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Italiano per principianti - Dogma #12: Italiensk for begyndere


Regia:Scherfig Lone

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura
: Lone Scherfig; fotografia: Jørgen Johansson; montaggio: Gerd Tjur; suono: Rune Palving; interpreti: Anders W. Berthelsen (Andreas), Anette Støvelbæk (Olimpia), Peter Gantzler (Jørgen Mortensen), Ann Eleonora Jørgensen (Karen), Lars Kaalund (Hal-Finn), Sara Indrio Jensen (Giulia), Elsebeth Steentoft (Verger); produzione: Ib Tardini, per Zentropa Entertainments; distribuzione: Istituto Luce; origine: Danimarca, 2001; durata: 108'.

Trama:Alla periferia di Copenaghen, un gruppo di persone si incontra per la lezione settimanale di italiano. Fra gli allievi, un eccentrico pastore protestante, un uomo e una donna bloccati dalla timidezza, due signore che si scoprono sorelle e altri esemplari di varia umanità.

Critica (1):Uno dei meriti della regista danese Lone Scherfig è di aver aderito al Dogma `95, il provocatorio e coercitivo decalogo inventato dal geniale (e punitivo) Lars von Trier, senza sentirsi in dovere di scavare nei torbidi recessi di anime tormentate. Anche se affronta temi dolorosi, Italiano per principianti, Orso d´argento a Berlino lo scorso anno, li imbastisce in una rinfrescante chiave di commedia contrapponendo lacrime e sorriso, umorismo e rabbia, amore e morte. La cornice è quella di una Copenhagen gelida e periferica dove un piccolo gruppo di personaggi iscritti ad un corso serale di italiano finiscono per condividere assai più che lo studio di una lingua. Il giovane pastore Anders W. Berthelsen, vedovo recente e da poco insediato nella parrocchia, ha paura di perdere la fede: «È nella solitudine che Dio sembra più lontano che mai». Commessa in una pasticceria, Annette Stovelbaek corre il rischio di essere licenziata perché è troppo imbranata (c´entra una repressiva figura paterna), mentre la parrucchiera Ann Eleonora Jorgensen ha problemi con la mamma alcolista. Ci sono poi l´introverso direttore d´albergo Peter Gantzler, con serie difficoltà sessuali, il temperamentale barista Lars Kaalund e la cameriera Sara Indrio Jensen che, pur essendo italiana, ha un motivo personale per frequentare il corso. Ma non è così anche per gli altri, tutti desiderosi di scaldarsi il cuore al riverbero di un´ideale luce mediterranea? Fra incidenti e agnizioni, il film segue il graduale intrecciarsi di rapporti sentimentali e parentali in seno al gruppo, con finale a Venezia, per una gita romantica dove i nodi si sciolgono. Girato agilmente con camera a mano, Italiano per principianti ha il pregio di una spontaneità che non sconfina nel dilettantismo. La sceneggiatura è ben scritta dalla Scherfig stessa, gli interpreti trasmettono la naturalezza della vita, ma si vede che dietro il risultato c’è un gran lavoro. E come non essere grati a un film così pieno di simpatia nei confronti dell´Italia?
Alessandra Levantesi, La Stampa 5/5/2002

Critica (2):Dallo stile della messa in scena si vede che la regista danese Lone Sherfig aderisce al Dogma, il manifesto promulgato qualche anno fa da Lars von Trier per un cinema senza artifici. Il suo, però, è un Dogma della seconda generazione: ottimista. Fa di Italiano per principianti un film allegro, amichevole, spiritoso dall'inizio alla fine e dove la sessualità ha un valore tutto positivo. Appena trasferito nella periferia di Copenaghen, il pastore Adreas s'iscrive a un corso serale d'italiano che è un po' l'attrazione locale. Lo frequentano anche la pasticcera Olympia e la parrucchiera Karen, che s'occupa con infinita pazienza della madre alcolista. Intorno alla scuola molte cose sono destinate ad accadere: Olympia e Karen scoprono di essere sorelle; la prima s'innamora di Andeas, mentre l'altra ha una relazione con Finn, cameriere dal carattere intollerante che, a un certo punto, comincia a tenere lezioni d'italiano pur avendone una conoscenza piuttosto approssimativa. Nel frattempo si aggiunge agli allievi una nuova adepta, Giulia, che è italiana ma segue ugualmente i corsi perché innamorata del concierge d'hotel Jorgen. Le varie storie d'amore culminano nel viaggio collettivo della classe in una Venezia romantica, ma rappresentata senza esotismi folkloristici. Il film riesce a riscaldare l'anima dello spettatore, regalandogli un momento di ottimismo e leggerezza non disgiunto da una buona dose d'intelligenza. La regista, infatti, lo disloca su due distinti livelli culturali - l'uno danese, l'altro italiano - che integra senza confonderli, spendendo una parola convincente in difesa della comprensione tra persone differenti per latitudine di nascita e per educazione. Accolto con entusiasmo, l'anno passato, dal pubblico della Berlinale (dove si aggiudicò un Orso d'argento), Italiano per principianti è un film praticamente bilingue; e sarebbe stato assurdo proporlo altrimenti che in edizione sottotitolata. Tantopiù che è irresistibile, per noi, ascoltare il bizzarro italiano parlato con accento nordico da un gruppo di bravissimi attori.
Roberto Nepoti, la Repubblica 4/5/2002

Critica (3):

Critica (4):
Lone Scherfig
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