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Detachment - Distacco (Il) - Detachment


Regia:Kaye Tony

Cast e credits:
Sceneggiatura: Carl Lund; musiche: The Newton Brothers; montaggio: Barry Alexander Brown; scenografia: Jade Healy; costumi: Wendy Partridge; interpreti: Adrien Brody (Henry Barthes) Sami Gayle (Erica) Christina Hendricks (Sarah Madison) James Caan (Charles Seaboldt) Lucy Liu (Dott.ssa Doris Parker) Tim Blake Nelson (Sig. Wiatt) Blythe Danner (Sig.ra Perkins) Marcia Gay Harden (Preside Carol Dearden) Betty Kaye (Meredith) William Petersen (Sarge Kepler); produzione: Greg Shapiro, Austin Stark, Benji Kohn, Chris Papavasiliou, Bingo Gubelmann, Carl Lund per Paper Street Films, Kingsgate Films, in associazione con Appian Way; distribuzione: Officine Ubu; origine: Usa, 2011; durata: 100’.

Trama:Henry Barthes, è un insegnante delle scuole superiori introverso e solitario, con un'antica ferita difficile da sanare che lo porta a guardare il mondo intorno a sé con distacco. Chiamato per una supplenza in una degradata scuola pubblica di periferia, Henry entra in contatto con un universo fatto di giovani senza speranze per il futuro, con genitori disinteressati e assenti, seguiti da professori disillusi e demotivati. Il distacco e la mancanza di coinvolgimento emotivo consentono ben presto a Henry di conquistare il rispetto e la partecipazione degli studenti a cui, nel poco tempo di cui dispone, cerca di impartire insegnamenti significativi. Tuttavia, l'incontro con Erica, una prostituta adolescente scappata di casa, e Meredith, studentessa sveglia e sensibile schiacciata dal conflitto con il padre, permetterà al professore di salvarsi dalla sua solitudine azzerando la distanza tra lui e il resto del mondo.

Critica (1):Sono quasi sessant'anni che vedo film americani sulla scuola. Non tutti di gran valore, molti però notevoli, come il primo in cui penso di essermi imbattuto, 'Il seme della violenza' di Richard Books, che proiettato alla Mostra di Venezia del '55, suscitò le rimostranze dell'ambasciatrice degli Stati Uniti, Clara Boothe Luce, perché, a suo dire, denigrava gli americani... Forse anche questo film di oggi, diretto e fotografato dal regista inglese Tony Kaye, anche cantante, compositore e pittore, potrebbe suscitare rimostranze da parte di qualcuno, ma vanno superate non solo perché, di recente, il cinema americano sulla scuola ci ha detto cose ben più terribili ma perché questa nuova impresa di Tony Kaye, molto più del suo esordio con 'American History X', può convincere quasi senza riserve. Per la vitalità delle situazioni psicologiche che affronta, per i modi spesso suggestivi con cui visivamente le risolve. (...) Un ritratto perfetto, sia nel distacco sia alla fine nel suo superamento.
Gian Luigi Rondi, Il Tempo Roma, 22 giugno 2012

Critica (2):Parlano di sofferenza e gioia, paura e amore, del buio e della luce, di gra­nelli di sabbia e di infinito: parlano di noi i poeti, ma come farlo capire ai ra­gazzi allo sbando di un degradato liceo di Long Island, New York? Ci prova il malin­conico supplente di letteratura Adrien Brody, un tipo tosto che sembra non te­mere il confronto con quella scolaresca aggressiva: sarà che la sua personale sto­ria di rabbia e dolore gli ha procurato una sorta di salvifica impermeabilità a cose e persone. Ma nel distacco del prof. c'è una paradossale componente di com­passione: è il buon samaritano che subi­to individua nella classe la ragazza più fragile e più dotata; che raccatta dalla strada la prostituta minorenne e tossi­ca, trattandola come una figlia. Gesti che creano ingannevoli aspettative di af­fetto con relative, drammatiche conse­guenze. Diretto dal talentoso inglese Tony Kaye, l'autore di American History X sul fenomeno del neo-nazismo in Usa, Detachmnent - Il distacco è un film incerto fra intento sociologico e ambizioni for­mali; ma Adrien Brody è perfetto; e il suo esistenzialistico personaggio di ri­nunciatario della vita che scopre come alla vita sia impossibile sfuggire, è di as­sorbente forza emotiva.
Alessandra levantesi Kezich, La Stampa, 22/6/2012

Critica (3):La promotion lo presenta come "un film sulla scuola pubblica americana", ma è parecchio di più. Henry Barthes (l'ottimoAdrien Brody, qui anche produttore) accetta una supplenza temporanea per insegnare letteratura in un istituto superiore sull'orlo della rovina: risultati a livello bassissimo, studenti arrabbiati e minaccia di privatizzazione. Benché sia un uomo dall'anima scorticata (il perché è spiegato in flashback), Henry riesce a conquistare i turbolenti ragazzi: nel caso di Meredith, adolescente infelicissima, fin troppo; al punto di nuocerle senza intenzione. Frattanto l'insegnante si prende cura anche di una prostituta minorenne, che fa su di lui proiezioni paterne. Incentrato su un personaggio quasi dostoevskijano, per come assume su di sé i mali del mondo, ma col contorno di bei character secondari (affidati a un cast di lusso: James Caan, Lucy Liu, Marcia Gay Harden), il film di Tony Kaye (American History X) non dà nulla per scontato e non carezza lo spettatore nel verso del pelo. Fulminei siparietti a disegni animati (sulla lavagna della scuola) contribuiscono all'impressione di cinema d'autore.
Roberto Nepoti, la Repubblica, 22/6/20121

Critica (4):12/9/2012
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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