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Leningrad Cowboys Go America - Leningrad Cowboys Go America


Regia:Kaurismäki Aki

Cast e credits:
Sceneggiatura: Aki Kaurismäki; fotografia: Timo Salminen; suono: Jouko Lumme; montaggio: Raija Talvio; interpreti: Matti Pellunpää (Vladimir, il manager), Nicky Tesco (il cugino), Kari Väänänen (Igor, lo scemo del villaggio), Jim Jarmusch (venditore di automobili a New York), Sakke Järvenpää, Heikki Keskinen, Pimme Korhonen, Sakari Kuosmanen, Puka Oinonen, Silu Seppälä, Mauri Sumén, Mato Valtonen e Pekka Virtanen (i Leningrad Cowboys); produzione: AkiKaurismädki / Villealfa Filmproductions, The Swedish Film Institute in collaborazione con Finnkino, Megamania (Finlandia); distribuzione: Lucky Red; origine: Finlandia 1989, colore; durata: 78'

Trama:Una band di strimpellatori nordici, di nero vestiti con occhiali neri alla Blues Brothers, scarpe dalla punta incredibilmente allungata come il ciuffo di capelli a trapano, vanno in America a cercar fortuna e l'attraversano sino al Messico.

Critica (1):"Da qualche parte nella tundra". I Leningrad Cowboys, un gruppo scadente di musicisti popolari, fanno un'audizione per un funzionario sovietico, che delude le loro attese ma dà loro il nome di un suo cugino a New York e suggerisce loro che dovrebbero tentare la fortuna in America. Il gruppo e il suo prepotente manager Vladimir si mettono in viaggio, portando con sè la bara contenente il corpo congelato di uno di loro che si era imprudentemente trattenuto all'aperto di notte a provare. Sono pedinati dallo scemo del villaggio, Igor, che nonostante venga cacciato via riesce a sistemarsi nella stiva del loro aereo. A New York, la persona con cui prendono contatto dice che la loro incapacità di suonare il rock'n'roll (una lacuna che in seguito cercheranno di colmare) riduce le loro potenzialità, ma propone che vadano in Messico a suonare ai matrimoni e alle feste. Il gruppo acquista un'auto di seconda mano e si mette in viaggio verso sud, ottenendo lungo la strada qualche ingaggio occasionale presso locali scadenti. Trascorrono anche un breve soggiorno in carcere a New Orleans dopo aver tentato di seppellire senza autorizzazione il loro compagno congelato. A Houston sono scritturati dal prestigioso Zhivago Club; poco dopo si unisce a loro un cugino perso di vista da tempo, che incontrano per caso ad un distributore. Il controllo autoritario di Vladimir - la banda è ridotta a razioni minime mentre egli si concede abbondanti quantità di cibo e di birra - alla fine provoca la ribellione degli altri che lo immobilizzano e lo tengono legato nell'auto. Viene liberato da Igor, che aveva ostinatamente seguito i Cowboys con propri mezzi. Ristabiliti in qualche modo dei buoni rapporti, il gruppo con l'aggiunta di Igor attraversa la frontiera col Messico e arriva in tempo per partecipare ai festeggiamenti del matrimonio. Durante la festa Igor, con l'aiuto di una bottiglia di liquore locale, riesce a ridare la vita al membro "congelato" del gruppo. Vladimir se ne va di nascosto durante la notte. Una didascalia aggiunge che non si sentirà più parlare di lui, ma che i Cowboys finiranno per comparire ai vertici della classifica messicana. "C'è stato un uomo che è arrivato a Helsinki dalla Lapponia per vedere il film. Ha visto lo spettacolo delle cinque del pomeriggio. Poi quello delle sette, quello delle nove e quello delle undici. Poi è tornato in Lapponia...
Avevo in mente la prima sequenza e l'ultima. Tutto il resto l'ho improvvisato. Ci mettevamo in viaggio e, se vedevo qualcosa di interessante, ci fermavamo. Succedeva che io entravo in un bar mentre la troupe aspettava fuori all'angolo. Mi prendevo una birra e col barista parlavo del tempo. Poi dicevo: stiamo girando un film; siamo finlandesi. Lui diceva: interessante... siete finlandesi... un grande paese. Diceva così e neppure sapeva dov'è la Finlandia. Io rispondevo: le dispiace se giriamo una scena qui nel bar? Quello rispondeva: Yeah. Io andavo alla porta, facevo un fischio e arrivavano trenta persone... È il peggior film della storia del cinema. Se non contiamo quelli del signor Stallone che per me non valgono perché non sono dei film. Questo è tutto quello che riesco a fare. Lo so che non faccio dei buoni film; allora ne faccio di brutti. Non capisco bene l'entusiasmo dei critici: devono essere un po' masochisti...
Jarmusch l'ho messo in Leningrad Cowboys perché sembra un venditore di roba di terza mano.
Lo chiamavo Mr. Slow, perché gira i suoi film con una tale lentezza. Stava lavorando a Mistery Train, a Memphis, già tre settimane prima che noi ci arrivassimo. E Memphis è un posto davvero noioso. Mi ci sono volute sei ore di giri in macchina per trovare il posto che volevo riprendere. Finalmente trovo il bar buono e l'isolato giusto. Faccio tutte le mie riprese poi penso: c'è anche una bella bottega di barbiere. Quando qualcuno mi ha detto che Jim Jarmusch stava girando proprio là, ho detto: merda. Aveva cercato di girare nel bar e non glielo avevano permesso; invece a me hanno detto di sì perché sono un professionista, è ovvio. Perché io non ho dieci persone che partono tre mesi prima per chiedere il permesso. Comunque sul momento ho pensato "merda", poi mi sono detto che avrei trovato una bottega di barbiere migliore della sua. Ho deciso di batterlo e l'ho fatto: la mia scena è migliore della sua".
da Aki Kaurismäki catalogo a cura di Francesco Bono, Bruno Fornara, Angelo Singorelli, Bergamo Film Meeting, 1990

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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