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Decalogo 4 - Dekalog, cztery


Regia:Kieslowski Krzysztof

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura: Krzysztof Kieslowski, Krzysztof Piesiewicz; fotografia: Krzysztof Pakulski; montaggio: Ewa Smal ; musiche: Zbigniew Preisner; scenografia: Halina Dobrowolska ; costumi: Hanna Ćwikło e Małgorzata Obłoza; interpreti:
Adrianna Biedrzyńska (Anka), Janusz Gajos (Michal), Tomasz Kozłowicz (Jarek), Elzbieta Kilarska (madre di Jarek), Adam Hanuszkiewicz (professore di recitazione), Andrzej Blumenfeld (Adam), Helena Norowicz (oculista), Aleksander Bardini (primario), Artur Barciś (ragazzo in kayak); produzione: Telewizja Polsha, Sender Freies Berlin; origine: Polonia, 1988; durata: 56'.

Trama:"Onora il padre e la madre".
La figlia, giovane studentessa all'Accademia d'Arte Drammatica; il padre un uomo che viaggia spesso, forse per lavoro. La loro vita equilibrata e casalinga viene turbato quando Anka, la figlia, trova una busta in un cassetto, dove il padre ha scritto "da aprire dopo la mia morte". La curiosità è troppa e Anka aperta la busta trova una lettera scritta dalla madre poco prima di morire, dove rivela che in realtà Michal non è il suo vero padre.
Dopo questa rivelazione, però, Michal ed Anka non si allontanano, anzi: sembra venire alla luce un rapporto nascosto per tanto tempo. Forse Michal aveva sempre saputo che quella non era sua figlia; Anka aveva sempre provato strani sentimenti verso suo padre. Non si parla mai di amore, ma è certo che fra i due c'è molto più che un rapporto genitore-figlia...

Critica (1):Un piccolo "giallo" commenta l'ordine di onorare il padre e la madre. La giovane Anka, studentessa di recitazione, che ha perso la mamma pochi giorni dopo la nascita, più che al suo boy-friend vuole bene a papà Michal. Che nel suo affetto filiale ci sia qualcosa di troppo Anka dichiara quando dice di aver trovato una lettera della mamma, scritta perché lei la leggesse da adulta. Si tratta, alle corte, d'un'attrazione fra padre e figlia che farebbe temere un incesto se Anka fosse nata davvero da Michal. L'irreparabile non accade, benché l'uno e l'altra lo sfiorino, ma resta da sapere se Anka e Michal, ciascuno per suo conto, non abbiano scherzato col fuoco per mettere a nudo i propri inconfessabili sentimenti. E chissà quanto Anka ha davvero onorato il padre e la madre...
Lunghi ciascuno poco meno di un'ora, e scritti come già i primi due da Krzysztof Piesiewicz con Kieglowskí, Decalogo 3 e Decalogo 4 sono l'uno un tantino tedioso e l'altro un tantino sofistico, ma una densità straordinaria ne caratterizza lo stile. Seppure la metafora non sia tutta trasparente, il racconto ha momenti molto intensi, a cominciare dalla rapida apparizione di quel giovane personaggio maschile senza nome e senza voce che ricorre in ogni episodio, simbolo d'una presenza arcana tessuta nel quotidiano. D'una espressività lancinante sono certi sguardi, rigorosissimo è il taglio dello spazio, concisa è sempre l'immagine, e di forte suggestione è l'umile paesaggio: uno spicchio di bosco innevato, la Vistola, lo scorcio d'una chiesa, la città deserta fasciata d'ombra e tuttavia abitata dalla violenza. Quanto agli interpreti, basti dire che recitano a regola d'arte. Ignorando il divismo.
Giovanni Grazzini, Il Messaggero, 30 marzo 1990

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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