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Io speriamo che me la cavo -

Regia:Lina Wertmüller
Vietato:No
Video:Pentavideo, Medusa Video (Pepite)
DVD:
Genere:Commedia
Tipologia:Diventare grandi, Il mondo della scuola - Bambini, Letteratura italiana - 900
Eta' consigliata:Scuole elementari; Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:Alessandro Bencivenni, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Domenico Saverni, Lina Wertmüller; liberamente ispirato al romanzo omonimo di Marcello D'Orta
Sceneggiatura:Alessandro Bencivenni, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Andrej Longo, Domenico Saverni, Lina Wertmüller
Fotografia:Gianni Tafani
Musiche:Carlo D'Angiò
Montaggio:Pierluigi Lonardi
Scenografia:Enrico Job
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Paolo Villaggio (Maestro Sperelli), Adriano Pantaleo (Vincenzino), Ciro Esposito (Raffaele), Fulvia Carotenuto (Madre Raffaele), Isa Danieli (Direttrice), Maria Esposito (Rosiella), Salvatore Terracciano (Salvatore), Paolo Bonacelli (Ludovico Mazzullo), Gigio Morra (custode)
Produzione:Eurolux, Cecchi Gori Group, Tiger Cinematografica
Distribuzione:Penta
Origine:Italia
Anno:1992
Durata:

95'

Trama:

Trasferito a Corzano, in provincia di Napoli, solo per l'errore del Provveditorato agli Studi, il maestro Marco Tullio Sperelli è stato destinato ad una terza elementare. Lui, ligure, bravo ed onest'uomo, si trova subito in una situazione pressoché disastrosa. Non più di tre allievi in classe: il quarto deve andare a cercarselo a domicilio, gli altri (in tutto sono una ventina) li recupera qua e là, quasi sempre in strada. Nella classe (mista) ci sono bambini furbi, per lo più allegri, una bambina, Rosinella, che fa la tenera con il maestro, Vincenzino, intelligente e svelto, nonchè Raffaele, il più grande, già implicato a far da messaggero per la camorra locale. Per questo Sperelli, malgrado la propria mitezza, dà un ceffone a Raffaele il quale giura vendetta. Ma quel gesto violento propizia definitivamente al maestro il massimo rispetto di tutti i ragazzi. D'altra parte lui si preoccupa di tutti i suoi allievi, anche se ha già chiesto un altro trasferimento, poichè con quei ragazzi ed il loro ambiente pensa che non ce la farà mai. La madre di Raffaele, dopo avergli chiesto aiuto nel seguire il ragazzo perchè il marito non può occuparsi della sfortunata famiglia, quando una sera sta male accetta l'intervento di Sperelli che porta la donna all'ospedale e, con un altro gesto per lui insolito, s'impone al personale per ottenere un'immediata sistemazione della donna. Proprio mentre Raffaele sembra aver cambiato comportamento e pericolose amicizie e mentre ormai i ragazzi gli si sono affezionati, ecco che Sperelli riceve la comunicazione del suo trasferimento al Nord. Tutta la classe, con la direttrice e i padroni di casa (un po' bizzarri, ma con lui sempre delicati e premurosi) è alla stazione a salutare il maestro che se ne va per sempre. E Sperelli, che giorno dopo giorno si è lasciato addolcire e incantare da un clima e da un calore umano senza paragoni possibili, legge commosso in treno il tema "su di una parabola evangelica" che Raffaele gli ha consegnato all'ultimo minuto. Il tema (a scelta e il ragazzo ha scelto quello sulla fine dei mondo) è bellissimo, la descrizione adeguatamente drammatica e sorridendo alla speranza, il piccolo napoletano conclude fiducioso: "io speriamo che me la cavo".

Critica 1:Dal best seller di Marcello D'Orta. Un maestro elementare è trasferito, per un errore del computer, dalla Liguria a un comune vicino a Napoli, dove gli viene assegnata una terza. Quando se ne andrà, avrà insegnato qualcosa, ma soprattutto qualcosa avrà imparato. Il film funziona per merito di P. Villaggio che qui scopre la sua faccia nascosta, la tenerezza. Lina Wertmüller mette la sordina al suo linguaggio eccitato e motorizzato, ma ogni tanto le scappa qualche acuto dissonante, soprattutto nella colonna sonora affardellata. E i bambini? Pur costretti a dialoghi scritti a tavolino, sono napoletani, dunque attori nati.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Io speriamo che me la cavo
Autore libro:D'Orta Marcello

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