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Edmond - Edmond


Regia:Gordon Stuart

Cast e credits:
Soggetto: dall'opera teatrale omonima di David Mamet; sceneggiatura: David Mamet; fotografia: Denis Maloney; musiche: Bobby Johnston; montaggio: Andy Horvitch; scenografia: Alan E. Muraoka; costumi: Carol Cutshall; effetti: Tim Carras, Bonus Light; interpreti: William H. Macy (Edmond Burke), Julia Stiles (Glenna), Joe Mantegna (uomo al bar), Rebecca Pidgeon (moglie di Edmond), Bai Ling (ragazza del peep-show), Russell Hornsby (Shill), Mena Suvari (prostituta), Dylan Walsh (interrogatore), Debi Mazar (direttrice Atlantic Leisure Club), Lionel Mark Smith (protettore), Jack Wallace (Chaplain), George Wendt (ragazzo al banco dei pegni), Bokeem Woodbine (carcerato), Wren T. Brown (predicatore), Michael Calder (sceriffo), Aldis Hodge (Leafleeter), Frances Bay (indovina); produzione: Code Entertainment - Dog Pond Productions - Muse Productions - Neverland Films Inc. - Pretty Dangerous Films - Werner Film Llc; distribuzione: Fandango; origine: Usa, 2005; durata: 76'.

Trama:Edmund Burke è un uomo d'affari di successo. Dopo aver ricevuto una premonizione da un'indovina, che gli dice di essere una "persona speciale" a differenza degli altri ma di essere "lontano dal luogo cui appartiene", Edmond decide, per cambiare vita, di abbandonare la moglie, che si lamenta per qualsiasi banalità, e il suo lavoro di agente di cambio. Tuttavia il mutamento non si rivelerà troppo fortunato...

Critica (1):William H. Macy è uno di quegli attori di cui non ti ricordi mai il nome, ma benissimo il volto. Rugoso come la corteccia di una sequoia, bianco come il marmo, se non per dei glaciali occhi azzurri che ce lo fanno credere sempre un tipo calmo e riflessivo, uno di quelli che metabolizza le delusioni quotidiane in silenzio, senza ribellarsi.
E così c'è chi se ne approfitta scambiando la cortesia per debolezza, senza sapere che il vaso, goccia dopo goccia, sta per traboccare...
Come tutti i giorni Edmond esce dall'ufficio per tornare a casa. Lungo la strada si ferma per farsi leggere il futuro con le carte. Ascoltatone l'esito, la svolta: basta con quella vita, si cambia.. Va dalla moglie per lasciarla, dopodiché si avventura per le strade della sua città armato di tanta rabbia repressa e un coltello...
A metà tra Fuori orario di Martin Scorsese e Un giorno di ordinaria follia, Edmond è un film brutale, scomodo, scorretto. In poche parole: tremendamente affascinante. La sceneggiatura è del grande David Mamet, già autore, tra l'altro, di Il postino suona sempre due volte, Gli intoccabili e Ronin.
Edmond è prima di tutto un film americano. Lo è il suo protagonista, emblema di quel gruppo di persone che si è scocciato di dover pensare bene e comportarsi di conseguenza.
All'inizio della sua "nottata" Edmond confessa i propri problemi ad un uomo al bar. "Un bel rapporto sessuale risolverà tutto" a suo dire. E così la ricerca dell'appagamento sessuale (ne abbiamo conferma con l'enigmatico finale) diventa il filo conduttore del suo personale viaggio verso gli inferi (che scopriremo non esser tali per lui).Un percorso allucinato, dove la voglia di combattere l'ipocrisia e i luoghi comuni con cui lo hanno educato va oltre ogni limite. Edmond per combattere quelle paure a suo dire"immotivate" semina terrore e se qualcuno usa su di lui la forza, gli risponde con la violenza. Cerca attenzione, trova indifferenza. Vuole controllo, vaga nella confusione. E quella sicurezza in grado di calmarlo che invoca in ben due occasioni finisce per trovarla lì dove non si sarebbe mai aspettato di trovare.
Stuart Gordon, che nel passato aveva fatto diretto soprattutto film horror, firma una regia tesa, angosciante, perfetta per tenere col fiato sospeso lo spettatore fino alla fine. La lunga scena nell'appartamento della cameriera Julia Stiles concentra tutte queste peculiarità riuscendo a raggiungere un apice di suspance degna di tanti, celebrissimi, film di paura. Il film è stato presentato a Venezia, ma nella selezione minore "Orizzonti". Che dietro alla scelta ci sia il timore che un film così "politico" potesse vincere qualche premio ed attirare troppa attenzione tra i mass-media, è quasi una certezza.
Andrea D'Addio, fimup.leonardo.it

Critica (2):Peccato che l'aggettivo "inquietante" sia così inflazionato, perché calza a pennello a un film come Edmond, parabola scritta da David Mamet e diretta da Stuart Gordon che riporta d'attualità il tema espressionista del borghese demoniaco. L'Edmond del titolo è uno scialbo impiegato di mezza età (lo interpreta benissimo William H. Macy) il quale pianta la routine di sempre e, comprato un coltello, si tuffa nella minacciosa notte urbana. Il vero pericolo, però, è lui: mentre anche il mondo della malavita e della prostituzione rispetta certe - aberranti - regole interne, Edmond dà sfogo al suo anarchismo represso, frutto di un impasto dl razzismo, paura e desiderio di cui sarà vittima una cameriera (Julia Stiles) incontrata per caso. Mamet fa dire al personaggio cose da brivido, ma probabilmente vere, cui è duro guardare in faccia. Che ogni paura è riflesso di un desiderio; che tutti, nel profondo, coviamo qualche forma di razzismo; che istituzioni come quella carceraria possono apparire luoghi rassicuranti a chi si nutre d'ansia, perché là "tutto è semplice". Gordon riveste il testo perturbante col linguaggio flimico adeguato.
Roberto Nepoti, La Repubblica, 7/9/2005

Critica (3):

Critica (4):
Stuart Gordon
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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