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Pane e tulipani


Regia:Soldini Silvio

Cast e credits:
Sceneggiatura
: Doriana Leondeff, Silvio Soldini; fotografia: Luca Bigazzi; musica: Giovanni Venosta; montaggio: Carlotta Cristiani; scenografia: Paola Bizzarri; interpreti: Licia Maglietta (Rosalba Barletta), Bruno Ganz (Fernando Girasoli), Beppe Battiston (Costantino), Antonio Catania (Mimmo), Marina Massironi (Grazia), Felice Andreasi (Fermo), Tiziano Cucchiarelli (Nic), Vitalba Andrea (Ketty); produzione: Istituto Luce / Monogatari / RAI Radio Televisione Italiana / Amka Films, Lugano; distribuzione: Istituto Luce origine: Italia, 2000; durata: 115'.

Trama:Dimenticata in un Autogrill, Rosalba, una casalinga di Pescara, accetta un passaggio che la porta a Venezia. Qui conoscerà un gruppo di persone singolari: un fioraio anarchico, una massaggiatrice olistica ed un cameriere islandese dal passato misterioso. Un dubbio le si insinua…

Critica (1):Chi l'avrebbe detto? Occupandosi, dopo l'Aria serena dell'Ovest, di quella del Nord-Est, Silvio Soldini si è scoperto una vena brillante autentica e non realistica che concorrerà d'ora in poi con la sua ben nota ansia esistenziale. Raccontando il secondo tempo della vita di una casalinga di Pescara che, dimenticata come un oggetto dalla famiglia in un autogrill, si reinventa un'esistenza a Venezia, dove conoscerà altra gente, altri affetti, il lato più pittoresco del quotidiano. Vincerà il richiamo della famiglia? In una Venezia mai così inedita e meno turistica, riflessa negli occhi della protagonista, una Licia Maglietta così affascinante, simpatica, espressiva che la si vorrebbe incontrare spesso nel nostro cinema, Soldini racconta con tratti da impressionista la ritrovata anarchia dei sentimenti. In un film vitale, gentile, che si occupa della sfera affettiva senza retorica e decide le carriere affettive ad personam. Nessuno può costringerci agli affetti: Pane e tulipani – fiore di desiderio e d'amore, come nelle "Mille e una notte" – ha un andamento da commedia con qualche riflesso malinconico nell'acqua e una perfetta dose di grottesco nel reparto maschile piccolo borghese col laido Antonio Catania. E che dire di Bruno Ganz, versione sturm und drang lagunare, che parla un italiano forbito e si danna per il cuore? Nel gruppo casuale della vita, ben sintonizzato nella recitazione, ci sono la spiritosa Marina Massironi, senza Trio, il fioraio anarchico Felice Andreasi, la scoperta Giuseppe Battiston, l'investigatore extralarge, un Don Backy con chitarra. Una fiaba in cui chi vuole troverà un po' di Bergman o di Almodóvar: Soldini dimostra che la cosa più interessante è ancora e sempre parlar di donne.
Maurizio Porro, Corriere della Sera, 11/3/2000

Critica (2):Sotto il segno costante del pudore della visione e della delicatezza del tocco, Soldini si accosta alla commedia umoristica e realizza un film dolce, solare, positivo. E divertente. Questo, senza rinunciare ai temi che evidentemente più lo coinvolgono: la capacità del caso di mutare i destini di una vita, il gioco quasi metafisico tra coincidenze e necessità. La differenza, qui, è che la casalinga di Pescara Licia Maglietta "piovuta" a Venezia sull'onda di un inconveniente bizzarro, trova non solo la consapevolezza del proprio disagio esistenziale, ma anche la felicità a contatto di un mondo piccolo e stravagante, tra fioristi anarchici, massaggiatrici olistiche, camerieri islandesi dal lessico buffamente ornato (Bruno Ganz), investigatori improvvisati. Il regista dice di essersi ispirato ai balletti Almodovariani ma si nota di più il tenero elogio ai piccoli piaceri che fan la vita degna di essere vissuta.
Massimo Lastrucci, Ciak, 1/4/2000

Critica (3):

Critica (4):
Silvio Soldini
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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