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Agonia sui ghiacci - Way down east


Regia:Griffith David W.

Cast e credits:
Sceneggiatura: D. W. Griffith e Paul Kelly (dal dramma teatrale di Lottie Blair Parker); fotografia: Billy Bitzer, Hendrik Sartov; scenografia: Charles O. Seessel e Clifford Permber; musica di accompagnamento: arrangiamenti di Louuis Silvers e William F. Peters; interpreti: Lillian Gish (Anna Moore), Josephine Bernard (sig. Tremont), Lowell Sherman (Lennon Saoderson), Kate Bruce (sig. Bartlett), Burr McIntosh (sig. Bartlett), Richardd Barthelmess (David Bartlett), Vivian Ogden (Giulia), Porte Strong, George Neville, Edgard Nelson, Mary Hay; produzione: D. W. Griffith per la UA; origine: USA, 1920; durata: 120'.

Trama:Anna Moore, una povera ragazza di campagna, lasciata la famiglia e va in città in cerca di lavoro. Qui conosce un uomo che la seduce e la sposa, ma ben presto lo scapestrato marito l'abbandona. Nasce un bamino che però muore dopo pochi giorni. Sola e disperata, Anna trova rifugio presso un'ottima famiglia, dove il giovane David si innamora di lei. Quando ricompare il marito Anna viene cacciata. Disperata va verso il fiume turbinoso che trasporta lastroni di ghiaccio, ma David la salva. Melodramma a forti tinte retto dall'intensità interpretativa di Lillian Gish (attrice prediletta da Griffith) e dalla maestria narrativa del regista. Da antologia la sequenza del salvataggio della protagonista sul ghiaccio, nella tormenta che infuria.

Critica (1):Nel 1919 D. W. Griffith contribuì a fondare la United Artists, si impegnò a dirigere 10 lungometraggi, iniziò a costruire il suo studio personale a Mamareneck, New York, e fece sensazione perdendosi in mare, al largo della costa della Florida per 3 giorni. Non è sorprendente che il tempo in cui egli cominciò a pensare alla sua produzione del 1920, di Way Down East, il regista avesse finanziariamente ed artisticamente accresciuto le sue, possibilità. Benché nel 1919 Griffith fosse stato capace di far uscire numerosi film particolarmente belli, solo Broken Blossoms rappresentò un autentico successo finanziario. Sfortunatamente, i dite film che Griffith girò alla fine del 1919 ,per essere programmati nel 1920, The Idol Dancer and The Love Flower, non si dimostrarono né particolarmente belli, né diedero un successo finanziario. Dato che i guadagni di questi due film erano destinati ad alleviare il peso finanziario del quale Griffith era gravato, il successo degli incassi di Way Down East era imperativo se la sua carriera di regista indipendente doveva avere un seguito. Per un regista cinematografico, la cui credibilità finanziaria ed artistica era ancora in questione, la scelta di Way Down East rese i suoi sostenitori ancora più nervosi. Prodotto originariamente nel 1896, il dramma di Lottie Blair Parker era considerato una antiquata farsa bellica. Persino la troupe di tecnici e di attori, i quali raramente discutevano le decisioni dei loro capo, si espressero in privato negativamente a proposito di ciò che essi giudicavano un lavoro teatrale ridicolmente datato. Il fatto che Griffith comprò invero i diritti su Way Down East per 175.000 Dollari, fu sufficiente per convincerli che il "maestro" aveva perso il buon senso, se non la ragione. La produzione del film non fu meno infausta. Durante le riprese una delle principali attrici, Clarine Seymour morì a seguito ad un intervento chirurgico per una malattia intestinale. Si è dovuto girare nuovamente tutte le scene dopo che essa fu sostituita da Mary Hay. Bobby Harron, attore abituale di Griffith, morì anche lui a quel tempo suicida. E benché Harron non fosse coinvolto nella produzione, la sua morte colpì fortemente coloro che gli erano vicini e lavoravano nel film.
Ma di tutti i problemi di produzione di Griffith, nessuno eguagliò quelli che avvennero durante la ripresa della famosa sequenza dei banchi di ghiaccio. Siccome Griffith voleva evitare la neve falsa nello studio, il cast ed i tecnici furono costretti a filmare la sequenza in esterni, a temperature polari. Quasi tutti patirono congelamento e raffreddamento prima che il film finisse. Lillian Gish trascorse delle ore galleggiando su grossi pezzi di ghiaccio, con i capelli e la mano ciondolanti nel fiume freddissimo.
Alcuni tecnici di ammalarono di polmonite e dovettero smettere di lavorare. Griffith stesso fu costretto a prendersi un riposo dopo che fu colpito al viso da pezzi di ghiaccio volanti, quando il fiume fu dinaminato per rompere il banco di ghiaccio. Oltre a queste cose, abbondavano problemi tecnici. Si dovette accendere il fuoco sotto la macchina da presa, per evitare che gelasse. C'era anche la paura irritante che il freddo potesse impedire che le riprese risultassero correttamente esposte. Eppure, con tutti i problemi, i ritardi, i pericoli e le delusioni, il film ultimato si rivelò uno dei maggiori trionfi Griffith. Way DownEast, fu capace di realizzare enormi incassi finanziari e si conquistò un successo popolare e di critica, e rimane uno dei lavori più acclamati di Griffith. Soprattutto esso segnò un fresco a approccio al melodramma del diciannovesimo secolo. Invece di far rivivere semplicemente il dramma del 1896, Griffith cercò di adattare l'originale per una generazione più giovane, post bellica.
Per ottenere ciò egli giustappose alle situazione rurali del 19esimo secolo del dramma, delle scene della società contemporanea essenzialmente urbana- Americana del 20esimo secolo.
Per enfatizzare la contemporaneità delle scene cittadine, Griffith usò donne dell'alta società di` New York, per interpretare i ruoli equivalenti nel film, mentre si prodigò molto per modellare gli ambienti della società newyorkese sui contemporanei lussuosi appartamenti. Per contrasto, il mondo della fattoria Bartlett era basato su documentazione storica. Griffith fa dei suoi personaggi rurali delle caricature di personalità del volgere del secolo, amate e riconoscibili. Il loro è un mondo tanto mitico quanto reale, un mondo nel quale David Bartlett lavora in ciò che pare una ambientazione altamente rustica, mentre altri si assopivano in quadri altamente stilizzati. Come accadde con Lenito Sanderson, queste persone hanno ruoli identificabili, ma hanno troppe dimensioni per essere liquidati, come semplici stereotipi. Seguire Bartlett può essere vizioso quanto è gentile nella sua ,osservanza delle leggi del suo mondo. Martha Perkins, la zitella, apporta molte situazioni umoristiche al film. Eppure Martha è ancora
capace di prendere un piacere malevolo nel fare indiscrezioni su Anna.
Essenzialmente questa è una variante della tecnica che Griffith usò per mostrare le similitudini e le differenze e fra quattro culture di epoche diverse in Intolerance. Come in Intolerance, Griffith usò Lillian Gish per interpretare il personaggio che serve come una forza con la quale connettere i diversi mondi. Le situazione con le quali si confronta Anna Mbore ' ittà ed in campagna forniscono lo s nto narrativo con il quale lo spettatore può valutare i due mondi. Dire che la campagna è buona e la città è cattiva, significa ignorare i sottili confronti fatti da Griffith. Entrambi i mondi hanno i loro parametri socio-economici, le cui regole sono riconoscibili a coloro che vivono all'interno dei contesti. La ingenuità di Anna nel mondo della città si traduce in tragiche conseguenze che la isolano sia dalla gente della campagna che da quella di città. Che essa sia una vittima della città è certamente una annotazione negativa contro quel mondo. Che il rigido puritanismo della campagna che le impedisce di essere pienamente accettata nella fattoria di Squire Bartlett non è meno colpevole o pericolosa. La natura ed i contrasti delle ambientazioni rurali del tardo 199 secolo - urbane 1920, rappresentate da Griffith, in Way Down East, furono entusiasticamente accettati dal pubblico di quel tempo. Il film alleggerì temporaneamente la situazione finanziaria di Griffith, ristabilendo la sua reputazione critica e gli permise di continuare come regista indipendente. Ma fu un pesante gioco d'azzardo. Non passerà molto tempo prima che egli tenti simili campi lunghi e perda tutto.
Walter Augustus, Long, traduzione di Massimo Patrone

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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