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C'era una volta il West


Regia:Leone Sergio

Cast e credits:
Soggetto: Dario Argento, Sergio Leone, Bernardo Bertolucci; sceneggiatura: Sergio Leone, Sergio Donati; fotografia: Tonino Delli Colli, Giuseppe Lanci, Franco Di Giacomo; musiche: Ennio Morricone; montaggio: Nino Baragli; scenografia: Carlo Simi; arredamento: Raphael Ferri, Carlo Leva; costumi: Carlo Simi; effetti: Eros Bacciucchi; interpreti: Henry Fonda (Frank), Claudia Cardinale (Jill), Jason Robards (Cheyenne), Charles Bronson (Armonica), Gabriele Ferzetti (Morton), Paolo Stoppa (Sam), Keenan Wynn (lo sceriffo), Frank Wolff (Brett McBain), Marco Zuanelli (Wobbles), Marilù Carteny (Maureen McBain), Claudio Mancini (fratello di Armonica), Luigi Ciavarro (vice sceriffo anziano), Enzo Santaniello (Timmy McBain), Simonetta Santaniello (Maureen McBain); produzione: Bino Cicogna per Rafran Cinematografica-San Marco Films; distribuzione: Cineteca di Bologna; origine: Italia-Usa, 1968; durata: 167’.

Trama:Jill, una ragazza dal passato burrascoso, giunta a Red Land, trova il marito, l'irlandese Bret McBain, assassinato dal bandito Frank. L'uomo ha agito su mandato di Morton, un individuo che, nonostante una grave infermità, continua a perseguire il suo scopo di costruire una ferrovia nel West dall'Atlantico al Pacifico. A proteggere Jill interviene un misterioso meticcio - "Armonica" - il quale, deciso a vendicare l'uccisione di suo fratello compiuta da Frank, si allea con un fuorilegge - Cheyenne - sul quale pende una taglia di cinquemila dollari. Per l'intervento di costoro, non essendo riuscito Frank ad uccidere Jill - unica erede della fattoria McBain e del terreno sul quale dovrà passare la ferrovia - il bandito rapisce la donna e cerca di costringerla a vendere ad una asta pubblica la sua proprietà ai propri accoliti. Ma "Armonica", che d'accordo con Cheyenne ha riscosso la taglia posta su questi, compra i beni di Jill facendo fallire così il piano del bandito. Frattanto Morton per liberarsi di Frank, diventato un incomodo socio, cerca di farlo uccidere dai suoi stessi uomini; ma interviene "Armonica" che gli salva la vita...

Critica (1):(…) Alla base del film vi sono due nuclei narrativi, uno privato (la vendetta di Armonica nei confronti di Frank) e uno pubblico (l'inesorabile avanzata della ferrovia verso l'Oceano Pacifico). Il resto appare casuale: i personaggi sono involucri senza umanità, e nonostante alcune scene di massa (l'arrivo di Jill alla stazione, la costruzione della ferrovia) il film ruota intorno a cinque figure che sembrano conoscersi da sempre, si incontrano continuamente e attendono soltanto il momento di scomparire (anche se nessuno di loro entrerà nella Storia). Armonica (Charles Bronson), Frank (Henry Fonda), Cheyenne (Jason Robards) e Morton (Gabriele Ferzetti) si conoscono da sempre perchè rappresentano tutti quelli come loro che li hanno preceduti, si incontrano continuamente perché, per quanto li riguarda, sono una razza che sta per sparire (e quindi è come se fossero rimasti soli al mondo) e aspettano di andarsene per non vedere la lenta agonia del West che conoscevano e che da domani non sarà piú lo stesso. Questo, naturalmente, non riguarda Jill (Claudia Cardinale), che anzi attende la morte degli altri per diventare signora e padrona della situazione.
Questa è la grande novità di C'era una volta il West nel cinema di Leone: la Donna. Per la prima volta protagonista, il personaggio femminile rappresenta il futuro dell'America, l'inizio del matriarcato e la fine di quell'universo specificamente maschile che era il Far West. Infatti, Jill porta con sé i segni della morte: quando arriva alla stazione di Flagstone indossa un vestito nero, lo stesso che indossava il giorno in cui conobbe Brett McBain (Frank Wolff) facendolo innamorare di sé. La festa di nozze che l'attende a Sweetwater si trasforma in una cerimonia funebre: sui tavoli che dovevano servire per il pranzo sono stesi i cadaveri di Breti e dei suoi figli. La Donna, arrivando in quello che diverrà il suo regno, lascia una traccia di morte anche se non ne è direttamente responsabile. Questo cambio della guardia alla guida del paese è un'autentica rivoluzione che esige le sue vittime: McBain, Frank, Cheyenne e Morton muoiono, Armonica se ne va a morire altrove. Jill rimane, e da un momento all'altro diviene il punto di riferimento dell'intera comunità: mentre Armonica si allontana con il cadavere di Cheyenne (simbolicamente inseguito dalla posa dei binari), tutti gli operai scesi dal convoglio si stringono attorno a Jill che porta loro da bere. In un colpo solo, il progresso ha fatto un altro passo verso l'unificazione delle coste, e la donna è diventata il nucleo della società in sviluppo. La nuova rilevanza assunta dalla Donna è dovuta non a un ripensamento dell'autore ma alla naturale evoluzione storica dell'America. Per comprendere invece che cosa Leone pensa della Donna, basta ricordare che Jill è una prostituta che ha intravisto in McBain la possibilità di cambiare vita. Appena terminata la cerimonia funebre, Jill mette a soqquadro la casa per scovare una traccia della fortuna vantata da McBain: in fondo, per quanto forte e capace di difendere i propri diritti, Jill non è che un'avventuriera come tante, senza ideali, con l'unico scopo di trovare una sistemazione agiata in mancanza della quale tornerebbe senza rimpianti al bordello di New Orleans da cui è venuta.
Se Jill è il simbolo dell'America nascente, Armonica, Cheyenne e Frank lo sono di quella che sta finendo. «Chi sei?» chiede Frank a Armonica nel tentativo di capire perché quell'uomo solitario e dall'espressione indecifrabile gli stia dando la caccia con tenacia e pazienza da anni. E Armonica risponde con nomi di persone morte, uccise dallo stesso Frank: Dave Jenkins, Calder Benson, Jim Cooper, Chuck Youngblood. «La gente come lui ha dentro qualcosa, qualcosa che sa di morte» dice Cheyenne a Jill, riferendosi sempre ad Armonica. È singolare che l'unico dei protagonisti maschili che rimarrà vivo alla fine della storia, sia anche quello di cui piú si parla associandolo all'idea della morte. Il perché è chiaro: Armonica è come un fantasma del passato (del passato, non indefinito come era Joe in Per un pugno di dollari) venuto a riscuotere il prezzo della vendetta e, contemporaneamente, ad assistere impotente alla nascita di un nuovo mondo in cui non ci sarà piú posto per lui. Uccidendo Frank, Armonica ha ucciso un po' se stesso con la perdita definitiva dello scopo della sua esistenza: in fondo, Armonica e Frank sono le due facce dell'Uomo, complementari e inscindibili. Come William Wilson che, nell'omonimo racconto di Poe, eliminando il suo avversario uccideva se stesso, cosí accade ad Armonica: morto Frank, non gli resta che sparire. (…)
Francesca Mininni, Sergio Leone, Il Castoro cinema, 1-2/1989

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