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Da morire - To die for


Regia:Van Sant Gus

Cast e credits:
Sceneggiatura
: Buck Henry, dal romanzo “To die for” di Joyce Maynard; fotografia: Eric Edwards; scenografia: Missy Stewart; montaggio: Curtiss Clayton; musica: Danny Elfman; interpreti: Nicole Kidman (Suzanne Stone), Matt Dillon (Larry Maretto), Joaquin Phoenix (Jimmy), Alison Folland (Lydia), Casey Affleck (Russel), Illeana Douglas (Janice), Dan Hedaya (Joe Maretto), Maria Tucci (Angela Maretto), Kurtwood Smith (Earl Stone), Holland Taylor (Carol Stone), Susan Traylor (Faye Stone), Wayne Knight (Ed Grant); produzione: Laura Ziskin; origine: Usa, 1995; durata: 102'.

Trama:A Little Hope nel New Hampshire, la vivace Suzanne Stone ha deciso di uscire dal grigiore della fredda provincia e lo vuol fare tramite la televisione, nel cui potere crede ciecamente. Sposato Larry Maretto, figlio di un ristoratore locale, già nel viaggio di nozze in Florida rivela, accettando le avance di un produttore televisivo, la sua assenza di scrupoli morali.

Critica (1):"In America non sei veramente qualcuno se non compari in Tv." Su questo assioma è costruito tutto il film di Gus Van Sant, una satira dei media statunitensi (ma non solo) ossessionati dal grande fratello televisivo. Su una sceneggiatura graffiante, costruita con sapienza dal veterano Buck Henry, assistiamo attraverso testimonianze incrociate in stile docu-drama televisivo, all'ascesa inarrestabile di Suzanne Stone (Nicole Kidman), una ragazza di provincia pronta a tutto pur di coronare il suo sogno: diventare una famosa anchor woman televisiva di successo come Barbara Walters. Dal giorno del matrimonio con Larry Maretto (Matt Dillon), un ragazzo concreto che dirige col padre un ristorante italiano, Suzanne persegue con determinazione il suo obiettivo: assurgere a star televisiva. Assunta in una piccola rete televisiva della sua cittadina Little Hope (un nome "stranamente" profetico) Suzanne presenta le previsioni del tempo ma il ruolo le va stretto e aspira a qualcosa di più. Il suo primo progetto consiste nella produzione di un documentario sugli adolescenti. A tale scopo si assicura la collaborazione di tre teen-ager balordi sradicati dal mondo: Jimmy (un convincente Joaquim Phoenix, fratello dello sfortunato River), Russel e Lydia.
Ma la sua febbrile ricerca del successo si scontra ben presto con le più modeste aspirazioni del marito che vorrebbe un paio di figli e la moglie accanto a sé nel locale ed ecco che nella diabolica mente di Suzanne, Larry diviene un ingombrante ostacolo nella sua corsa davanti alla telecamera. Ed è questa forse la parte meno convincente del film, la trasformazione cioè della bella e arrogante Suzanne in una feroce assassina. Dopo aver fatto invaghire di lei il povero Jimmy, la ragazza lo usa senza scrupoli per fare assassinare il marito. L'omicidio scatena il circo dei media e Suzanne sarebbe pronta ad afferrare la palla al balzo se non ci fosse un finale a sorpresa che vede protagonista un misterioso produttore televisivo, interpretato in un ruolo cameo dal grande regista David Cronenberg.Un film solido, con un copione scoppietante supportato da validissimi interpreti tra cui spicca Nicole Kidman, abile nel proporsi prima come bellona svampita, poi gelida vedova nera e infine attrice comica. La regia di Gus Van Sant evita i preziosismi che avevano compromesso i suoi precedenti film (Belli e dannati e Even cowgirls get the blues) e bada al sodo, costruendo il film con un montaggio incrociato tra le varie testimonianze in flash back dei protagonisti. Un buon film ma non un capolavoro: Quinto potere di Sidney Lumet aveva già detto tutto sullo spaventoso mondo dei media con vent'anni di anticipo.
Maurizio Imbriale

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
Gus Van Sant
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