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Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese - Tamara Drewe


Regia:Frears Stephen

Cast e credits:
Soggetto: dalla graphic novel di Posy Simmonds; sceneggiatura: Moira Buffini; fotografia: Ben Davis; musiche: Alexandre Desplat; montaggio: Mick Audsley; scenografia: Alan MacDonald; costumi: Consolata Boyle; interpreti: Gemma Arterton (Tamara Drewe), Roger Allam (Nicholas Hardiment), Bill Camp (Glen McCreavy), Dominic Cooper (Ben Sergeant), Luke Evans (Andy Cobb), Tamsin Greig (Beth Hardiment), Charlotte Christie (Casey Shaw), Jessica Barden (Jody Long), John Bett (Diggory), Josie Taylor (Zoe), Bronagh Gallagher (Eustacia), Pippa Haywood (Tess), Susan Wooldridge (Penny Upminster), Amanda Lawrence (Mary), Cheryl Campbell (Lucetta), Lois Winstone (Fran Redmond), Lola Frears (Poppy Hardiment), Emily Bruni (Caitlin), Zahra Ahmadi (Nadia Patel), Joel Fry (Steve Culley); produzione: Ruby Films, in associazione con Notting Hill Films, Westend Films, Bbc Films e The Uk Film Council; distribuzione: Bim; origine: Gran Bretagna, 2010; durata: 111’.

Trama:Tamara, un tempo timida e bruttina, da quando vive a Londra ha completamente stravolto il suo look così come il suo modo di essere ed è diventata una vera femme fatale, oltre che una brillante e celebre giornalista. Quando Tamara torna a Ewedown, il suo paese natale, per vendere la casa della madre, la gente del posto, tra cui la sua vecchia fiamma Andy, stentano a riconoscere in lei il 'brutto anatroccolo di un tempo e ovunque lei vada mette in moto un processo di invidia, scandali e pettegolezzi per la sua ambizione, la sua indipendenza e il suo sex appeal. In realtà, nel paese Tamara si sente un timido e vulnerabile pesce fuor d'acqua. Avrà veramente dimenticato chi era e chi amava?

Critica (1):Nella campagna del Dorset un famoso scrittore e la sua dedita moglie gestiscono una residenza per scrittori in cui personaggi caricaturali di vario tipo si raccolgono per lavorare in tranquillità. Tamara abitava nel villaggio quando era ragazzina arrabbiata e con un enorme naso; oggi, urbanizzatasi e rifattasi il naso, la ragazza torna in campagna per vendere la casa della madre morta di recente. La bellezza inaspettata della giovane giornalista stordisce la tranquillità del villaggio, che viene trascinato in un vortice di eventi che si spingono oltre la soglia del dramma.
L ambientazione agreste del film richiama il romanzo di Thomas Hardy (di cui uno dei protagonisti sta scrivendo una biografia) «Via dalla pazza folla» e la concezione della campagna come regno della sintonia tra uomo e natura. È infatti proprio l'arrivo dell'energica, spregiudicata e bellissima Tamara (Gemma Arterton) l'elemento che manda in cortocircuito l'apparente equilibrio campagnolo, e borghese al contempo, che avvolge la tenuta dei coniugi Hardiment; in quel momento, quando la ragazza in micro shorts di jeans scavalca la staccionata della tenuta, la posticcia armonia agreste viene alterata, precipitando la situazione nel crescente humor nero.
Frears mette in scena uno story boarding già più che in nuce nella graphic novel di Poisy Simmonds. Attenendosi scrupolosamente ai suggerimenti visivi (l'immagine degli attori ricorda in maniera impressionante i personaggi del fumetto, per esempio) dell'opera originale, Frears si diverte però facendo giocare i suoi interpreti sulla base di una sceneggiatura oliata come un dispositivo di precisione. La verbosità del film è infatti funzionale all'intreccio che si sviluppa, anche e soprattutto grazie al ritmo e al mestiere con cui sono costruiti i dialoghi, accumulando elementi e richiami (anche letterari) e portando il film dalla commedia vivace al risvolto black del finale.
Chiara Borroni, Cineforum n. 495, 6/2010

Critica (2):Siamo ad Ewedon, paesino del Dorset, dove ritorna, per vendere la casa di famiglia, l'ex brutto anatroccolo locale, Tamara Drewe. Trasferitasi a Londra, rifattasi il naso, è diventata ora una procace ragazza e una giornalista famosa. La comunità maschile, orbitante intorno a una pensione per scrittori, è in subbuglio. Un musicista rock idolo delle ragazze, un affermato giallista di mezz'età, il fidanzatino d'un tempo si affollano attorno a lei e nel suo letto: per i più finisce bene, ma qualcuno raccoglie la tempesta che semina. Ricavato da una graphic novel di Posy Simmonds, a sua volta ispirata a "Via dalla pazza folla" di Thomas Hardy, Tamara Drewe aggiorna la tradizione della British comedy con sottolineature licenziose e permissive ben calibrate. La regia, sostenuta da contributi tecnici di prim'ordine e dalla travolgente sceneggiatura di Moira Buffini, muove con sapienza un cast di attori che fa scintille (la nostra personale Palma d'oro va a Roger Hallam, ma è ottima pure la protagonista, Gemma Arterton). Il "Frears touch", che si rivela al meglio nell'adattamento di testi preesistenti, qui staziona, sornione, tra il divertito e il disilluso: come indica lo scioglimento, cinico quanto basta ad irridere ogni forma d'innocenza.
Lietta Tornabuoni, L’Espresso

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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