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Operazione Valchiria - Valkyrie

Regia:Bryan Singer
Vietato:No
Video:
DVD:01
Genere:Storico
Tipologia:La guerra, La memoria del XX secolo, La storia
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Christopher McQuarrie, Nathan Alexander
Sceneggiatura:Christopher McQuarrie, Nathan Alexander
Fotografia:Newton Thomas Sigel
Musiche:John Ottman
Montaggio:John Ottman
Scenografia:Lilly Kilvert; Patrick Lumb, Tom Meyer
Costumi:Joanna Johnston
Effetti:Allen Hall
Interpreti:Tom Cruise (Colonnello Claus von Stauffenberg), Kenneth Branagh (Henning Von Tresckow), Bill Nighy (Friedrich Olbricht), Tom Wilkinson (Friedrich Fromm), Carice van Houten (Nina Von Stauffenberg), Thomas Kretschmann (Otto Ernst Remer), Terence Stamp (Ludwig Beck), Eddie Izzard (Erich Fellgiebel), Kevin McNally (Carl F. Goerdeler), Christian Berkel (Mertz Von Quirnheim), Jamie Parker (Werner Von Haeften), David Bamber (Adolf Hitler), Justus Kammerer (Heimeran), Tom Hollander (Heinz Brandt), David Schofield (Erwin Von Witzleben), Halina Reijn (Sig.ra Van Oven), Werner Daehn (Ernst-John Von Freyend), Harvey Friedman (Joseph Goebbels), Manfred-Anton Algrang (Albert Speer), Matthias Freihof (Heinrich Himmler), Gerhard Haase-Hindenberg (Hermann Göring), Florian Panzner (Hans Wilhelm Hagen), Kenneth Cranham (Wilhelm Keitel)
Produzione:Bryan Singer, Christopher Mcquarrie, Gilbert Adler, Nathan Alexander, Henning Molfenter, Jeffrey Wetzel, Charlie Woebcken per United Artists-Bad Hat Harry Productions-Achte Babelsberg Film
Distribuzione:01 Distribution
Origine:Usa-Germania
Anno:2009
Durata:

120’

Trama:

Il colonnello tedesco Claus von Stauffenberg ama il suo Paese ed è sempre stato un ufficiale leale, orgoglioso della divisa che indossa. Tuttavia, costretto ad assistere con orrore all'ascesa di Hitler e alla Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto alle persecuzioni razziali, von Stauffenberg inizia a coltivare la speranza che qualcuno trovi il modo per fermare Hitler, prima che l'Europa e la Germania siano distrutte. Infine è lui stesso ad entrare in azione, cercando di persuadere i comandanti del fronte orientale a rovesciare il führer. Quando i cospiratori decidono di attuare il piano, usando la strategia dell'Operazione Valchiria (un piano di emergenza che lo stesso Hitler aveva studiato per consolidare il Paese nell'eventualità della sua morte) von Stauffenberg intraprende la sua missione: assassinare il dittatore e rovesciare il governo nazista.

Critica 1:A volte la mente fa strani scherzi. A proposito di un film che si presenta seriamente, parlo di Operazione Valchiria, mi riaffiora a sorpresa un ricordo buffo. Molti anni fa, a un festival di Locarno, un tipo estroso che fra amici chiamavamo la Madre Badessa, volle trascinarci al vicino cimitero di Minusio per visitare la tomba di Stefan George (1868-1933). Trovammo la lapide del poeta ingombra di fogliame e rifiuti, tanto che la nostra guida pretese dal custode una ramazza e montò in piedi sull' avello per spazzarlo. Ci raccontò, dall' alto dell' insolita tribuna, che George si era ritirato in quel tranquillo angolo del Ticino per prendere le distanze dalle convulsioni politiche della Germania. Ma quando morì la corona inviata ai suoi funerali dal ministro Goebbels non fu ritirata, rimase a marcire nel deposito della stazione. Fu una decisione degli adepti di «un circolo molto esclusivo» di cui facevano parte i fratelli von Stauffenberg, antica nobiltà, incluso il sottotenente conte Claus. Proprio il militare che una decina d' anni più tardi, avendo subìto nel ' 43 in Tunisia la perdita dell' occhio sinistro, della mano destra e di due dita dell' altra, ed essendo pervenuto al grado di colonnello dello stato maggiore, avrebbe attentato alla vita di Hitler. Sul personaggio vale la pena di leggere un puntuale libretto di Peter Steinbach edito da Bruno Mondadori: «Testimone nel fuoco». Lo animarono idealismo, patriottismo e senso del dovere: lo stesso amalgama che motiva la poesia di George, indiscusso maestro dei patrioti «diversi». Scoppiata la guerra, Stauffenberg si mostrò leale con i nemici e corretto verso la popolazione civile, mettendosi così in contrasto con gli alti comandi adusi a comportamenti ben peggiori. Ne derivò un' opposizione sempre più articolata. Fu così che Stauffenberg si trasformò in un aspirante chirurgo della storia: come Bruto, Bresci e gli altri che nei secoli hanno tentato di modificare a mano armata i destini della patria. Sotto tale profilo, fallita la vasta congiura che riuscendo avrebbe risparmiato al mondo ulteriori milioni di vittime, Claus fu atrocemente denigrato. Perfino il New York Times, nel dare la notizia, lo chiamò «the assassin»: bella gratitudine da parte americana, non c' è che dire. E gli alleati non mossero un dito per aiutare gli antinazisti: «Sono fatti loro», dissero all' epoca. A lavare l' onta arriva Tom Cruise, che in Operazione Valchiria, da ispirato europeo di complemento, illustra il tormentato itinerario spirituale dell' eroe. Sull' argomento c' era già stato, con parecchi altri, un film di Pabst non molto riuscito, Accadde il 20 luglio (1955). Sarà che l' inglese è una lingua abbastanza vicina al tedesco, ma qui gli attori anglosassoni (Kenneth Branagh, Terence Stamp, Tom Wilkinson e compagni) parlano e si comportano come veri ufficiali della Wehrmacht. Notevole anche David Bomber, grigio e viscido nella raffigurazione del Fuehrer annidato nella Tana del Lupo. Da accreditare al controllo rigoroso del regista Bryan Singer la perfetta ricostruzione ambientale, gli impeccabili costumi, la suggestiva fotografia; ma soprattutto il coraggio di non concedere niente al romanzesco. Perfino al tenero rapporto di Claus con la moglie si accenna soltanto e con insolita sobrietà. Chi al cinema cerca solo lo spettacolo ne esce magari annoiato, ma chi sa approfittare dell' occasione impara cose importanti. Assume evidenza un contesto dal quale, giocando il caso la sua parte imprevedibile, si desume il disordine, l' incertezza e il generale intontimento di un' epoca. Il miserabile e sanguinoso balletto che segue la falsa notizia della morte di Hitler, diffusa e poi smentita, è qualcosa che non si era mai percepita con tanta chiarezza. E anche se il film non lo dice, il grido finale di Stauffenberg («Lunga vita alla santa Germania!») nacque proprio a Minusio fra i catecumeni di Stefan George.
Autore critica:Tullio Kezich
Fonte criticail Corriere della Sera
Data critica:

30/1/2009

Critica 2:“Io compio davanti a Dio questo eterno giuramento: che mostrerò fedeltà incondizionata ad Adolf Hitler, il Führer del Reich tedesco”. Queste parole venivano pronunciate da chiunque si fosse arruolato nell’esercito del Reich. Molti di questi uomini riuscirono a vedere il male negli occhi del Führer, ma furono in pochissimi che osarono sfidarlo. Questa è la loro storia.
Ancora una volta è il cinema americano ad assicurarsi una delle pagine più interessanti della storia; Operazione Valchiria riunisce dopo tredici anni lo sceneggiatore Christopher McQuarrie, premio Oscar per I soliti sospetti (1995) e Bryan Singer, che era il regista di quel film. Con uno script di ferro e un budget da 95 milioni di dollari sborsati dallo stesso Tom Cruise (produttore del film), arriva la storia del conte Claus Schenk von Stauffenberg, eroe di guerra che osò sfidare il male. Nelle parole dello sceneggiatore: “il film è la storia di un eroe. Nella prima parte vi spiegheremo chi erano questi uomini e cosa avrebbero dovuto affrontare per assassinare Hitler. La seconda metà invece ricostruisce il giorno dell’evento”. Continuando a parlare di questi personaggi veramente esistiti e di come sia nata l’idea per un grande film hollywoodiano McQuarrie ha spiegato: “C’è una costante minaccia di essere scoperti; il protagonista potrà avvicinarsi al bersaglio solo se recluta le persone che gli stanno attorno. Ma questo è il punto: di chi ti puoi fidare?”.
20 luglio 1944: l’Operazione Valchiria Una volta preparate le carte e piazzata ogni singola pedina, l’Operazione Valchiria consisteva in due atti. Nel primo si doveva togliere di mezzo Hitler: era stato previsto l’uso di due chili di esplosivo al plastico per far saltare in aria sia lui che i suoi collaboratori più stretti. Ucciso il Führer, bisognava poi prendere il controllo di Berlino e ultimare il colpo di stato per salvare la Germania. Quella mattina andò tutto per il verso sbagliato: arrivati al Wolfsschanze (La tana del lupo), quartier generale di Hitler nella Prussia orientale, von Stauffenberg e un altro congiurato, Werner von Haeften, furono disturbati mentre preparavano la valigetta contenente l’esplosivo. Hitler aveva previsto una riunione, ma l’aveva anticipata all’ultimo momento di mezz’ora, dovendo poi incontrarsi con Benito Mussolini. A causa della fretta, Stauffenberg riuscì a mettere nella valigetta un solo chilo di esplosivo. Entrato nella sala riunioni, la piazzò sotto il tavolo impostando il timer a sei minuti. Poco prima della detonazione i due congiurati lasciarono la sala e, appena usciti dal bunker, videro l’esplosione. Stauffenberg tornò in volo a Berlino, convinto che il complotto fosse andato in porto. Quello che nessuno gli disse è che qualche secondo prima della detonazione, qualcuno aveva spostato involontariamente la valigetta davanti a una delle gambe del tavolo, qualche metro più in là rispetto a Hitler. Ironia della sorte, quel tavolo era stato costruito in solido legno di quercia e sopra vi erano decine e decine di pesanti mappe militari. Grazie a tutti questi ostacoli il Führer se la cavò semplicemente (e miracolosamente) con qualche graffietto, pronto ad avere la sua vendetta e far giustiziare i responsabili del complotto con una fucilazione che avvenne la notte stessa. .
L’artefice del complotto Claus Von Stauffenberg (sullo schermo Tom Cruise) era un nobile e idealista, che sin dall'inizio del conflitto non aveva aderito pienamente al nazismo; nel 1943, durante l’invasione tedesca in Africa fu ferito dallo scoppio di una mina. Riuscì a sopravvivere ma perse l’occhio sinistro, la mano destra e due dita (anulare e mignolo) di quella sinistra. Tornato in Germania continuò a far parte dell’esercito, seppur con pieno spirito antinazista. A giudicare da alcune lettere scritte alla moglie nel 1944, Stauffenberg sentiva il dovere di fare qualcosa per salvare la Germania: “Noi tutti, ufficiali dello Stato Maggiore, dobbiamo assumere la nostra parte di responsabilità – le scriveva, aggiungendo che anche se l'operazione fosse stata un insuccesso - la si deve compiere egualmente: la cosa importante è dimostrare davanti al mondo e davanti alla storia che il movimento di resistenza tedesco è esistito e che ha osato passare all'azione, a prezzo della vita".
Gli altri membri chiave dell’operazione Valchiria:
Henning Von Trezscow (Magdeburgo, 10 gennaio 1901 – Bialystok, Polonia, 21 luglio 1944) Generale dell’esercito tedesco e inizialmente simpatizzante nazista, divenne presto disincantato dal pensiero hitleriano. Pianificò diversi attentati al Führer, ma tutti fallirono. Il generale era l’uomo più vicino a Stauffenberg durante la preparazione del complotto, si pensa addirittura che fu il suo mentore.
Quando venne a sapere che l’Operazione Valchiria non aveva avuto successo, si uccise usando una granata: al momento della morte si trovava in Polonia, sul versante di guerra orientale. Lo interpreta Kenneth Branagh.
Friedrich Olbricht (Leisning, 4 ottobre 1888 – Berlino, 21 luglio 1944) Il Generale Olbricht è stato uno degli architetti principali dell’operazione. Sin dai primi giorni di governo di Hitler, mostrò una grande mancanza di fiducia nel Führer, servendolo tuttavia nel migliore dei modi durante la campagna contro la Polonia nel 1939 e nel ’40 contro la Francia.
Anche lui fu uno dei catturati della sera del 20 luglio: venne fucilato insieme a von Stauffenberg. Lo interpreta Bill Nighy.
Ludwig Beck (Brebrich, 29 giugno 1880 – Berlino, 21 luglio 1944) Il generale Beck è stato il cervello dietro l’Operazione Valchiria: era uno dei pochi ufficiali ad opporsi a Hitler sin dai primi giorni del suo regime. Sapeva che una guerra contro l’occidente non poteva essere vinta e allora decise di ritirarsi dall’esercito nel 1938.Dopo il fallito attentato gli fu permesso di suicidarsi con la sua pistola; si accecò soltanto. Fu ucciso da un plotone d’esecuzione solo dopo aver assistito alla morte degli altri congiurati. Lo interpreta Terence Stamp.
Albrecht Riter Merz von Quirnheim (Monaco, 25 marzo 1905 – Berlino 21 luglio 1944) Quirnheim era un ufficiale nazista che rimase deluso da Hitler, dalla maniera in cui questo decise di condurre la guerra nel 1943. Dopo l’attentato venne fucilato anche lui a Bendlerblock. Successivamente diversi membri della sua famiglia, tra cui i genitori e una delle sue sorelle, furono arrestati. Suo cognato venne fucilato il 13 settembre del ’44. Lo interpreta Christian Berkel.
Carl Goerdeler (Schneidemühl, 31 luglio 1884 – 2 febbraio 1945) Goerdeler era l’ex sindaco di Lipsia: un politico conservatore e oppositore del regime nazista. Era il figlio di un famoso giudice prussiano e divenne uno dei nemici storici di Hitler.
Diede le dimissioni dagli incarichi governativi nel 1934 dopo essere entrato in disaccordo col Führer riguardo la politica di stato.
Fu arrestato dopo il fallito attentato e decapitato nel carcere di Ploetzensee a Berlino nel ’45. Lo interpreta Kevin McNally.
Erwin von Witzleben (Breslau (Polonia), 4 dicembre 1881 – Berlino, 8 agosto 1944) Witzleben è stato uno dei conquistatori della Francia nel 1940. Proprio come Stauffenberg, capì che Hitler avrebbe portato la Germania alla distruzione. Per questo entrò nell’Operazione Valchiria.
Venne arrestato e strangolato nel carcere Ploetzensee a Berlino. Lo interpreta David Schofield.
Autore critica:
Fonte critica:primissima.it
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Critica 3:
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