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Potiche - La bella statuina - Potiche


Regia:Ozon François

Cast e credits:
Soggetto: tratto dall’opera teatrale di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy; sceneggiatura: François Ozon; fotografia: Yorick Le Saux; montaggio: Laure Gardette; scenografia: Katia Wyszkop; costumi: Pascaline Chavanne; interpreti: Catherine Deneuve (Suzanne Pujol), Gérard Depardieu (Maurice Babin), Fabrice Luchini (Robert Pujol), Karin Viard (Nadège), Judith Godrèche (Joëlle), Jérémie Renier (Laurent ), Evelyne Dandry (Geneviève Michonneau), Bruno Lochet (André), Elodie Frégé (Suzanne giovane), Gautier About (Babin giovane), Jean-Baptiste Shelmerdine (Robert giovane), Noam Charlier (Flavien); produzione: Mandarin Cinéma-Foz.-France 2 Cinéma-Mars Films-Wild Bunch-Scope Pictures- Canal+-Tps Star-France Télévisions-Région Wallonne; distribuzione: Bim; origine: Francia, 2010; durata : 103’.

Trama:Francia, 1977. Quando Robert Pujol, tirannico proprietario di una fabbrica di ombrelli, decide di allontanarsi dalla sua azienda e dalla famiglia a causa dei contrasti con i suoi dipendenti, la moglie Suzanne prende le redini della società e grazie all'aiuto del suo vecchio amico Babin, deputato comunista, riesce ad appianare i contrasti e a rimettere in piedi la fabbrica. Tuttavia, la libertà dal dispotico Pujol per dipendenti e familiari non durerà a lungo...

Critica (1):Potiche non è solo un gioco di citazionismo cinematografico e neanche solo un grande omaggio all'attrice francese, bensì un'intelligente allegoria della Francia d'oggi, dei suoi personaggi politici e dei suoi vizi e virtù. (...) Ecco, Ozon continua nella sua investigazione sul gentil sesso, qui nel rapporto con la politica e il potere (...), adattando un testo che gli ha permesso di parlare di femminismo, crisi economica, rivendicazioni sindacali e famiglia senza un accenno di didascalismo, anzi con tante sane e intelligenti risate e un occhio ben fisso sui personaggi della politica di oggi. Com'è stato dichiarato dallo stesso regista i due personaggi principali si ispirano a Nicolas Sarkozy (nei panni del marito isterico e del padrone illiberale della azienda) e a Ségolène Royal (la 'bella statuina' Deneuve) ai quali si aggiunge la figura del 'postino', così lo chiamano i francesi, comunista sindacalista, qui nei panni di Depardieu. Benché il film sia spassosissimo, la morale è veramente cupa e nera. Nessuno di questi personaggi si salva, ognuno a suo modo mostruoso e perso, compresa l'imprenditrice politica Deneuve che alla fine può ricordare un Berlusconi in gonnella.
Dario Zonta, L'Unità, 5/9/2010

In Potiche (letteralmente un vaso di poco valore, diventato metaforicamente sinonimo di una inerte «bella statuina») tutto invece si lega perfettamente alla voglia di scherzare sulle rivendicazioni femminili e l’autoritarismo maschile, si tratti di borghesi o proletari, di comunisti o reazionari. Il film non è certo un capolavoro ma la capacità di usare gli elementi della quotidianità più banale e triviale (pacca sul sedere della segretaria compresa) per depurarli e trasformarli nelle leve di un meccanismo che scivola via come «un orologio che ride» assicura un divertimento piacevole e garbato. A cui la coppia Deneuve-Depardieu aggiunge quel tocco in più che ha la sua apoteosi nell’esilarante scena di ballo al night Badaboum.
Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera, 5/9/2010

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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