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Signora Matilde (La)


Regia:Melluso Marco, Schiavo Diego

Cast e credits:
Un progetto di teatro-documentario scritto da Licia Ambu, Marco Melluso, Diego Schiavo, Mariateresa Scorzoni; con Syusy Blady; produzione: POPCULTcon il sostegno di Emilia Romagna Film Commission in collaborazione con Sistema Po-Matilde-Comune di Canossa-MAES-Coro Gregoriano-Comune di Reggiolo; origine: Italia, 2017; durata: 70'.

Trama:Syusy Blady racconta le vicende, i successi e la vita di Matilde di Canossa, una delle donne più potenti e misteriose della Storia. Il contesto sociale e culturale viene riletto nell’ottica contemporanea dei social network e della “brand reputation”.
L’attrice, nelle insolite vesti di una divertente quanto improbabile docente di marketing, dà il via alla storia della Grancontessa il cui nome è diventato un vero e proprio brand. La Signora del Medioevo fu infatti la prima donna in Italia in grado di creare un mito e di lasciare un’immagine così durevole di sé.
La lezione surreale della “professoressa” Syusy esce dall’aula e si snoda attraverso i luoghi matildici, addentrandosi nelle dinamiche di un mondo solo all’apparenza così lontano dall’oggi: ecco allora che la lotta per le investiture diventa uno scontro tra multinazionali e lo scacchiere di rocche matildiche si trasforma nel tweetter dell’appennino.
Passato e presente, storia e leggende si fondono, in questo documentario dallo stile ironico, brillante e sorprendente.

Critica (1):Di fronte alla vita di Matilde di Canossa, figura che continua ad avere un enorme fascino per la sua modernità e per le sue innumerevoli sfaccettature, ci siamo resi conto di una forte discrepanza tra la fama del personaggio, l’interesse che immediatamente il nome suscita e la difficoltà nel trovare un taglio narrativo che, nel restituirle freschezza e attualità, possa far breccia in un pubblico anche poco interessato alla Storia.
Riassumere un periodo come quello in cui si muove Matilde è un’impresa difficile. È complesso, frazionato in battaglie, date e nomi che rischiano di restituire l’idea di una Storia ostica, difficile da digerire. Eppure, il fascino, l’allure dell’immagine di Matilde, unica donna in un Medioevo declinato al maschile, continuava a mal sposarsi ai nostri occhi con l’apparente pesantezza del racconto.
Nasce così l’idea di rileggere l’intera storia di Matilde come la creazione di un brand di se stessi, dapprima, e come l’affermazione e il perdurare di esso nel corso dei secoli.
Se oggi multinazionali e politici usano qualunque strategia per accaparrarsi consensi, quello di Matilde diventa un caso, sbalorditivo per i risultati ottenuti, un caso studio da analizzare ed emulare. Si è pensato così che la scelta della figura chiamata a narrare di un personaggio unico nel suo genere non potesse che cadere su Maurizia Giusti, in arte Syusy Blady, che con il suo portato di personaggio televisivo amato, ci sembra possa restituire con brio e leggerezza vicende e contesti all’apparenza difficili.
Dopo la pluridecennale esperienza dell’attrice in programmi di fama come “Turisti per caso”, quale miglior viaggiatrice capace di penetrare nei territori e raccogliere testimonianze sulla Signora Matilde? Perché Matilde ha lasciato una chiara impronta sulle terre che rientravano nei suoi domini, essendo a loro fedele senza rimanere un personaggio periferico nelle vicende di quel periodo storico. Matilde ne conosce il valore ma non teme di portare novità con uno stile che oggi definiremmo “glocal” e in perfetta continuità nella tradizione e nell’innovazione.
(Note di regia)

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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