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Promettilo! - Zavet


Regia:Kusturica Emir

Cast e credits:
Soggetto: Rade Markovic; sceneggiatura: Emir Kusturica, Ranko Bozic; fotografia: Milorad Glusica; musiche: Stribor Kusturica; montaggio: Svetolik Mica Zajc; scenografia: Radovan Markovic; costumi: Nebojsa Lipanovic; interpreti: Uros Milovanovic (Tsane), Marija Petronijevic (Jasna), Ljiljana Blagojevic (insegnante), Aleksandar Bercek (nonno), Kosanka Djekic (madre di Jasna), Miki Manojlovic (Capo), Stribor Kusturica (Topuz), Vladan Milojevic (Runjo); produzione: Fidélité Productions-Rasta International-France 2 Cinema-Studiocanal-Canal +-Tps Star; distribuzione: One Movie Entertainment; origine: Francia-Serbia, 2007; durata: 126’.

Trama:Il giovane Tsane vive con il nonno e la mucca Cvetka su una remota collina. Quando il nonno avverte di essere arrivato agli ultimi giorni della sua vita, chiede al nipote di onorare tre promesse: Tsane deve recarsi nella città più vicina e vendere la mucca al mercato, poi, con i soldi ricavati, deve comprare un'icona religiosa e qualche cosa che desidera veramente per sé. In ultimo, deve trovare una moglie e tornare a casa con lei prima della morte dell'anziano parente. Il giovane riesce a mantenere le prime due promesse, ma la terza sembra veramente difficile da rispettare finché, un giorno, Tsane incontra Jasna.

Critica (1):(...) Dal delicato amarcord di Ti ricordi Dolly Bell? (1981) alla drammaticità poetica de Il tempo dei gitani (1989), al capolavoro grottesco Underground (1995) fino al caleidoscopico Gatto nero gatto bianco (1998) – per citare i lavori che preferiamo – il regista di Sarajevo ci ha abituati all’intrattenimento più immaginifico e spiazzante, marchiato da un’ironia amara e soprattutto da una capacità riflessiva profonda. Va da sé, che con queste premesse è legittimo esigere tanto dai film di Kusturica; così è anche per Promettilo! (film realizzato nel 2007 ma che arriva solo adesso nelle sale italiane), commedia scanzonata che racconta la storia del giovanissimo Tsane a cui viene chiesto dall’ingegnoso nonno Zivojin convinto di essere in procinto di passare a miglior vita di lasciare la sperduta collina (ex)jugoslava alla volta della città e onorare tre promesse: vendere la loro preziosa mucca Cvetka al mercato, comprare (con i soldi ricavati) un’icona religiosa, e trovare una moglie da presentare all’anziano parente prima che le sue condizioni di salute si aggravino. Ma se i primi due impegni sono decisamente fattibili, accasarsi scegliendo una persona con il cuore non è cosa semplice (a tutte le età), e quindi per Tsane si preannuncia un fiasco amoroso, finché un giorno si imbatte in una coetanea dal volto angelico di nome Jasna. Ad aumentare il coefficiente di difficoltà dell’impresa matrimoniale ci pensa l’intreccio che coinvolge la madre della ragazza con il bizzarro boss locale Bajo (interpretato dall’ottimo Miki Manojlovic, alla quarta collaborazione kusturicana) che si divide tra racket, prostituzione e un fantomatico progetto di costruzione delle nuove World Trade Centers in territorio balcanico; ma Tsane non è solo poiché può contare su una coppia di fratelli – Topuz e Runjo – altrettanto strampalata e temibile che lo aiuteranno a difendersi e a rincorrere il suo sogno-giuramento.
Una storia piuttosto banale, qualche ridondanza un po' stucchevole e una smarrita (o semplicemente non ricercata?) abilità di osservazione più intensa sono i difetti che potrebbero a ragione individuare comodamente i detrattori di Promettilo!. Tuttavia, il film nella sua rappresentazione più comica è ben riuscito e regala momenti di schietta ilarità grazie ad un cast che gira all’unisono, all’ironia pungente dei dialoghi, e al consueto ritratto beffardo sugli usi e costumi locali.
Inoltre, il talento del regista emerge prepotente regalando scene suggestive (il bagno nella vasca-piscina traboccante di mele), spassose (la serata al night), stravaganti (la sveglia-catapulta o l’"altalena" al campanile tra Zivojin e la maestra Bosa) e talvolta surreali (l’uomo "sparato" dal cannone da circo in orbita per tutta la durata della pellicola).
In definitiva, non è certo il miglior lavoro del cineasta di Sarajevo ma c’è quanto basta per apprezzarne l’effetto e verve a sufficienza per consigliare a chi non lo conoscesse di entrare nell’universo-Kusturica da questa porta.
Musiche originali riuscitissime di Stribor Kusturica – figlio del regista, che interpreta anche l’esilarante Topuz – e scenografie benfatte di Radovan Markovic.
Nicola di Francesco, filmup.leonardo.it

Critica (2):Tra amore, morte e un carnevale malinconico fatto di facce sballate, sguardi spiritati, una costumista ispirata. Tra colori e musiche inconfondibili (merito del figlio Stribor Kusturica, qui in gran forma anche come attore). Ci regala una commedia umana che parte da uno spunto surreale: tre promesse in punto di morte, una più strana dell'altra. E la prima, attenzione, è trovare una mucca! L'autore di Sarajevo si permette di ridere sulla maltrattata storia del suo popolo – anzi, dei suoi popoli – dalla Seconda guerra mondiale alla disintegrazione della Jugoslavia, con una battuta – «ci bombardano per amore, non come in Polonia» – ci dice la sua sul Kosovo, forse sull'Iraq e persino sulla sua faziosità pro regime serbo che tanta rabbia gli ha attirato addosso (ma provateci voi a sopravvivere nella guerra tra bande dei Balcani).
Il talento è lo stesso di sempre, anche nelle esagerazioni di sceneggiatura e di follia visionaria, e ci ricorda come il cinema migliore sia, sempre più spesso, a est: come in quella ex Jugoslavia martoriata che offre, a getto continuo, cinegioielli, dalla Serbia alla Slovenia. Passando, appunto, per Kusturica.
Boris Sollazzo, Liberazione, 19/2/2010

Critica (3):

Critica (4):
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