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About Elly - Darbareye Elly


Regia:Farhadi Asghar

Cast e credits:
Sceneggiatura: Asghar Farhadi; fotografia: Hossein Jafarian; montaggio: Hayedeh Safiyari; scenografia: Asghar Farhadi; costumi: Asghar Farhadi; interpreti: Golshifteh Farahani (Sepideh), Taraneh Alidoosti (Elly), Mani Haghighi (Amir), Shahab Hosseini (Ahmad), Merila Zarei (Shohreh), Peyman Moadi (Peyman), Rana Azadivar (Nassi), Ahmad Mehranfar (Manouchehr), Saber Abar (Alireza); produzione: Asghar Farhadi; distribuzione: Mediaplex Italia; origine: Iran, 2009; durata: 119’.

Trama:L'iraniano Ahmad, che vive in Germania ed è stato sposato ad una donna tedesca, per le vacanze decide di tornare nel suo paese dopo tanti anni di assenza. I suoi amici organizzano per lui una gita sul Mar Caspio e nell'occasione invitano anche Elly, una giovane insegnante d'asilo nubile, che potrebbe interessare ad Ahmad desideroso di rifarsi una vita con una donna iraniana. Tutto sembra andare bene e la compagnia passa dei giorni spensierati in allegria finché, all'improvviso, Elly scompare misteriosamente...

Critica (1):A proposito di Elly (...) somiglia alle migliori commedie all'italiana degli anni '60, quelle che iniziavano con il sorriso e pian piano trasformavano il riso in pianto. La struttura narrativa, poi, rende omaggio a un classico italiano di tutt'altro genere: A proposito di Elly è quasi un remake dell'Avventura di Michelangelo Antonioni. C'è un gruppo di giovani in vacanza, una ragazza scompare, e la sua sparizione modifica radicalmente i rapporti interni al gruppo. Con la differenza che Antonioni la buttava decisamente sull'esistenziale mentre Asghar Farhadi, regista nell'Iran di Ahmadinejad, non può fare a meno di essere più concreto, e di parlare di quel mondo, quella società. Raccontiamo la storia dall'inizio. In una località di vacanza sul Mar Caspio arrivano da Teheran, a bordo di lussuose automobili, 11 villeggianti. Tre sono bambini, gli altri 8 sono giovani sui trent'anni. Ci sono tre coppie sposate con prole. Benestanti, spigliati, molto «occidentali»: l'hijab indossato dalle donne (il foulard che copre solo i capelli) sembra l'orpello di un Iran del passato che questa generazione ha ampiamente superato. Poi ci sono due «irregolari»: Ahmad, appena tornato in patria dalla Germania dopo aver divorziato, ed Elly. Quest'ultima è la maestra del figlio di Sepideh, una delle sposate: è lei che l'ha invitata, ed è l'unica a sapere quale difficile momento stia passando Elly nella sua vita. La ragazza è fidanzata con un uomo molto tradizionalista, e vorrebbe rompere questo legame combinato dalle rispettive famiglie. Sepideh vorrebbe aiutarla e Ahmad è uno specchietto per le allodole. Secondo giorno di vacanza: uno dei bambini rischia di affogare, c'è un momento di panico, e quando il piccolo è salvo tutti si accorgono che Elly è scomparsa. L'hanno vista tuffarsi, e poi nulla più. Occorre avvertire la polizia. Al momento della denuncia si scopre che nessuno conosce il cognome della ragazza. Tentativo banale: si chiama l'ultimo numero in memoria sul suo cellulare… e risponde un uomo, che si dichiara suo fratello. Sepideh è l'unica a sapere una verità imbarazzante: Elly è, o era, figlia unica e quel «fratello» è il suddetto fidanzato. Il quale piomba in loco e fa scoppiare lo scandalo, che si riverbera sulle dinamiche interne al gruppo. Partono accuse reciproche violentissime. Gli uomini si rivelano assai poco «moderni». Sepideh decide di mentire al fidanzato di Elly quando questi le chiede se la ragazza le avesse parlato di lui. Come in un dramma di Ibsen, la «menzogna vitale» trionfa: l'ipocrisia, il moralismo, gli scrupoli religiosi regnano anche all'interno di questa élite, gente che probabilmente si libererebbe volentieri degli ayatollah ma è incapace prima di tutto di liberarsi dei propri pregiudizi. L'ultima immagine del film vede i vacanzieri impegnati a spingere invano un'automobile che si è insabbiata sulla spiaggia: a furia di bugie, l'Iran non va da nessuna parte. Asghar Farhadi ha 37 anni. Il suo film, che a Berlino 2009 era in concorso e avrebbe meritato l'Orso d'oro, è interpretato da 9 attori uno più bravo dell'altro, tra cui Taraneh Alidousti (Elly) e Golshifteh Farahani (Sepideh). Quest'ultima è la bellissima ragazza vista accanto a DiCaprio in Nessuna verità: dopo quel ruolo ha avuto molti guai in Iran. Guai, per lei, cominciati prima ancora di nascere (nell'83): le autorità decisero che il nome «Golshifteh» non è lecito e i genitori dovettero chiamarla Rahavard. Lei, però, recita con il nome proibito. In Iran, è un modo di resistere.
Alberto Crespi, L'Unità, 18/6/2010

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