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Giglio infranto - Broken Blossoms


Regia:Griffith David W.

Cast e credits:
Soggetto: dal romanzo di Thomas Burke "The Chink and the Child"; sceneggiatura: D. W. Griffith; fotografia: Billy Bitzer, Hendrik Sartov; musica: D. W. Griffith, Louis Gottschalk; interpreti: Richard Barthelmess (il cinese), Donald Crisp (Battling Burrows, pugile), Lillian Gish (Lucy, la giovane), Edward Peil (Occhio Cattivo), Norman Selby (il pugile sfidante), Arthur Howard (il manager), George Beranger (la spia); produzione: United Artists; origine: USA, 1919; durata: 84'.

Trama:Nel povero quartiere di Limehouse a Londra un commerciante cinese accoglie con casto amore Lucy, tredicenne orfana di madre sulla quale il padre sfoga brutalmente le sue frustrazioni di pugile fallito. Quando, scoperto il suo nascondiglio, il violento riprende la figlia e la massacra di botte, il cinese lo uccide e poi si dà la morte.

Critica (1):In un povero quartiere londinese, un cinese (R.B.) accoglie con casto amore una fanciulla (L.G.), perseguitata dal padre (D.C.) che, vinto in un match di boxe, riprende la figlia e la ammazza di botte, prima che il cinese reagisca uccidendolo. "Il film venne girato in 18 giorni, a riprova di come la sceneggiatura fosse perfetta in ogni particolare. Dei 3.000 metri girati se ne dovettero tagliare appena un centinaio. Costò 90.000 dollari e ne incassò più di un milione" (dai ricordi di Lillian Gish). 'Ritroviamo nel film l'eterno e semplice contrasto, la lotta del bene e del male, del bello e del brutto. Questo contrasto provoca naturalmente la scelta del tono stesso del film. Un ritmo lento si contrappone a un ritmo rapido. Il disordine dell'azione brutale e del crimine verrà così reso più profondamente sensibile di fronte all'armoniosa bellezza del sogno e dell'amore. Si pensi alle scene perfette del match di boxe, con la muta ammirazione dell'uomo giallo di fronte alla ragazza da lui soccorsa e abbigliata come un idolo. Un ristretto numero di scenografie semplici sono sufficienti, ma con che arte e coscienza sono realizzate! Nessuna declamazione: l'artista trasferisce la vita sullo schermo" (Moussinac). Questo film, prima del "Kammerspiel", che annunciò (e forse influenzò), è una tragedia parzialmente basata sulle tre unità, senza escludere un montaggio parallelo. L'atmosfera affascina e appassiona grazie alla scenografia di una strada dalle misere case nascoste nella nebbia, di una povera camera, del negozio cinese. Il finale è bellissimo, con Lillian Gish terrorizzata e frenetica, nascosta in un armadio che il boxeur sfonda a colpi d'ascia per poi uccidere la fanciulla col manico di una frusta. La recitazione dell'attrice, che a trent'anni interpreta la parte d'una tredicenne, è eccezionale; la scena in cui finge di sorridere alzando con due dita a V gli angoli delle labbra, divenne celebre. L'americano Bartthelmess riuscì a rendere la parte del cinese con sicurezza e convinzione. Troppo caricata invece la recitazione di Donald Crisp, unico difetto forse d'un film che resta il più perfetto e forse il più appassionante del grande regista.
Georges Sadoul, Il cinema Sansoni Editore 1967

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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