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Boxer (The) - Boxer (The)

Regia:Jim Sheridan
Vietato:No
Video:Cic Video
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:La guerra, Minoranze etniche, Sport e salute
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Jim Sheridan
Sceneggiatura:Terry George, Jim Sheridan
Fotografia:Chris Menges
Musiche:Gavin Friday
Montaggio:Gerry Hambling
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Brian Cox (Joe Hamill), Daniel Day-Lewis (Danny Flynn), Gerard McSorley (Harry), Emily Watson (Maggie)
Produzione:Jim Sheridan, Arthur Lappin
Distribuzione:Uip
Origine:Irlanda
Anno:1997
Durata:

114'

Trama:

A Belfast Danny fa il pugile ma è anche membro dell'IRA. Incarcerato, esce dopo quattordici anni e torna nel proprio quartiere della Belfast cattolica. Qui, in un locale, si festeggiano le nozze tra una ragazza e un prigioniero nordirlandese. Al ricevimento è presente il leader indipendentista moderato Joe, con la figlia Maggie, a sua volta sposata con un prigioniero e madre del piccolo Liam. Poco dopo arriva anche Harry, leader invece dell'ala estremista dell'IRA. Intanto Danny incontra un uomo ubriaco e disorientato, e a stento riesce a riconoscere in lui Ike, l'allenatore che lo aveva seguito nella carriera pugilistica. Ike riesce a dirgli di aver dovuto chiudere la palestra in cui sei anni prima si allenavano perché era diventato impossibile far convivere atleti protestanti e cattolici. Ma ora Danny è deciso a riaprire quella palestra e vuole Ike accanto a se. Viene dichiarata la fine delle ostilità, ma il governo di Londra non vuole procedere ad un immediato rilascio dei prigionieri e questo mette in forte contrasto Joe e Harry. Danny incontra Maggie: i due capiscono di essere ancora innamorati, come ai tempi dell'adolescenza e riprendono a frequentarsi di nascosto. Ma gli uomini di Harry spiano con attenzione. Accusano Danny di insidiare la moglie di un prigioniero e di ospitare nemici protestanti nella palestra riattivata, che una sera va a fuoco per l'intervento casuale del piccolo Liam, incitato all'odio verso Danny. Per interrompere questa situazione, Danny decide di andare a Londra. Ma qui, al primo combattimento, capisce di non potere reggere il cinismo dell'ambiente e torna a Belfast. Qui Ike , dopo uno scontro con Harry, viene ucciso. Al funerale Danny è più che mai deciso a vivere con Maggie, avendo ora anche il consenso di Joe. Harry tende un agguato a Danny con l'intento di ucciderlo. Ma è lui invece la vittima dell'esecuzione. Maggie e Danny si riuniscono, e il piccolo Liam è con loro.

Critica 1:The Boxer è un film a tre dimensioni: l'amore, la boxe, l'Irlanda. L'ordine è d'alfabeto, non d'importanza. Quante storie d'amore ha raccontato il cinema? Migliaia. Quanti film sul pugilato sono stati fatti? Nel loro "Filmario dello sport" in 4 volumi Bertieri e Casiraghi ne hanno messo in fila 238. Nessuno sport si presta al cinema più della boxe; il calcio è solo secondo in classifica con 158 film. Nessuna guerra civile del '900 ha avuto tanti film come quella dell'Irlanda del Nord: Ireland in inglese, Eireann in irlandese. Perché? Potrebbe domandare un lettore poco eurocentdco. Le ragioni sono tante. Eccone due: i film sull'Irlanda sono generalmente parlati in inglese, lingua egemone nel mondo occidentale; i cittadini di origine irlandese negli Usa sono decine di milioni. The Boxer ripropone il trio di Jim Sheridan regista, Terry George sceneggiatore e Daniel Day Levis attore, che insieme avevano fatto “Nel nome del padre” (1993). Con la regia di Sheridan l'attore aveva vinto un Oscar con “Il mio piede sinistro” (1989): là la storia di un paraplegico, qui quella di un pugile. Attendibile e convincente in entrambi. Bisogna tenerne conto nel valutare le sue qualità di attore? (...) Alla lontana The Boxer è ispirato ai casi del pugile irlandese Barry McGuigan, campione del mondo dei pesi piuma negli anni '80 che ha allenato Day-Lewis prima e durante le riprese. La sera in cui vinse il titolo dichiarò: “Lasciate il combattimento a McGuigan”. Molti dei suoi compatrioti dell'una e dell'altra fazione non gliela perdonarono. E uno dei temi del film: la contrapposizione tra la boxe dove si combatte secondo le regole e la guerra civile, con i suoi risvolti di attentati terroristici dove non esistono regole. Sheridan fu colpito dalla contraddizione di un uomo che pratica uno sport violento e che chiede alla gente di non essere violenta. La scelta di questo punto di vista ha permesso agli autori di un film, che si svolge quasi per intero all'interno della fazione cattolica di prendere le distanze critiche da una materia arroventata perorando la causa della non violenza senzacadere nella predica. A questo punto dare un giudizio di valore su The Boxer ci sembra di secondaria importanza. Personalmente riteniamo che sia superiore a Nel nome del padre che ebbe un successo internazionale, sei candidature agli Oscar senza vincerne uno, ma fu premiato con l'Efebo d'oro ad Agrigento nel 1994. Come direbbe il signor di La Palisse, ne ha qualità e limiti, quelli di un cinema civilmente impegnato e robustamente narrativo, tradizionale e talvolta convenzionale nel linguaggio, incline al coinvolgimento emotivo, ma alieno dalla retorica.
Autore critica:Morando Morandini
Fonte criticaIl Giorno
Data critica:

28/2/1998

Critica 2:
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Fonte critica:
Data critica:



Critica 3:
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Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
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