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Marie Curie


Regia:Noëlle Marie

Cast e credits:
Sceneggiatura: Marie Noëlle, Andrea Stoll; fotografia: Michal Englert; musiche: Bruno Coulais; montaggio: Lenka Fillnerova, Hans Horn, Marie Noëlle, Isabelle Rathery; scenografia: Eduard Krajewski, Ewa Skoczkowska, Kinga Babczynska; costumi: Christophe Pidre, Florence Scholtès, Malgorzata Zacharska; interpreti: Karolina Gruszka (Marie Curie), Arieh Worthalter (Paul Langevin), Charles Berling (Pierre Curie), Izabela Kuna (Bronia), Malik Zidì (André Debierne), André Wilms (Eugène Curie), Daniel Olbrychski (Emile Amagat), Marie Denarnaud (Jeanne Langevin); produzione: Marie Noëlle, Mikolaj Pokromski, Ralf Zimmermann; distribuzione: Valmyn; origine: Francia-Polonia-Germania, 2016; durata: 100'.

Trama:I cinque anni più turbolenti della vita di Marie Curie, dal 1905, anno in cui Marie e Pierre Curie si recano a Stoccolma per ricevere il Premio Nobel per la scoperta della radioattività, al 1911, quando le venne assegnato il suo secondo Nobel. Nel mezzo, la morte di Pierre, il nuovo amore con il matematico Paul Langevin, lo scandalo.

Critica (1):Con la direzione della fotografia di Michael Englert, le scenografie di Eduard Krajewski, i costumi di Malgorzata Zacharska e le musiche di Bruno Coulais, Marie Curie è stato così presentato dalla regista: "Chi era Marie Curie? Una brillante scienziata, come tutti sanno. La sua biografia è qualcosa di leggendario. Scoprendo il radio, questa donna eccezionale ha dato un considerevole contributo alla battaglia dell'umanità contro il cancro. La sua appassionata ricerca scientifica le è valsa un vasto consenso, ma la percezione che il grande pubblico ha di lei è solo quella di una tra le tante figure del Pantheon dei geni. Qualcosa che si può apprendere attraverso i numerosi documentari che vengono regolarmente realizzati sul suo conto. Ma chi era la donna dietro la mitica icona della scienza che nel corso del tempo è diventata? La vita la mise di fronte a molte sfide che dovette affrontare con un coraggio e una perseveranza enormi. È stata la prima docente donna alla Sorbona, la prima donna a vincere il Premio Nobel per la Fisica e – a tutt'oggi – la sola donna ad aver vinto due Nobel in due categorie diverse. Tuttavia non le fu permesso di manifestare i propri sentimenti".
"Avendo io stessa un background scientifico, ho conosciuto la vicenda di Pierre e Marie Curie che ero ancora molto giovane", ha aggiunto la Noëlle. "Già da studentessa Marie Curie era il mio idolo, e ho divorato molti libri che la riguardavano. Era una donna che, grazie alla propria intelligenza e al proprio talento, riuscì a farsi strada in un ambiente scientifico dominato dagli uomini. Perfino Albert Einstein, celebre per i suoi commenti spesso misogini, dichiarò la propria ammirazione per il suo genio. Alcuni anni fa il mio interesse per la Curie fu risvegliato dalla lettura di un articolo sulla sua storia d'amore con Paul Langevin, che quasi le impedì di ricevere il suo secondo Nobel. Ho sviluppato così un interesse particolare su questa parte della sua vita, diventata di dominio pubblico solo in anni recenti. Profondamente commossa da quanto avevo letto, ho iniziato ad approfondire la mia ricerca e mi sono presto imbattuta in Andrea Stoll, che stava scrivendo un libro sulle "donne forti", Marie Curie compresa. In breve abbiamo condiviso il desiderio di presentare questo aspetto della vita della Curie in un lungometraggio. Ma piuttosto che limitarci a fornire uno sguardo retrospettivo su una vita fuori dal comune, volevamo raccontare la lotta di una donna per essere riconosciuta, una lotta che l'ha portata a negare molti aspetti del suo essere donna per poter seguire la propria passione per la scienza".
Ha poi concluso: "Nel 1910 la società francese trasformò il suo "amour fou" per il fisico Paul Langevin in un enorme scandalo, riducendo la brillante scienziata a una banale adultera, come riportano i violenti e aggressivi resoconti della stampa del tempo. All'epoca, l'opinione prevalente negava alle donne con spiccate capacità logiche e analitiche qualsiasi femminilità. Verso le donne che intendevano occuparsi di scienza, ed erano determinate ad avere successo nel loro campo, c'era perfino ostilità e discriminazione. Il successo di Marie Curie fu tollerato fintanto che lei si prodigò devotamente e altruisticamente nelle sue ricerche accanto al marito. Una volta rimasta sola, diede scandalo osando mostrare i propri sentimenti, e fu costretta a imparare che ragione e passione non sono compatibili. L'esperienza di Marie Curie è esemplare per la vita di tutte le donne impegnate in settori tradizionalmente maschili. Perfino al giorno d'oggi".
Filmtv.it

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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