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Song'e Napule


Regia:Manetti Antonio, Manetti Marco (Manetti Bros.)

Cast e credits:
Soggetto: Giampaolo Morelli; sceneggiatura: Antonio Manetti, Marco Manetti, Michelangelo La Neve; fotografia: Francesca Amitrano; musiche: Aldo De Scalzi, Pivio - canzoni: "A' veritá" (musica: Francesco Liccardo, Rosario Castagnola; testi: Francesco Liccardo, Sarah Tartuffo, Alessandro Garofalo) è interpretata da Franco Ricciardi; "Song'e Napule" (di C.Di Risio e F.D'Ancona) è interpretata da Giampaolo Morelli; montaggio: Federico Maria Maneschi; scenografia: Noemi Marchica; costumi: Daniela Salernitano; effetti: Palantir Digital Media; suono: Simone Costantino; interpreti: Alessandro Roja (Paco Stillo/Pino Dinamite), Giampaolo Morelli (Lollo Love), Serena Rossi (Marianna), Paolo Sassanelli (Commissario Cammarota), Carlo Buccirosso (Questore Vitali), Peppe Servillo (Ciro Serracane), Antonio Pennarella (Ezio Sanguinella), Juliet Esey Joseph (Giuletta), Antonello Cossia (Torrione), Ciro Petrone (Pastetta), Franco Ricciardi (Scornaienco/Mazza), di Ferro Ivan Granatino (Nello), Marco Mario de Notaris (Attilio), Roberta Liguori (Antonietta Scornaienco), Antonio Buonuomo (Assessore Amitrano), Pasquale Riccio (Luca); produzione: Luciano, Lea e Dania Martino per Devon Cinematografica con Rai Cinema; distribuzione: Microcinema; origine: Italia, 2013; durata: 114’.

Trama:Napoli. Paco, pianista raffinato e disoccupato, grazie a una raccomandazione è riuscito a entrare in Polizia. Tuttavia, la carriera nell'arma poco gli si confà, tant'è che è stato relegato in un deposito giudiziario. Poi, un giorno, arriva la svolta: il commissario Cammarota, mastino dell'anticrimine sulle tracce di un pericoloso killer della camorra – di cui nessuno conosce il volto e per questo detto "O' fantasma" –, ha bisogno di un poliziotto che sappia suonare il pianoforte per infiltrarsi nella band di "Lollo Love", noto cantante neomelodico. Il cantante, infatti, si esibirà al matrimonio della figlia del boss di Somma Vesuviana e c'è un'alta probabilità che "O' fantasma" sia presente alla cerimonia. Detto fatto, Paco si ritrova a rischiare la vita in prima linea e a suonare una musica che gli fa schifo, vestito come un cafone. Eppure, questa sarà la svolta della sua vita...

Critica (1):(...) bella sorpresa dell'ultimo film dei fratelli Manetti, Song 'e Napule, non nasce certo dall'adozione di un'ottica di genere ma piuttosto dall'aver finalmente raggiunto una padronanza registica che ha fatto loro superare i limiti delle volonterose ma limitanti scelte di campo precedenti. I due registi, Antonio e Marco, restano fedeli a un investimento produttivo da serie B di buona qualità (…), che li tiene lontani da certi volti noti del nostro cinema – ma anche dalle loro imposizioni e pretese, epperò non li limita nel coinvolgere interpreti interessanti e spesso sorprendenti. Dove invece compiono un bel balzo in avanti è nell'articolare la sceneggiatura, firmata insieme a Michelangelo La Neve, che si libera da certe ambizioni «post moderne» che finivano per appesantire inutilmente i film precedenti (qui ci sono solo un paio di inutili pallottole al ralenti) e dimostra invece di voler fare i conti solo con la coerenza narrativa e la capacità di coinvolgere lo spettatore. Protagonista del film è il poliziotto controvoglia Paco Stillo (Alessandro Roja), diplomato in pianoforte ma entrato tra le forze dell'ordine per disoccupazione e successiva raccomandazione (raccontata in un'esilarante scena prima dei titoli di testa, dominata da un magistrale Carlo Buccirosso nei panni del questore). (...) A far la differenza con le troppe serie televisive sullo stesso argomento, entra in gioco la totale inefficienza dell'agente Stillo, che per l'occasione si è ribattezzato Pino Dinamite, imbranato con le armi ma nemmeno troppo a suo agio con l'universo neomelodico (e neotamarro) di Lollo Love, che per giunta ha una sorella (Serena Rossi) di cui si innamora immediatamente. In questo modo la struttura del poliziesco si stempera nei toni della commedia farsesca, complicata da una serie di equivoci che aumentano man mano che ci si avvicina alla data del matrimonio (e del riconoscimento). Alcuni elementi di genere rimangono, a cominciare dalla durezza professionale del commissario, ma stemperati dall'ironia più o meno involontaria del protagonista diventano un ulteriore momento di divertimento, con l'eroe-suo-malgrado Stillo trascinato dentro a situazioni più grandi di lui. Proprio come i Soliti ignoti di Monicelli o i Mostri di Risi. Certo, non tutto funziona alla perfezione e le fasi finali sono più concitate che davvero convincenti (abbiamo visto inseguimenti in auto ben più realistici) ma alla fine la simpatia degli attori – i due protagonisti, Roja e Morelli, ma anche i comprimari di lusso Sassanelli e Buccirosso e il «misterioso» Peppe Servillo – la vince su tutto. E ti sembra di aver finalmente trovato quel tipo di cinema artigianale e piacevole che non entrerà negli annali della storia ma che può costituire la struttura portante di un'industria produttiva forse meno altisonante ma certamente più popolare e dinamica.
Paolo Mereghetti, Corriere della Sera, 15/4/2014

Critica (2):Con un magistrale assolo di Carlo Buccirosso nei panni del questore, ci si cala in Song'e Napule, il nuovo film dei Manetti Bros, presentato fuori concorso lo scorso autunno alla festa del Cinema di Roma. A metà tra musicarello e poliziottesco, stracarico di citazioni e riferimenti (dal pianista di Rita la Zanzara al biliardino de Il Postino fino al matrimonio di Ricomincio da tre e poi Napoli spara, Gomorra), è l'ultimo film prodotto dallo scomparso Luciano Martino, maestro e amico dei fratelli Manetti. Song 'e Napule, il titolo-slang richiama sia l'appartenenza alla tribù partenopea sia il versante musicale, quell'universo neomelodico affrontato con grande simpatia (questa è l'idea iniziale del film, opera di Giampaolo Morelli ossia l'ispettore Coliandro della tv) e anche la capitale del mezzogiorno viene ripresa con sguardo complice e affettuoso, mai banale, e tutto il corredo di barbieri, baristi, camionisti, portieri e commesse si destreggiano con battute ed espressioni vernacolari di sapienza antica. Paco, timido antieroe per vocazione e poliziotto per caso, ha il volto di Alessandro Roja, il Dandi di Romanzo Criminale. (...) Nella colonna sonora i cantanti di successo dell'hinterland vesuviano Rosario Miraggio e Pino Moccia mentre tutte le canzoni di Lollo Love (cantate realmente da Giampaolo Morelli) sono state scritte e arrangiate dagli Avion Travel e anche Serena Rossi e Franco Ricciardi, con ruoli di rilievo nella storia, si danno al canto, con un paio di brani a testa. A chiudere il cerchio c'è Peppe Servillo, stavolta solo attore, proprio lui è 'O Fantasma.
Flaviano De Luca, il manifesto, 17/4/2014

Critica (3):

Critica (4):
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