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Soffocare - Choke


Regia:Gregg Clark

Cast e credits:
Soggetto: dal romanzo di Chuck Palahniuk; sceneggiatura: Clark Gregg; fotografia: Tim Orr; musiche: Nathan Larson; montaggio: Joe Klotz; scenografia: Roshelle Berliner; arredamento: Kate Foster; interpreti: Sam Rockwell (Victor Mancini), Anjelica Huston (Ida Mancini), Kelly Macdonald (Paige Marshall), Brad William Henke (Denny), Gillian Jacobs (Beth), Paz de la Huerta (Nico), Bijou (Phillips Ursula), Clark Gregg (Lord High Charlie), Viola Harris (Eva Muller), Joel Grey (Phil), David Wolos-Fonteno (Edwin), Sebastian Sozzi (Tito), Mike S. Ryan (Lonnie); costumi: Catherine Gorge; produzione: Ato Pictures-Aramid Entertainment Fund-Choke Film-Contrafilm; distribuzione: 20th Century Fox Italia; origine: Usa, 2008; durata: 89’.
Vietato 14

Trama:Victor Mancini è un ex studente di medicina ossessionato dal sesso che, per mantenere sua madre Ida affetta dall'Alzheimer e assistita in una clinica costosa, lavora come comparsa al Colonial Williamsburg Park, un parco a tema storico. Per riuscire a guadagnare più soldi, Victor ha ideato uno stratagemma molto redditizio: durante i pasti consumati in ristoranti di lusso finge di soffocare col cibo lasciandosi poi salvare da qualcuno che gli vorrà bene e lo aiuterà economicamente per la vita. L'incontro con Paige Marshall, una ragazza che ha preso a cuore la situazione di Ida, potrebbe aiutare Victor a guarire dalla sua sessuomania e a scoprire qualcosa di più su se stesso e le sue origini.

Critica (1):Molto divertente, tra la black comedy e Cechov, con attori magnifici. Protagonista l'erotomane Sam Rockwell che vuole tutte le donne (anche denudandosi in un gabinetto pubblico e aspettandole) e pensa sempre a quello. Non sa chi sia suo padre. Sua madre Anjelica Huston, una rivoluzionaria divenuta folle e incapace di riconoscerlo, sta in una buona clinica privata: per pagarle i conti il figlio nei ristoranti finge di soffocare, e chiede soldi a chi lo aiuta. Non che non lavori: fa la comparsa in un parco a tema sull'America coloniale, ma guadagna poco. Soffocare è una satira della lussuria incontrollata, dei traumi d'infanzia, dell'identità mutilata: ma è commovente l'amore del figlio per la madre severa che non sa chi egli sia e lo tratta malissimo, mentre le altre dementi della clinica cercano di sedurlo o lo accusano delle peggiori infamie. Tratto dal romanzo di Chuck Palahniuk (Mondadori) il film è stato un po' ammorbidito ma resta originalissimo e sarcastico, anche nelle scene in cui il protagonista frequenta un incontro collettivo di salute mentale per curare la propria sessuomania (e finisce col fare sesso nel gabinetto del luogo di riunione). Non guarisce: per lui come per tanti altri, l'ossessione rappresenta il desiderio senza limiti del l'America contemporanea.
Lietta Tornabuoni, La Stampa, 15/5/2009

Critica (2):Feroce e irriverente satira che non risparmia strali alla società americana ipocrita e perbenista, Soffocare narra la storia di Victor, studente di medicina fuori corso che lavora come comparsa in un parco a tema dedicato all'America coloniale e ha escogitato un trucco infallibile per pagare le cure della madre Ida, affetta da una rara forma di demenza. Ogni volta che si reca in un ristorante, il giovane finge di soffocare così colui che interviene per salvarlo si sentirà responsabile per lui instaurando un rapporto di reciproca dipendenza fatto di attenzioni, telefonate e regali. A interpretare i protagonisti di Soffocare sono gli straordinari Sam Rockwell e Anjelica Houston, entrambi incredibilmente in parte. Rockwell, con quella faccia da schiaffi da uomo-bambino che si ritrova, è l'incarnazione perfetta di Victor, irriverente e sbruffone, disinibito seduttore, sospetto stupratore di vecchiette, colono irlandese post moderno. Niente di ciò che il ruolo del personaggio creato da Palahniuk richiede sembra troppo per lui che, con la sua naturale scanzonatezza, riesce a rendere credibile ciò che imbarazzerebbe gran parte dell'umanità. Anjelica Huston, nei panni della grottesca e patetica Ida, conferma la sua predilezione per i personaggi borderline aggiungendo la mamma di Victor alla sua personale galleria di madri sui generis.
Fin dall'incipit scoppiettante, Soffocare gioca a carte scoperte dichiarando immediatamente la direzione che ha intenzione di seguire e, di fatto, le premesse vengono tutte rispettate. La pellicola mantiene per tutta la sua durata un elevato ritmo narrativo, costellato di battute fulminanti e surreali siparietti che vedono Victor coinvolto in atipici incontri sessuali, scontri con l'insopportabile e lagnoso capo del parco a tema o tentativi di fuga per sottrarsi a un gruppo di vecchiette fuori di testa che lo hanno preso per il nuovo Messia. In questa catena di feroci ed esilaranti gag trovano posto squarci più intimisti in cui emerge la vera natura del protagonista che, privato dell'infanzia e dell'identità a causa dei continui colpi di testa della madre, è talmente ossessionato dal proprio passato e dalla ricerca di sé da impedirsi di maturare, di diventare veramente adulto. Nel limbo in cui Victor dimora trovano posto innumerevoli personaggi altrettanto sgangherati che dimostrano come, di fatto, la crisi e la perdita dei punti di riferimento siano un problema globale che spinge le nuove generazioni a stordirsi con una qualsiasi forma di dipendenza per non provare emozioni. Il finale catartico e pungente lascia, però, aperto uno spiraglio per una possibile storia d'amore. In fondo non è quello che tutti vanno cercando?
Valentina d’Amico, movieplayer

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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