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Verificatore (Il)


Regia:Incerti Stefano

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura: Stefano Incerti, Giovanni Molino; suono: Mano laquone; costumi: Metella Raboni; scenografia: Renato Lori; montaggio: Jacopo Quadri; fotografia: Pasquale Mari; interpreti: Antonino Iuorio, Roberto De Francesco, Elodie Treccani, Renato Carpentieri; produzione: Caratozzolo e Curti per Nutrimenti Terrestri - Teatri Uniti - Istituto Luce; origine: Italia, 1995; durata: 90'.

Trama:Antonio luorio è Crescenzio, verificatore del gas in una Napoli "umbertina", gelida e scostante, ove il Vesuvio appa
re solo in un quadro per evocare soprattutto una folle furia di riscossa e non ci sono tracce né di minimalismo "post marottiano", né di melodramma "plebeo" e "strappacore" alla Fizzarotti: Napoli è in questo film di Incerti più che mai un "interzona" e luorio, riesce a osservarla dall'angolo più "a margine" del fotogramma. Direttore di studio tv per Federico Fellini (Ginger e Fred), Premio Ubu 1992 per "Senno il ciccione" nella pièce omonima di Innaurato, spettacoli vari con Ronconi, per Klaus Gruber ("Splenditi" di Genet), il nuovo film di Benvenuti e il prossimo di Sergio Cabrera.

Critica (1):Antonio luorio, 130 chili e la leggerezza di un fringuellino: come scegli i tuoi ruoli?
lo credo che attori non si nasca, ma si diventi e anche che molto spesso l'insuccesso di un attore sia legato alla confusione che purtroppo ha il regista nella testa. Il rapporto con il regista dev'essere di libero scambio. Prima cosa quindi è la sicurezza che questi ti deve dare. Per quanto riguarda l'interpretazione , sia in teatro che al cinema, seguo un consiglio che mi diede la mia professoressa d'italiano: cerco di non uscire mai fuori tema e di operare una sintesi tra il mio vissuto realistico e quello immaginario che potrei vivere: dal suicidio all'omicidio passando per l'amore. Quella del verificatore è stata una interpretazione difficile: Crescenzio è un uomo che guarda la vita che gli passa sopra; la sua professione lo costringe a "visitare' una città che in fondo lui non accetta e che incontra nella sua essenza solamente una volta, quando visita la casa di un "saggio pazzo", interpretato da Enzo Moscato, affacciato a un balcone, in bilico tra la morte e la vita.
Quali elementi accomunano i registi autori della cosiddetta "nouvelle vague" napoletana?
Nessuno. Quello napoletano è solo un cinema di idee. lo vedo il desiderio di promuovere una cultura europea, non legata ad autonomie locali. Sarebbe bello se un regista napoletano girasse un film a Bergamo.
Che cosa Antonio luorio non vorrebbe mai vedere al cinema?
Tutto quello che si vede al cinema ce lo meritiamo. Chi fa cinema dovrebbe sapere che fa un lavoro "maieutica": tutto quello che dice ha delle conseguenze. lo rinuncio a ingaggi che non mi convincono anche con grande sacrificio. Adoro il denaro, ma voglio piacere per come sono fatto io e non per come vorrebbe qualcun altro. Sono stato ufficiale di marina e ho navigato due anni; i romanzi di Conrad e i drammi di Genet sono diventati per me una realtà allucinante. Poi un bel giorno ho deciso di cambiare vita e sono andato a Cinecittà.
(Marcello Garofalo, il manifesto, 2/9/1995)

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