RETE CIVICA DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
; Archivio film Rosebud; ; Archivio film Rosebud
Torna alla Home
Mappa del sito Cerca in Navig@RE 

 > Aree tematiche > Cultura e spettacolo > Archivio film Rosebud > Elenco per titolo > 

Blue Valentine


Regia:Cianfrance Derek

Cast e credits:
Sceneggiatura: Derek Cianfrance, Joey Curtis, Cami Delavigne; fotografia: Andrij Parekh; musiche: Grizzly Bear; montaggio: Ron Patane, Jim Helton; scenografia: Inbal Weinberg; arredamento: Jasmine E. Ballou; costumi: Erin Beach; interpreti: Ryan Gosling (Dean), Michelle Williams (Cindy), Faith Wladyka (Frankie Periera), John Doman (Jerry Heller), Mike Vogel (Bobby), Marshall Johnson (Marshall), Jen Jones (nonna), Maryann Plunkett (blenda), James Benatti (Jamie), Barbara Troy (Jo), Carey Westbrook (Charlie), Ben Shenkman (Sam Feinberg), Eileen Rosen (Mimi), Samii Ryan (Amanda), Jack Parshutich (Billy), Reila Aphrodite (Mary), Tamara Torres (Maria Guevara); produzione: Hunting Lane Films-Silverwood Films in associazione con Chrysler-Shade Pictures-Motel Movies-Cottage Industries; distribuzione: Movies Inspired; origine: Usa, 2010; durata: 114’.
Vietato 14

Trama:Ripercorrendo momenti passati e presenti si racconta la storia di un amore ormai giunto al capolinea. Dean e Cindy ricordano i bei momenti della loro storia e del loro romantico corteggiamento, dandosi un'altra possibilità e provando a salvare il loro matrimonio in crisi. Un onesto ritratto di una coppia in difficoltà.

Critica (1):La domanda è giusta e corretta per San Valentino: come finisce un amore, a che velocità e perché? Nessuno nei secoli ha mai provato a dare una risposta e non Io tenta neppure Derek Clanfrance, premiato documentarista che debutta nella fiction radiografando un ménage in crisi e naturalmente tornando avanti e indietro nella registrazione della vita per dimostrare il bilancio in dare e avere degli affetti e la disperazione dell'incostanza. Blue Valentine è un film di due anni fa che esce soltanto ora in Italia e disordinatamente, per merito della Movie Inspired cui si deve il recupero di Take Shelter, quindi il cinema indipendente Usa. Modificando la tecnica e i tempi della storia d'amore (16 mm per il passato e digitale per oggi) il regista dimostra uno stile quasi documentario anche nel riprendere l'innamoramento e amore, il deficit sentimentale, osservando in modo scientifico i mutamenti non solo interiori ma anche del fisico, dato che il corpo è gran protagonista del film. Non solo in senso erotico, anche se due amplessi sono molto intensi, ma anche come metamorfosi degli affetti nascosti. Ryan Gosling (Driver, Le idi di marzo e fra poco in Gangster Squad), trentadue anni, uno dei migliori attori della nuova generazione con Bradley Cooper, James Franco, Joseph Gordon-Levitt, si trasforma incredibilmente compostamente nevrotico: dapprima sorride e corteggia, poi strapazza, maltratta e sopporta la brava Michelle Williams l'ex Marilyn che per questo film ebbe una giusta nomination agli Oscar. Il film, applaudito al Sundance, a Cannes e a Toronto, è il racconto naturalistico (la sintesi spetta a noi nel finale aperto) di un famiglia dove se ne specchiano milioni di altre, vista nel quotidiano rapporto con la vecchiaia, coi parenti, col lavoro, col cane che scappa e nel tentativo illusorio di tornare indietro nel tempo solo prenotando la stanza del futuro in un hotel particolare. Impossibile il replay, ogni minuto non passa invano e il quesito sull'amore che si spegne poco alla volta, resta inevaso. Qui, nel dubbio che uccide, che sta il fascino dell'opera che ha stile nell'accostamento dei piani spazio temporali e coccola la memoria già filtrata dal cuore, oltre che nella comunicativa bravura dei due protagonisti. Che si amano e si odiano con uguale intensità, anche per colpa di un terzo e manesco incomodo, amoreggiano per terra e in doccia, struggendosi nel corso del tempo e al pensiero della loro figlioletta, il cui sguardo ci mette alla prova.
Maurizio Porro, Il Corriere della Sera, 14/2/2013

Critica (2):Da quell'infinita profondità di campo che è lo spazio nel cinema americano, sbuca il film colpo di fulmine di Cannes 63. Blue Valentine, opera prima di Derek Cianfrance, sezione Certain Regard. Pellicola sul sentimento amoroso e sulle micidiali responsabilità di una vita di coppia. Un po' come quel Two Lovers, capolavoro di James Gray che due anni fa sempre a Cannes venne snobbato e scartato da qualsiasi riconoscimento ufficiale. (...) La struttura narrativa di Blue Valentine si attorciglia come un rampicante attorno a questa via di fuga dal dramma della separazione, infilandosi nel ricordo gentile di un flashback temporalmente progressivo ma spezzettato da un altrettanto presente progressivo. Così al distacco che sta per avvenire si pone il contraltare della nascita dell'amore. (...) La macchina da presa di Cianfrance si appiccica sui visi e suoi corpi dei due protagonisti senza lasciarli mai, facendo penetrare, in quella storia sullo schermo, sicuri brandelli di vissuto dello spettatore che osserva. Impossibile non amare questo cinema osmotico, pulsante, vivo. Scene da un matrimonio in America, oggi.
Davide Turrini, Liberazione, 20/5/2010

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
Valid HTML 4.01! Valid CSS! Level A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0 data ultima modifica: 04/12/2013
Il simbolo Sito esterno al web comunale indica che il link è esterno al web comunale