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Sciroppo - Sirup


Regia:Ryslinge Helle

Cast e credits:
Sceneggiatura
: Helle Ryslinge, Peter Boesen; fotografia: Dirk Bruel, Soren Berthelin; montaggio: Birger Moller Jensen; suono: Per Streit; musica: Peer Raben; scenografia: Peter De Neergaard; interpreti: Peter Hesse Overgaard (Lasse), Kirsten Lehfeldt (Ditte), Aage Haugland (Goldbauer), Henrik Scheele (Terje); produzione: Per Holst Filmproduktion Aps; origine: Danimarca, 1990; durata: 114’.

Trama:Lasse vive negli ambienti artistici di Copenhagen dove si cerca di emergere praticando diverse forme di "arte d'avanguardia". lasse è un eroe negativo. presuntuoso imbroglione capace di irretire le donne con raffinate tecniche di autocompiacimento...

Critica (1):Quando più la corsa al successo diventa pressante e il ritmo incalzante, tanto più i rapporti interpersonali si complicano. Il timore di deludere le aspettative di quanti ci circondano ci induce ad erigere una facciata di splendide parole prive di significato. Troppe persone non riescono ad essere sincere con se stesse. Non abbiamo il coraggio né di difendere le nostre convinzioni né di essere noi stessi, e se lo troviamo non è mai apertamente, ma di nascosto alle spalle. Il prestigio influisce eccessivamente sulle nostre esistenze, così è per la maggior parte di noi. Sirup può a tratti sembrare una farsa esilarante, ma serietà e pericolo si nascondono sotto le apparenze. Ho scritto e diretto il film con l’intenzione di abbattere questa brillante facciata mettendo a nudo le paure, il senso di solitudine e di inferiorità che si celano in noi. (Helle Ryslinge)
Pur girando commedie, la regista e attrice Helle Ryslinge opta per uno stile freddo, che viviseziona personaggi e ambienti. Particolarmente velenosa e pungente è in Sciroppo, una satira senza pietà contro il maschio comune che gode soltanto della sua luce, della sua eleganza superficiale, della sua illusione di artista d’avanguardia. L’immagine del maschio ne esce distrutta.
Copenaghen. Down è una galleria d’arte d’avanguardia gestita da Lasse e da quattro suoi amici. Lasse ha un’altissima opinione di sé ed ostenta un totale controllo sulla propria carriera e sulla propria virilità. Ma la verità e che Lasse teme di non essere all’altezza della situazione, finendo così per non esserlo davvero. La sua grande ambizione di essere sempre “in” attraverso lo spirito alternativo della sua video art gli fa dimenticare che l’arte vera scaturisce dall’onestà e dalla linfa vitale dell’artista. E così, invece di essere se stesso, aspira a qualcosa di più imponendosi energicamente con bluff e smargiassate. Benché abbia il vezzo di definirsi anarchico, idolatra in realtà denaro ed establishment. Il suo sogno, infatti, è quello di possedere una villa, auto costose e di conoscere le persone che “contano”. Ad ogni modo anche Lasse, come quasi tutti, ha bisogno d’amore e quando incontra Ditte non la lascia più. Ditte è una pittrice affermata. I suoi quadri sono veri, i suoi sentimenti sono sinceri. Anch’ella si innamora di Lasse che, con il suo fascino e la sua dolcezza, riesce a risvegliare il suo istinto materno, come succede a molte donne. Vittima del suo complesso di inferiorità, Lasse diventa geloso di Ditte e del suo successo vivendo nel continuo timore che lei lo abbandoni. La situazione si fa critica allorché un esperto d’arte americano, Goldbauer, arriva a Copenaghen alla ricerca di nuovi e promettenti talenti da presentare a New York. Ditte è tra le prime della lista e Lasse, dato che non vi compare nemmeno, intraprende una serie di manovre senza scrupoli per attirare su di sé l’attenzione dell’americano. Quando Ditte incomincia a capire Lasse e a vederne gli intrighi e il fallimento sul piano umano, lo lascia andare verso nuove occasioni e nuove donne.

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
Helle Ryslinge
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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