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Ragazza di nome Xiao Xiao (Una) - Xiangnu Xiao-Xiao


Regia:Lan Wu, Xie Fei

Cast e credits:
Soggetto
: dal romanzo di Shen Congwen; scenografia: Zhang Xian; fotografia: Fu Jingsheng; musica:Ye Xiaogang; montaggio: Zhang Lanfang; scenografia: Xing Zheng; interpreti: Na Renhua (Xiao Xiao, adulta), Deng Xiaoguang (Hua Gou), Lin Qing (Xiao Xiao, bambina), Ni Meling (madre di ChunGuan), Zhang Yu (ChunGuan); produzione: Beijing Youth Film Studio; distribuzione: IMC; origine: Cina, 1986; durata: 90'.

Trama:Nella Cina prima di Mao, una ragazza non si fa piegare dalle dure leggi del clan. Costretta a sposare un bambino di due anni, si ribella e intreccia una love story con un cugino. La storia getta il (meritato) "disonore" sulla sua famiglia.

Critica (1):Quando le chiedono se pensa che la libertà sia una buona cosa, Xiao Xiao, protagonista della vicenda, risponde d’impeto: “sì” e poi, spaventata dalla sue stessa audacia, corregge timorosa: “No…”
Questo atteggiamento può essere significativo per esprimere l’intero messaggio del film Xiao Xiao, la ragazza della provincia di Hunan che denuncia l’anacronistico permanere di tradizioni antiche assolutamente inconciliabili con l’urgere dell’emancipazione e della rivendicazione di diritti basilari.
Xiao Xiao giunge alla casa del futuro marito prima in barca, attraverso il grande lago, rinchiusa in una pudica cabina di stoffa, poi trasportata in portantina, nascosta a tutti.
Al suo arrivo, tutto è pronto per la festa, il gallo da sgozzare, il pubblico curioso e festante, le candele per la camera nuziale. L’unico non molto preso dal suo ruolo è lo sposo: ha poco più di due anni, piange insofferente della lunga cerimonia e cerca il conforto rassicurante del seno materno. Xiao Xiao, adolescente educata da sempre all’obbedienza, diventa così la sorella maggiore del marito Chunguan, lo accudisce durante i giochi, bada a lui lungo l’arco di tuta la giornata mentre assolve anche ai numerosi compiti domestici (il bucato, il cibo ai porci, i cereali da macinare) sotto l’occhio attento della suocera, una giovane donna il cui marito vive lontano dopo averla lasciata, e di tutto un gruppo familiare di anziani e servitori.
Le stagioni si susseguono a sottolineare la crescita del loquace e simpatico Chunguan e la splendente fioritura di Xiao Xiao, uniti da una affettuosa complicità.
Ad interrompere l’equilibrio di una situazione assurda accettata in nome della tradizione “che non può sbagliare”, interviene Houagou, un giovane bracciante che lavora nella proprietà, il quale, attratto dalla grazia di Xiao Xiao, la seduce, senza che la ragazzina (che ha ormai sedici anni) opponga troppa resistenza.
Ma non c’è comprensione per gli impulsi naturali se essi infrangono le leggi del clan e i due giovani assistono impietriti alla spietata punizione di una coppia di cognati adulteri colti in flagrante: a lui vengono spezzate le ossa a randellate, lei viene portata al grande lago per essere annegata, tra le urla disperate del suo bambino. Xiao Xiao scopre di essere incinta ed il suo amante, sempre più impaurito, le rifiuta qualsiasi solidarietà e fugge solo dalla fattoria.
La ragazza tenta inutilmente prima di nascondere il suo stato e poi di fuggire per sottrarsi ad una fine troppo crudele. Ripresa e confinata tra i porci, il clan discute a lungo se sopprimerla per lavare la vergogna o eliminarla in un altro modo. Perfino la mercantessa di ragazze la rifiuta per l’avanzamento dello stato di gravidanza. Suoi unici alleati la vecchia cameriera, che antepone le leggi più flessibili dell’umanità a quelle inesorabili del clan, ed il fratellino-marito, che ricambia con slancio l’affetto di Xiao Xiao e la difende anche da sua madre. Ci si chiede che ne sarà del nascituro: se femmina, sicuramente sarà annegata. Nasce invece un maschietto robusto chiamato festosamente “Torello”, Xiao Xiao viene progressivamente riaccettata, Chunguan, divenuto adolescente, va a studiare in città, accanto a ragazze libere ed emancipate, che portano le maniche corte e simpatizzano senza complessi con gli amici studenti.
Il film si conclude il giorno in cui Chunguan, sostenuto l’esame di maturità, ritorna a casa e – per decreto del clan – potrà giacere per la prima volta con Xiao Xiao.
Ma lo stesso giorno, a scandire l’immutabilità degli eventi, sarà celebrata anche un’altra festa: arriva infatti una sposa adolescente per il bimbo di Xiao Xiao.
Film-denuncia della giovane Cina a cui vanno strette le leggi della Cina antica. Ma al di là della denuncia, la storia di Xiao Xiao prende lo spettatore per il continuo pathos della vicenda, l’incredibile bravura dei protagonisti e la bellezza innegabile delle immagini scandite dai ritmi della natura. L’acqua è, insieme a Xiao Xiao, la grande protagonista: l’acqua purifica, l’acqua fa giustizia, l’acqua placa, l’acqua separa il villaggio ed il clan da tutto il resto dell’universo. La luna, le canne, l’erba, tutti i paesaggi che sottolineano gli stati d’animo, sono di una poesia preziosa e rivelano la maestria di un regista estremamente dotato e coraggioso. Il tema, di per sé scabroso, è affrontato con delicatissimo pudore e alcuni passi sono indimenticabile, documento estremamente significativo di una cinematografia nuova a cui non è difficile profetizzare un grande successo.
(Annamaria Gallone)

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
Fei Ulan
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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