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Mamma + mamma


Regia: Di Tommaso Karole

Cast e credits:
Soggetto: Karole Di Tommaso, Chiara Atalanta Ridolfi; sceneggiatura: Karole Di Tommaso, Chiara Atalanta Ridolfi; fotografia: Sara Purgatorio; musiche: Giulia Anania, Marta Venturini; montaggio: Martina Caggianelli; scenografia: Isabella Angelini; costumi: Maria Rita Barbera; suono: Fabio Conca; interpreti: Linda Caridi (Karole), Maria Roveran (Ali), Andrea Tagliaferri (Andrea), Silvia Gallerano (Olga), Stefano Sabelli (Don Antonio), Anna Bellato (Chiara); produzione: Angelo e Matilde Barbagallo con la collaborazione di Maria Rita Barbera per Bibi Film con Rai Cinema; distribuzione: Bibi Film; origine: Italia, 2018; durata: 81’.

Trama:È la storia di un desiderio di maternità che si fa avanti nel turbine di domande quotidiane che, in una torrida estate, affollano le esistenze già caotiche di due ragazze che si amano, Karole e Ali. Vivono in una piccola casa arrangiata a B&B che condividono con imprevedibili turisti, e con l'ingombrante ex fidanzato di Ali, Andrea. Le ragazze ancora non sanno che all'entusiasmo del primo tentativo seguiranno molte peripezie. Ma quando il desiderio si fa più grande del dolore e della fatica i miracoli possono accadere.

Critica (1):La legge Cirinnà in vigore dal 6 giugno 2016 è stato un importante passo in tema di unioni civili per persone dello stesso sesso ma ha lasciato inevasi alcuni punti importanti: tra questi quello della fecondazione assistita e della maternità/paternità surrogata. La regista molisana Karole Di Tommaso penetra all’interno di questo vuoto legislativo e narra la storia autobiografica di Karole (Linda Caridi) e Ali (Maria Roveran) e del loro desiderio di maternità.
Le due condividono l’appartamento con Andrea (Andrea Tagliaferri) l’ex di Ali, e per racimolare un po’ di soldi affittano una stanza per B&B ad improbabili turisti stranieri.
Scritto con grande leggerezza e senza alcuna nota polemica Mamma+Mamma è un quadro veritiero delle contraddizioni dell’Italia contemporanea, dibattuta tra voglia di progresso e necessità di non abbandonare le proprie radici. Per vedere realizzato il proprio sogno Karole e Ali sono costrette a numerosi viaggi a Barcellona con costi esorbitanti e grande impegno fisico e psicologico. Lo stress che ne deriva è il primo nemico per il corpo di Ali che continua a non rimanere incinta nonostante le stimolazioni ormonali. La ingombrante figura maschile di Andrea, smemorato e gran casinista, alle prese con il complesso della caduta dei capelli, non facilita Ali e Karole nella loro corsa verso l’indipendenza. Il sogno sembra diventare un incubo e le due ragazze innamorate cercano alleati svicolando tra pregiudizi (“la vostra è una maternità sintetica”), luoghi comuni e razzismi sessuali.
La parte più riuscita del film è quella del ritorno di Karole nella terra natia molisana e il suo confronto con la madre, il fratello Nicola e il nonno saggio. Anche il dialogo con il sacerdote in chiesa rivela un atteggiamento ambivalente ricomposto dal bel gesto di offrire pane con frittata. Ognuno dei familiari, dietro la durezza del dialetto, nasconde quella tenerezza e quella umanità che fanno appianare tutte le differenze: a volte ci vuole solo un po’ di tempo per abituarsi all’idea.
Karole Di Tommaso cura molto la recitazione delle due protagoniste organizzando con saggezza le reazioni ai tentativi falliti di inseminazione. In più colpiscono certi squarci visionari che richiamano i surrealismi cromatici del primo Dolan (soprattutto Les Amours Imaginaires e Laurence Anyways): il sogno dell’incipit, i donatori di sperma sulla scaletta dell’aereo, i flashback dell’infanzia con un padre dal fucile facile, le insegnanti di meditazione trascendentale e le poetesse, la festa dei gemelli, le apparizioni fantasmatiche del medico.
Scritto con un ritmo comico alternato a improvvise aperture meditative, illuminato da colori caldi e avvolgenti (la camera color arancio, i colori elettrici alla festa, le luci bianco-azzurre in piscina), Mamma+Mamma è un’opera prima che ha il pregio di trattare un tema molto complesso e attuale con grande autoironia. Se è vero che il tempo è galantuomo allora l’avanzata del nuovo Quarto Stato nel finale preannuncia la possibilità di modificare le restrizioni legislative adattandole alla dignità e alla libertà di ogni singolo individuo.
L’amore va oltre il genere e Karole Di Tommaso con un piccolo film suggerisce umilmente la via per posizionare l’Italia al livello delle altre nazioni europee. Niente più viaggi della speranza, niente più culle vuote: è sufficiente partire da un po’ di solidarietà e mutuo soccorso.
Fabio Fulfaro, sentieriselvaggi.it, 16/2/2019

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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