha scelto - crede - la libertà, e pensa di sfruttare la situazione. Quella è l'occasione - visto che la fuga di Ellie ha fatto clamore, il padre ha mobilitato i suoi segugi e ha promesso un compenso a chi ricondurrà la ragazza a casa - per un reportage coi fiocchi. Il direttore che l'ha cacciato sarebbe anche d'accordo.
Due crisi a confronto, per un capovolgimento delle sorti nello stile della commedia classica ( i critici più generosi hanno citato Shakespeare, non a torto). Lungo la strada, Ellie e Peter non scoprono il mondo né prestano ascolto al richiamo
natura (come avrebbero fatto cinquant'anni prima nel clima eroico del go west, young man). Scoprono se stessi. Lui non è cinico ma laborioso e comprensivo, come debbono essere i “poveri” che sono l'anima del populismo roosveltiano. Lei non è un'oca ma una donna con una personalità forte e matura: i milioni, e il matrimonio elegante, hanno sì importanza ma non tanta da annullare nella ragazza il bisogno di conoscersi e di essere riconosciuta per quello che è. Tre volte accade - per una serie di incidenti architettati con grande abilità dallo sceneggiatore e orchestrati con finezza dal regista - che Ellie e Peter dormano insieme: due volte in una camera di motel, una volta in un pagliaio.
Sono tre notti decisive per la scoperta dell'identità (l'uomo-massa della nuova civiltà americana ha i suoi diritti inalienabili: Capra conosce la psicologia dei suoi concittadini). Il gioco del sesso è, tutte e tre le volte, in primo piano. Si rispettano, Ellie e Peter: quando sono al motel una coperta appesa a una corda separa i due letti, le “mura di Gerico” la chiamano. Il maschio “ aggressivo” domina, Ellie ne è lieta e dispiaciuta. La prima volta, spenta la luce, dai vetri della finestra imperlata di gocce (aveva piovuto a scrosci fin'allora) filtra il chiarore della luna, una sottile magia che traduce visivamente il desiderio dei due. A mano a mano che Peter e Ellie vivono insieme (e dormono insieme, volendolo senza confessarselo), attraverso rotture bisticci e malintesi non nasce soltanto l'amore, come in una qualsiasi banale commedia da salotto (quelle che prediligeva), ma anche la consapevolezza che nessuno dei due finora è stato se stesso. La seconda volta nel motel, quando Ellie non attendeva altro che l'amore, Peter esce di nascosto dalla camera, va a telefonare al giornale. Ellie si sveglia, non lo vede, crede di essere stata abbandonata. Dunque, è stato tutto uno sbaglio. Arrivano i “gorilla” del padre. Ellie è convinta che Peter sia andato a riscuotere il premio che il vecchio aveva promesso. La ripicca è subito pronta. Sposerà l'aviatore bamboccio, che si esibisce con un “autogiro” (l'elicottero di allora). La cerimonia elegante e sfarzosa sta per culminare nel sì, ma Ellie non resiste. Se è maturata durante il viag-gio, sarà per qualcosa. Abbandona la festa e scap-pa. Un'altra volta in un motel, con le “mura di Gerico” fra i due letti. Si ode uno squillo di trombetta da bambini, per far crollare le bibliche mura del desiderio.
Frank Capra (Palermo, 29 maggio 1897) aveva lavorato a lungo con un comico raffinato come Harry Langdon, e s'era fatta una sua idea della commedia cinematografica. Con Platinum Blonde (1931) l'aveva messa a fuoco, con It Happened One Night la traduce in un meccanismo efficien-te, modello sicuro per le numerose commedie successive, sue e di altri. Ci saranno tanti viaggi da fare, attraverso l'America o attraverso la fan-tasia, ma saranno sempre viaggi “innocui” (o quasi) e consolanti. Bisognerà aspettare il dopo-guerra e altre crisi perché il viaggio torni ad essere avventura, perché Kerouac reinventi lo slancio degli antichi-eterni miti della frontiera americana.
Autore critica:Fernaldo Di Giammatteo
Fonte critica100 film da salvare,Mondadori
Data critica:

1978

Critica 2:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Night Bus
Autore libro:Samuel Hopkins Adams

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