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Happy, Texas! - Happy, Texas!


Regia:Illsley Mark

Cast e credits:
Sceneggiatura
: Ed Stone, Mark Illsley, Phil Reeves; fotografia: Bruce Douglas Johnson; montaggio: Norman Buckley; musiche: Peter Harris; interpreti: Illeana Douglas (Miss Schaefer), William H. Macy (Chappy), Jeremy Northam (Harry), Ally Walker (Joe), Steve Zahn (Wayne) Tim Bagley (David), Michael Hitchcock (Steven) Jillian Berard (Madison), Paul Dolley (il giudice), Ron Perlman (Nalhober);produzione: Mark Illsley, Ed Stone, Rick Montgomery; distribuzione: Key Films; origine: Usa, 1999; durata: 104’.

Trama:Condannati ai lavori forzati, Harry, Wayne e Bob durante un trasferimento riescono ad evadere e decidono di dividersi. Harry e Wayne rimangono insieme e rubano un camper dove viaggiavano due gay, produttori di concorsi artistici per bambini. Lungo la strada lo sceriffo Dent li ferma, li scambia per i due attesi professionisti dello spettacolo e li accompagna ad Happy, la cittadina dove si dovrà svolgere il concorso per il titolo di Little Miss Fresh-Squeezed, al quale concorrono le bambine della scuola elementare. Ma Harry e Wayne sono più interessati alla banca...

Critica (1):«Happy, Texas è la storia di due evasi, Steve Zahn e Jeremy Northam, che si ritrovano nella cittadina di Happy, in Texas, dove vengono scambiati dagli abitanti per due esperti nella preparazione di concorsi per bambini di talento e finiscono per fare innamorare di entrambi la maestra della scuola (Illeana Douglas) e lo sceriffo omosessuale (Bill Macy) del paese. Ero arrivato a un punto in cui mi ero ridotto a lavorare al telemarketing, la mia vita faceva schifo. A un certo punto ho sentito che o facevo un film o morivo», dice Mark Illsley, che in precedenza aveva lavorato come regista della seconda unità con Kevin Reynolds in film come Fandango e Robin Hood. «Così sono andato dal mio vicino di casa, Ed Stone, che fa lo sceneggiatore, e gli ho chiesto di darmi tre idee per un film. Lui me le ha date. La più divertente mi è sembrata quella di Happy, Texas. Ero convinto di poter girare il film con 50.000 dollari, usando amici e carte di credito, ma la realtà è stata ben diversa. Alla fine, dopo il Festival di Sundance e vista la reazione positiva della gente alla nostra idea, ho cominciato a mentire e a dire che avevo un milione e mezzo di dollari a disposizione. Così facendo ho trovato gli attori». A quel punto, con gli attori pronti e i finanziamenti ancora inesistenti, è subentrata la famiglia Illsley che si è indebitata fino al collo con le banche per veder realizzato il film del “loro” Mark. L’investimento li ha ripagati, anche se non ha reso nessuno miliardario: Happy, Texas, girato in 27 giorni e uscito lo scorso ottobre negli Stati Uniti grazie alla Miramax che lo aveva acquistato a Sundance nel gennaio 1999, ha incassato appena due milioni di dollari al botteghino. Ma Illsley conta sul mercato estero e su quello dell’home video.
«Ed Stone aveva lavorato come d.j. in una stazione radio a poche miglia dalla vera Happy, in Texas, e aveva visto con quanta ossessione e quanto dispendio di soldi vengono affrontati da quelle parti questi concorsi per bambini» spiega Illsey. «Lui aveva commesso l’errore di prenderli in giro alla radio e aveva scatenato una valanga di telefonate furibonde. Ad Happy non hanno ancora visto il film perché non hanno nemmeno un cinema, ma so che non ne sono affatto felici, soprattutto perché nel film c’è il più grosso bar country western omosessuale d’America, proprio da quelle parti!».
E Zahn ancora una volta rivela doti di comicità scatenata e impressionante: «Sul set avevamo ribattezzato la sua scena del ballo “Bob Fosse in acido”» dice il regista, che è già stato scritturato dalla Paramount per il suo prossimo progetto, la commedia Guam Goes to the Moon. (...)
Silvia Bizio, Repubblica

Critica (2):Vestire panni omosessuali per due ladri etero nel cuore della provincia texana non è esperienza di tutti i giorni. Dove gli sceriffi tosti si scoprono gay e le direttrici di banca single si chiamano Joe, capitano Harry e Wayne, una coppia di balordi in fuga, disperatamente a caccia di mille dollari. Pronti a tutto, non prevedono tutto quando arrivano a Happy, anonimo abitato agricolo del mid-west dal nome “felice”. Il piano è quello di inserirsi socialmente fino al giorno del grande raccolto, quando fioccano gli incassi, per fare allora il colpaccio in banca. Così si contrabbandano per i registi attesi nella locale scuola elementare in occasione dello spettacolo di fine anno. Gli equivoci effervescenti si susseguono, basandosi soprattutto sui ruoli improbabili ricoperti dai protagonisti e dagli inevitabili contrasti con il contesto sociale. Wayne (Steve Zahn) indossa spassosamente i panni del coreografo per bambini a dispetto di un linguaggio non proprio raffinato, una voce afona e un approccio pedagogico equivalente a zero, incluso l’offrire sigarette alle bimbe. Intanto il suo bel compare Harry (Jeremy Northam), abituato a cavarsela sempre con un sorriso, si lavora la bella ma disillusa direttrice di banca (Ally Walker), che coltiva anche la sua attività tradizionale di mandriana. Conquista suo malgrado anche lo sceriffo Chappy Dent (William H. Macy), “un poliziotto con le palle” nonché marito frustrato. Fatalmente il mascalzone ha un cuore e s’innamora davvero della direttrice, come pure il suo complice della maestra assatanata Doreen Schaefer (Illeana Douglas). Commedia di corto circuiti in cui i protagonisti sono spiazzati e fuori ruolo, il film – premiato al Sundance Film Festival – ha ritmo e leggerezza godibili. Musica per scene di dolcezza “macho texano”, fra country & western e dance, piacevole e efficace. Fra le chicche: un amplesso furibondo da far saltare gli scacchi e una delle preghiere più rozze mai udite, entrambe con un eccessivo Steve Zahn, mattatore “inconsapevole”. Non mancano quali ingredienti basilari inseguimenti di roulottes, sparatorie, scene d’amore, ma tutto condito in salse felicemente remixate. Happy end, ma non da copione.
Thomas Martinelli, Vivilcinema n. 74, nov/dic 1999

Critica (3):

Critica (4):
Mark Illsley
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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