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Kamchatka - Kamchatka


Regia:Pineyro Marcelo

Cast e credits:
Soggetto:
Marcelo Figueras, Marcelo Pineyro; sceneggiatura:Marcelo Figueras; fotografia:Alfredo F. Mayo; musiche:Bingen Mendizabal; montaggio:Juan Carlos Macias; scenografia:Jorge Ferrari, Juan Mario Roust; costumi: Ana Markarian; interpreti: Ricardo Darin (Papa’), Cecilia Roth (Mamma), Hector Alterio (Nonno), Fernanda Mistral (Nonna), Tomas Fonzi (Lucas), Matias Del Pozo (Harry), Milton de la Canal (il Nano), Leticia Bredice (maestra), Nicolas Cantafio (Bertuccio); produzione:Pablo Bosi, Francisco Ramos, Oscar Kramer per Alquimia Cinema - Patagonik Film Group - Oscar Kramer S.A.; distribuzione: Mikado (2004); origine:Argentina-Spagna, 2002; durata: 105’.

Trama:Argentina, 1976, sale al potere la dittatura militare. I genitori di Harry, 10 anni, che non appoggiano il regime autoritario, sono costretti a lasciare la città per una più discreta campagna. Harry comincia lentamente a trovare i lati positivi di quella vita che all’inizio gli sembrava una reclusione.Perché ha finalmente con sé i genitori che, impegnati professionalmente e politicamente, non avevano mai avuto molto tempo da dedicargli. Sarà però una felicità di breve durata perché la repressione dilaga

Critica (1):Memoria intesa come Storia: storia di un paese costretto a vivere la tragedia della violenza di un governo militare che da un giorno all’altro decide di togliergli la voce, strappando con crudeltà e metodo i pensieri libertari o democratici dei propri cittadini. Una ferita ancora sanguinante, che il regista Marcelo Pineyro racconta presentandola dal punto di vista di un bambino di dieci anni costretto ad abbandonare di colpo la sua vita per nascondersi assieme alla propria famiglia in una casa isolata di una minuscola cittadina. Isolati e sempre all’erta, costretti ad accettare una nuova identità , Harry e il fratellino più piccolo vivono una vacanza che sebbene all’inizio appaia persino intrigante, resta forzata e involontaria. Ma per i bambini sono soprattutto le abitudini ad essere le certezze e nonostante Harry sia abbastanza grande da comprendere le scelte degli adulti vorrebbe tornare alla vita di prima, con il suo nome vero e con il compagno di giochi Bertuccio.
La storia raccontata da Pineyro non si poggia in alcun modo su quel repertorio di esecuzioni sommarie e terrificanti torture di cui conosciamo da tempo ogni più triste dettaglio: e neppure ne lascia parlare i protagonisti. Preferisce l’ancor più sconvolgente silenzio osservato dagli adulti per tenere a distanza dai propri figli l’ineluttabile realtà della vita, lasciando loro la possibilità che l’infanzia duri più a lungo. Gli adulti al contrario resistono proprio grazie ai figli nel tentativo di non lasciarsi trasformare dalla drammaticità degli eventi per andare avanti fino a che non torni di nuovo la tanto sospirata normalità d’un tempo. La pellicola di Pineyro resta essenziale sempre: con una sceneggiatura altrettanto scarna e per questo ancor più ricca di significato si amplifica lo spazio lasciato agli attori e ai loro personaggi che raccontano con altrettanta intensità un periodo storico difficile e indelebile.
Valeria Chiari, FilmUP

Critica (2):Il segreto del T.E.G
Il TEG (Tattiche e strategie di guerra) è un gioco da tavola che assomiglia al Risiko. Una mappa con 50 stati e tre o quattro giocatori. Chi riesce a controllarne almeno 30 vince. Quando si tratta di due soli giocatori (come Harry e il padre), per ottenere la vittoria è necessaria la conquista di tutti i 50 paesi. Il padre insegna ad Harry, che non riesce mai a vincere nonostante ci vada sempre vicino, che basta controllare una regione, come quella remota e sconosciuta ai confini della mappa, Kamchatka, per resistere per ore in attesa che la situazione cambi. L’importante è sopravvivere a tutti i costi: è questo l’ ultimo prezioso consiglio che Harry riceve dal papà.
I desaparecidos
Il 24 marzo 1976 una giunta militare capeggiata dal gen. Jorge Videla depose con un golpe il governo di Isabelita Peron e diede vita ad un imponente apparato clandestino di repressione i cui effetti sono passati alla storia con il nome di «guerra sporca». In realtà questa era nata già due anni prima con i primi omicidi ‘misteriosi’ organizzati dalla ‘AAA’ (Alleanza anticomunista argentina) ispirata da Josè Lopez Rega. Che siano 9.000, come appare nel ‘Nunca mas’ preparato dalla Conadep, una commissione speciale presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato, o 30.000, come sostengono i familiari, i desaparecidos rappresentano un macigno sulla coscienza collettiva argentina. Nella Esma (Scuola meccanica della Marina), forse il centro simbolo dell’Argentina sotto la dittatura, si calcola che siano entrate circa 5.000 persone e solo 200 ne siano uscite vive. Fu una repressione brutale e cieca, cui contribuì particolarmente la Marina e l’Esercito, mentre l’Aviazione si tenne al margine.
Nel marzo 1981 il gen. Eduardo Viola successe a Videla, ma si scontrò con il capo della Marina, Amm. Eduardo Massera, per la leadership di una transizione politica alla dittaura. La sconfitta nella guerra contro la Gran Bretagna per le Falkland-Malvine (1982) accelerò la fine del regime presieduto nell’ultimo anno dal gen. Reynaldo Bignone. Le elezioni dell’ottobre 1983 furono vinte dal radicale Raul Alfonsin che annunciò il rinvio a giudizio degli ex comandanti delle giunte militari.
Attualmente molti protagonisti della «guerra sporca», come Videla e Massera, sono agli arresti domiciliari in Argentina nel quadro di processi riguardanti la sottrazione di minori a madri internate nei centri di tortura della dittatura.
Primissima

Critica (3):

Critica (4):
Marcelo Pineyro
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