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Ma che ci faccio qui! -

Regia:Francesco Amato
Vietato:No
Video:
DVD:Cecchi Gori
Genere:Commedia
Tipologia:Diventare grandi, Giovani in famiglia
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Andrea Agnello
Sceneggiatura:Andrea Agnello, Francesco Amato, Daniela Gambaro, Pierpaolo Piciarelli
Fotografia:Federico Annicchiarico
Musiche:Alberto Caruso
Montaggio:Luigi Mearelli
Scenografia:Marinella Perrotta
Costumi:Medile Siaulytyte
Effetti:
Interpreti:Daniele De Angelis (Alessio), Paolo Sassanelli (Tonino), Chiara Nicola (Martina), Alina Nedelea (Corinna), Francesco Brandi (Saverio), Manuela Ungaro (Rossella), Gianfranco Barra (Arturo)
Produzione:Centro Sperimentale di Cinematografia – Rai Cinema – Istituto Luce
Distribuzione:Istituto Luce
Origine:Italia
Anno:2006
Durata:

98’

Trama:

Ad attendere il 18enne Alessio davanti ai quadri di maturità c'è un amara sorpresa: è stato bocciato. L'esito negativo degli esami stravolge i suoi piani estivi poiché aveva in programma di partire con i suoi due più cari amici per un viaggio itinerante in Europa. Nonostante il divieto dei genitori, Alessio decide di raggiungere lo stesso i suoi amici e parte a bordo del suo motorino, ma la sua corsa è di breve durata perché una serie di disavventure lo costringe a una sosta forzata lungo il litorale romano. L'esperienza acquisita servirà ad Alessio per imparare che a volte 'viaggiare' non è solo una questione di chilometri...

Critica 1:Per la prima volta il tradizionale corso per registi del centro sperimentale di cinematografia di Roma ha partorito un lungo e non un cortometraggio. Si intitola Ma che ci faccio qui!, titolo che evoca un romanzo di Chatwin, e l'ha diretto Francesco Amato, classe 1978, torinese di nascita, Dams, piccoli film (Quanto ti voglio, Figlio di penna...), documentari (Vietato sostare sul portone), assistente di Pupi Avati per Il cuore altrove e quindi la grande occasione offertagli dal Centro, da RaiCinema e dall'Istituto Luce, che hanno creduto in questo "on the road" tirrenico che parte dove finiscono I quattrocento colpi di François Truffaut e finisce dove si consumava la magia di L'Atalante di Jean Vigo. «Sì è vero, amo quel cinema francese e soprattutto Truffaut. Direi che il mio protagonista, Alessio, potrebbe benissimo passare per uno dei nipotini di Antoine Doinel». Alessio, appunto. Bocciato a scuola, gli salta il tanto agognato viaggio in giro per l'Europa: i suoi gli tagliano i fondi e gli negano il permesso, ma lui – ostinatissimo – balza dalla finestra con lo zaino e s'invola verso Barcellona con il suo modesto motorino. Impresa ai limiti dell'impossibile. Infatti a Terracina si ferma, s'imbatte in uno scalcagnato stabilimento balneare (il Serenella, che esiste per davvero su1 litorale romano), in un libro di Chatwin (Che ci faccio qui?) e in una serie di personaggi che gli cambieranno i programmi, i sogni e la vita. «È un film fresco, che regala energia: saremo la criptonite per Superman!»: Amato scherza per esorcizzare l'uscita in sala della sua creatura, il 1° settembre (dopo un paio di anteprime a Roma e Milano), in contemporanea con parecchi film e soprattutto di Superman Returns. L'energia è sicuramente figlia della passione per il cinema, ma anche dell'entusiasmo della troupe (tutti compagni di corso di Francesco) e di un cast felice e fortunato. «Alessio lo abbiamo trovato sul filo di lana: mancava una settimana all'inizio delle riprese e ci è arrivata una sua foto sul tavolo che ci ha subito conquistati. Chiara Nicola (Martina nel film) si è aggregata dopo un incontro casuale per le vie di Torino: credo sia un'attrice di gran talento». E poi c'è Paolo Sassanelli, aggiungiamo noi, visto in numerosi corti e lunghi di questi ultimi anni, che qui dà la netta sensazione di essere particolarmente in parte. «Vorrei ringraziare – incalza Francesco – attori e maestranze: sono loro che hanno fatto e fanno vivere il film. Sono contento che si percepiscano echi truffautiani, perché molti, d'impatto, pensano al cinema di Paolo Virzì e di Gabriele Muccino, che naturalmente non rinnego. Chi ama i film e li studia ha molti punti di riferimento; io, per esempio, sono attratto da autori assai diversi fra loro, oltre ai già citati, Zemeckis, Kieslowski, Pasolini. Poi è ovvio che tutto viene frullato e filtrato». Rimangono da ricordare l'uso insistito di dolby e steadycam che se da un lato rappresenta(no) una scelta quasi obbligata per chi è reduce da una scuola di regia, dall'altro consente alla pellicola di volare su una leggerezza e una spontaneità che Amato riesce a tramutare in punti di forza, in puntelli necessari sui quali aggrapparsi. E poi il co-sceneggiatore Andrea Agnello (a lui si deve l'idea del Serenella, vicino ai suoi luoghi natii), il montaggio alternato di Luigi Mearelli, le musiche non ingombranti di Alberto Caruso e, nel cast, la bella presenza della rumena Alma Nedelea, che abbiamo cominciato ad apprezzare la scorsa stagione grazie al suo intenso ruolo in Arrivederci amore, ciao. Chi in sala cerca qualcosa di diverso dai blockbuster, non si lasci scappare quest'occasione e si annoti subito la fatidica data (l'evocato 1° settembre) che un po' spaventa i fautori dell'operazione, ma che al contempo carica, alimenta l'adrenalina e sfrontatamente sfida un kolossal dall'insostenibile pesantezza dell'essere.
Autore critica:Aldo Fittante
Fonte criticaFilm Tv n. 34
Data critica:

8/2006

Critica 2:L’avventura comincia davanti ai quadri del voti alla fine dell’anno scolastico. Alessio avrebbe dovuto partire con due amici per un viaggio attraverso le capitali europee. Non se ne fa nulla, è stato bocciato. Ma dopo inevitabili scontri con i genitori, decide di scappare di casa e raggiungere gli amici in motorino. Ma si arena in un fatiscente stabilimento balneare sul litorale laziale dove viene schiavizzato dal becero proprietario a cui deve rifondere i danni che ha provocato. Inizia così per lui un divertente percorso di formazione che è anche un passaggio di iniziazione erotica e sentimentale. Siamo dalle parli di Notte prima degli esami e questa nuova commedia adolescenziale, Ma che ci faccio qui!, sembrerebbe uno degli epigoni di quel successo inaspettato.
In realtà nascita e realizzazione dei film sono un esperimento nuovo e inedito. «Ci siamo chiesti se non era il caso» spiega Caterina D’amico, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia «di proporre, come saggio di diploma, un film vero. Il livello dei nostri allievi è alto ma è molto difficile iniziare una carriera, così abbiamo deciso di aiutare un gruppo di studenti ad attraversare la strada». Sono intervenuti poi a sostenere il film Rai Cinema e Istituto Luce che lo distribuirà nelle sale il primo settembre. Neoregista è Francesco Amato che si è circondato, nel cast tecnico, di altri allievi del Centro Sperimentale. Dall’autore del soggetto Andrea Agnello, agli sceneggiatori Daniela Gambero e Pierpaolo Piciarelli, dal direttore della fotografia Federico Annichiarico al montaggio di Luigi Mearalli.
Gli attori più giovani non sono allievi del Centro e sono tutti esordienti. Alessio è il giovane e vivace Daniele De Angelis nel ruolo del ragazzo avventuroso col sogno del viaggio che, uscito di casa, deve fare i conti con le durissime regole di un padrone sfruttatore. Chiara Nicola è la ragazza ribelle che Alessio incontra nello stabilimento. I ruoli adulti sono affidati a attori d’esperienza: Paolo Sassanelli, in versione inedita nel ruolo di un uomo trucido, è quasi animalesco mentre Emanuela Ungaro è una bella signora eroticamente disinibita. «Il nostro film» dice Francesco Amato «racconta una generazione entusiasta, non in crisi. Affrontando difficoltà che sono fisiologiche, questa generazione parte con una grande ingenuità ma è in grado di crescere. Quello che mi appartiene del film è l’energia di Alessio, la sua voglia di spaccare il mondo pur di realizzare i suoi sogni».
Autore critica:Roberto Rombi
Fonte critica:La Repubblica
Data critica:

29/8/2006

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
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