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Soldi sporchi - Simple plan (A)


Regia:Raimi Sam

Cast e credits:
Soggetto: Tratto dal romanzo di Scott B. Smith; sceneggiatura: Scott B. Smith; fotografia: Alan Vivilo; musiche: Danny Elfman; montaggio: Arthur Coburn; scenografia: Patrizia Von Brandenstein; effetti: John D. Milinac; costumi: Julie Weiss; interpreti: Bill Paxton (Hank Mitchell), Billy Bob Thornton (Jacob Mitchell), Bridget Fonda (Sarah), Becky Ann Baker (Nancy), Brent Briscoe (Lou), Gary Cole (Baxter), Chelcie Ross (Carl), Jack Walsh (Tom Butler); produzione: James Jacks, Ada Schroeder per British Broadcasting Corporation (Bbc) – Mutual Film Company –Paramount Pictures – Savoy Pictures – Toho – Towa Video, Inc. – Union Geénérale Cinematographique (Ugc); distribuzione: Cecchi Gori; origine: Francia /Germania / Giappone / Gran Bretagna/ Usa, 1998; durata: 116’.

Trama:Tre amici trovano una valigia piena di dollari in un aereo precipitato. Decidono di dividerseli ma i contrasti emergono rapidamente. Per di più i soldi sono il riscatto pagato per un rapimento e c'è chi pretende di averne più diritto.

Critica (1):Tre giovanotti di campagna del Middle West, i fratelli Jacob e Hank Mitchell e il loro amico Lou, trovano per caso il relitto di un piccolo aereo coperto di neve. Nella carlinga, un cadavere e banconote per 4 milioni e mezzo di dollari. Concordano di tenersi l’enorme somma, adottando la massima cautela per non essere scoperti: in realtà, ogni precauzione (soprattutto quando uno di loro segue i consigli della perfetta mogliettina Bridget Fonda) genera cadaveri prima ancora che la minaccia giunga dall’esterno. Presentato l’inverno scorso al Noir in Festival di Courmayeur, Soldi sporchi (A Simple Plan) è un noir molto bello e crudele, diretto da Sam Raimi con uno stile meno barocco ma perfino più efficace del solito. I deliri visivi della serie La casa e di Pronti a morire cedono il posto a una regia sobria, iperrealista, minimalista e tuttavia implacabile. Man mano che l’azione procede, in un contesto semplice e quotidiano illuminato da luci naturali, Raimi spinge in trappola i suoi bravi ragazzi di provincia – il padre di famiglia, il fratello un po’ ritardato, l’amicone – lasciando che vi si caccino da sé, spinti dall’avidità che li rode. Punteggiato dal tacito commento dei corvi, Soldi sporchi è un atto di accusa contro la stupidità, il perbenismo ipocrita e la ferocia della provincia statunitense, dove il “sogno americano” è sempre quello di diventare ricchi e dove un fratello può piangere mentre spara alle spalle del fratello. Raimi sembra citare indirettamente il Fargo dei fratelli Coen, e non soltanto per i paesaggi innevati, la vita di provincia o l’evoluzione della violenza. C’è in comune anche un clima culturale, la capacità di portare un giudizio lucido su demoni meno grotteschi, ma molto più concreti di quelli della Casa: i demoni ossessivi e distruttivi della gente perbene.
Roberto Nepoti, la Repubblica, 29/5/1999

Critica (2):Come in Fargo, l’indipendente 35enne Sam Raimi, autore di molte Case horror, sceglie un paesaggio bianco, innevato e rurale del Midwest per tingerlo col nero dramma degli orrori psicologici borghesi. Cioè la tragedia quasi scespiriana di due fratelli, di cui uno un po’ ritardato, e d’un amico che trovano sotto il ghiaccio le «spoglie» di un piccolo aereo, col pilota morto e una borsa con milioni di dollari. Per tenersi il malloppo incomincia il triplice patto faustiano con le rispettive coscienze, e con una mogliettina di provincia con l’animo della lady Macbeth. Così tutto va subito di male in peggio, con un primo feroce, inutile assassinio, cui seguiranno altre vittime secondo la logica morale della storia molto ben scritta da Scott B. Smith, dal suo romanzo. Volano i corvi neri del malaugurio sul cielo del Minnesota. Greed, avidità, diceva Von Stroheim e la parabola funziona ancora. Raimi usa l’arma del rigore ed è di una straordinaria potenza espressiva nel rendere psicologica la cornice ambientale e nel-l’esteriorizzare invece sentimenti sempre più malvagi nel groviglio di vipere dei rimossi complessi del tumultuoso rapporto fraterno. Viene fuori il peggio della gente di provincia assetata di dollari e pronta a tutto, specialità non solo americana. Ma solo i film americani la sanno raccontare con tale incombente suspense di thriller morale. Raimi con Soldi sporchi entra decisamente in serie A. Anche per la direzione di attori che vivono e soffrono davanti a noi senza derubarci di un’emozione, dal saggio, tranquillo Bill Paxton (Twister), che vorrebbe subito la polizia, all’infelice e nevrotico Billy Bob Thornton, fi-no all’alcolizzato Brent Briscoe. Accanto all’odio–amore virile, la gravida Bridget Fonda incarna la meschina ipocrisia della spirale di ottusità e violenza in cui tutti restano impigliati.
Maurizio Porro, Corriere della Sera, 19/6/1999

Critica (3):

Critica (4):
Sam Raimi
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