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Caro diario


Regia:Moretti Nanni

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura: Nanni Moretti; fotografia: Giuseppe Lanci; musiche: Nicola Piovani; montaggio: Mirco Garrone; scenografia: Marta Maffucci; costumi: Maria Rita Barbera; interpreti: Nanni Moretti (Nanni), Giulio Base (automobilista), Italo Spinelli (al muretto di Spinaceto), Carlo Mazzacurati (critico cinematografico), Jennifer Beals , Alexandre Rockwell, Renato Carpentieri (Gerardo), Raffaella Lebboroni, Marco Paolini, Claudia Della Seta, Lorenzo Alessandri, Antonio Neiwiller (Sindaco di Stromboli), Conchita Airoldi, Riccardo Zinna, Moni Ovadia (Lucio), Valerio Magrelli (primo dermatologo), Pino Gentile (allergologo, Mario Schiano (Principe dei dermatologi), Serena Nono, Yu Ming Lu , Tou Yui Chang Pio, Umberto Contarello, Franco Lucarelli, Gianfranco Mecacci , Il Gruppo Diapason; produzione: Sacher Film, Banfilm, La Sept Cinema in collaborazione con Rai Uno e Canal Plus; distribuzione: LUCKY RED o Cineteca di Bologna?; origine: Italia-Francia, 1993; durata: 101'.

Trama:"In vespa": Roma. Vado in giro d'estate in Vespa. Vedo un film italiano. Vado alla Garbatella. Guardo gli attici. Poi ascolto un gruppo che suona il merengue. Vado a Spinaceto. Vado a Casalpalocco. Incontro Jennifer Beals. Vedo il film "Henry". Vado dal critico cinematografico. Vado dove è stato ammazzato Pasolini.
"Isole": Vado a Lipari a trovare Gerardo. Troppo traffico, troppa confusione: non riesco a scrivere il mio film. Andiamo a Salina. Durante il viaggio Gerardo guarda la televisione. Salina è dominata dai figli unici. Lasciamo Salina per Stromboli. Il sindaco. Andiamo in giro con l'ape. Sul cratere del vulcano chiedo notizie di "Beautiful" a degli americani. Andiamo a Panarea. Subito ripartiamo per Alicudi.
"Medici": Filmo la mia chemioterapia. Comincia il prurito. Primo dermatologo. Secondo dermatologo. Il sostituto del principe dei dermatologi. Le prove allergometriche. I cibi a cui sono allergico. Il principe dei dermatologi. Di notte mi gratto e di giorno vado al mare con calze lunghe e camice con maniche lunghe. Comincio ad eliminare le medicine che mi sembrano inutili. Arriva il vaccino per i cibi ma non serve a niente e si rischia lo shock anafilattico. Mi convinco che tutto dipende da me, che è colpa mia, la riflessologa mi fa massaggi ai piedi e mi consiglia un bagno con la crusca di grano tenero. Vado in un centro di medicina cinese. L'agopuntura e altri tentativi. Il medico cinese mi dice di fare una radiografia al torace. Il giorno dopo faccio una TAC in clinica. "Il radiologo della clinica per fortuna non ci ha indovinato".

Critica (1):C'è qualcosa di Rousseau, del suo illuminismo e della sua ansia pedagogica, in Moretti, qualcosa che in passato ha talvolta sconfinato in mo- ralismo ma che in Caro diario riesce a porsi come alta moralità; perché Rousseau parla dell'Io, questa parola magica che compare nel cinema di Moretti sin dal primo film (Io sono un autarchico).
E stavolta non c'è il filtro di Michele Apicella, personaggio guida dell'u- niverso morettiano: non c'è più l'alter ego ma c'è l'ego, forte e - appunto - imprevedibile. Stiamo parlando di Moretti come di un egoista? Ci mancherebbe. La piccola querelle su Moretti egoista o Moretti altruista, Moretti che parla di sé o Moretti che parla del mondo, ci sembra assai bizzarra. La risposta è ovvia: Moretti parla di sé e, poiché è un artista, parla del mondo. Tutto il resto non conta. Nei tre episodi di Caro diario Moretti mette in scena, nell'ordine: il rapporto con la propria città e con il proprio passato, il rapporto con il mondo dei mass media e delle cattive abitudini, il rapporto con la malattia vissuta sulla propria pelle. Ma il primo episodio è anche un rendiconto generazionale e una lettera d'amore a Roma, il secondo è una deliziosa variazione sul tema delle isole come luoghi fisici e psicologici, il terzo è la più agghiacciante parabola sulla malasanità che il cinema italiano potesse inventare (la stessa idea era venuta a Fellini dopo il primo ricovero, sarebbe stato affascinante fare il paragone).
Alberto Crespi (da cinetecadibologna.it)

Critica (2):In Caro diario era inevitabile che Michele sparisse come personaggio, specie nella terza parte del film, Medici, perché si tratta di una cronaca dove niente è inventato... Anche lì ho voluto utilizzare uno stile molto semplice, molto sobrio, differente dalle altre parti del film. Nelle Isole, la parte più d'invenzione del film, del diario, c'è una maggiore accettazione degli altri, rispetto a miei film precedenti... Le Isole è l'episodio che più si avvicina a ciò che ho realizzato fino a ora. Solo che prima c'era un perso- naggio come Michele, che s'arrabbiava, che urlava, che aspirava a essere direttore artistico della vita privata degli altri, del loro comportamento, della morale. Qui al contrario - ma non si tratta di rassegnazione - c'è un'accettazione del fatto che gli altri decidono da soli cosa vogliono essere, e se si paragona Isole a La messa è finita, a Bianca o a Palombella rossa, sono io questa volta che faccio da spalla agli altri personaggi. [...]
Pur essendo presente continuamente come Nanni Moretti, sono meno, come dire, protagonista assoluto. In In vespa io sono di spalle, lontano nell'inquadratura. Sono un po' come una voce fuori campo, e nelle Isole sono io che ascolto gli altri.
Nanni Moretti (da cinetecadibologna.it)

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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