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Supernova


Regia:Macqueen Harry

Cast e credits:
Sceneggiatura: Harry Macqueen; fotografia: Dick Pope; musiche: Keaton Henson; montaggio: Chris Wyatt; scenografia: Sarah Finlay; arredamento: Cathy Featherstone; costumi: Matthew Price; interpreti: Colin Firth (Sam), Stanley Tucci (Tusker), Pippa Haywood (Lilly), Peter MacQueen (Clive), Nina Marlin (Charlotte9, Ian Drysdale (Paul), Sarah Woodward (Sue), James Dreyfus (Tim), Lori Campbell (Lola), Daneka Charlotte Etchells (Rachel), Tina Louise Owens (Liz); produzione: The Bureau, Quiddity Films, Bbc Films; distribuzione: Lucky Red; origine: Gran Bretagna, 2020; durata: 93'.

Trama:Sam e Tusker hanno trascorso vent'anni insieme e sono molto innamorati. Tuttavia, nei due anni trascorsi da quando a Tusker è stata diagnosticata una demenza precoce, la loro vita è cambiata. Poiché Tusker è ancora in grado di viaggiare, con l'arrivo dell'autunno, i due pianificano un viaggio on the road attraverso l'Inghilterra per incontrare amici e familiari e visitare i luoghi del loro passato. Man mano che il viaggio procede, però, le rispettive idee sul futuro iniziano a scontrarsi, alcuni segreti vengono a galla così come progetti privati mai rivelati e il loro amore viene messo alla prova come mai prima d'ora.

Critica (1):L’on the road secondo Harry Macqueen. Il regista inglese utilizza il viaggio, fisico e spirituale, per ragionare sullo scorrere della vita, e lo rende un elemento ben riconoscibile del suo cinema. Fin dal suo riuscito esordio, Hinterland, la rinascita dei sentimenti passava attraverso i chilometri da percorrere. Ma come diceva Seneca: “Deve mutare l’animo, non il cielo”. Macqueen ha fatto tesoro di queste parole. Nei suoi film il panorama non è mai lo stesso e i problemi rimangono. Per questo a un certo punto c’è il bisogno di fermarsi: il cottage sul mare di Hinterland, la casa in campagna di Supernova.
Già dal titolo della sua opera seconda, l’omaggio è al “cielo” di Seneca, all’osservazione delle stelle. Stanley Tucci insegna a Colin Firth come riconoscerle, anche dal loro camper in movimento. Il richiamo sembra essere a Ella & John – The Leisure Seeker di Paolo Virzì. L’amore, una casa su ruote e la malattia. Macqueen sceglie di non concentrarsi sull’immaginario, ma sul rapporto che lega i protagonisti. Tucci e Firth qui sono innamorati. Il primo è uno scrittore, il secondo è un pianista. Tucci è affetto da una forma di demenza precoce, Firth si prende cura di lui.
Supernova è il delicato racconto di un’esistenza al suo crepuscolo, è il malinconico ritratto di una passione che non può essere vissuta. La chimica tra i due attori è il perno che fa girare la vicenda, una storia fatta di piccoli gesti, di sguardi disperati, di silenzi assordanti. Il cineasta non calca la mano, gira con sincerità. Evita i momenti melò, i luoghi comuni legati alle “commedie” romantiche dove la morte è dietro l’angolo.
I momenti migliori sono quando la coppia è a tavola, è immersa nelle faccende quotidiane. Supernova è un duetto di grandi talenti, dove forse alla fine a spuntarla è Tucci, specialmente nella sequenza della cena, dove non riesce a leggere una lettera ai suoi commensali. Lunghi dialoghi, comunione con la natura, solitudine: Macqueen tiene alta l’attenzione per novantacinque minuti, affronta temi complessi, si accosta con rispetto alla sofferenza della coppia. Non invade la loro intimità, si tiene a distanza.
(...)
Gianluca Pisacane, cinematografo.it, 16/10/2020

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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