RETE CIVICA DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
; Archivio film Rosebud; ; Archivio film Rosebud
Torna alla Home
Mappa del sito Cerca in Navig@RE 

 > Aree tematiche > Cultura e spettacolo > Archivio film Rosebud > Elenco per titolo > 

Prova d’orchestra


Regia:Fellini Federico

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura:
Federico Fellini; collaboratore alla sceneggiatura: Brunello Rondi; fotografia: Giuseppe Rotunno; scenografia: Dante Ferretti; costumi: Gabriella Pescucci; musica: Nino Rota; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Balduin Bass (il direttore d’orchestra), Clara Colosimo (arpa), Elisabeth Labi (pianoforte), Ronaldo Baracchi (pianoforte), Ferdinando Vifiella (violoncello), Giovanni Javarone (basso tuba), David Mauhsell (primo violino), Francesco Aluigi (secondo violino), Andy Miller (oboe), Sibyl Mostert (flauto), Franco Mazzieri (tromba), Daniele Pagani (trombone), Luigi Uzzo (violino), Cesare Martignoni (clarinetto), Umberto Zuanelli (copista), Filippo Trincaia (capo-orchestra), Claudio Ciocca (sindacalista), Angelica Hansen (violino), Heinz Kreuger (violino); produzione: RAI/Daimo Cinematografica S.r.l./Albatros Produktion GmbH (Monaco); origine: Italia, 1979; durata: 70’.

Trama:All’interno di un antico oratorio si svolgono le prove di un concerto sinfonico. Gli strumentisti arrivano a gruppetti e prendono posto. Ci sono anche, in un angolo, i rappresentanti sindacali. Un giornalista televisivo intervista i musicisti: ognuno parla del suo strumento e delle sue esperienze. All’arrivo del maestro, che si esprime con spiccato accento tedesco, la prova inizia con calma. Poi all’improvviso si interrompe per le proteste degli orchestrali. Il direttore abbandona la sala per il suo camerino dove lo segue il giornalista per intervistare anche lui. Intanto nell’oratorio è la rivoluzione: tutto viene contestato, dal direttore agli spartiti; l’anarchia e il disordine regnano, con le pareti imbrattate da scritte e simboli di rivolta. D’un tratto l’edificio inizia a tremare, scosso da colpi sempre più forti finché una gigantesca palla di acciaio non sfonda i muri, e nel crollo muore l’arpista. Dopo momenti di confusione e grida di terrore torna il silenzio e la prova riprende. Di nuovo sul podio, il direttore d’orchestra impartisce i suoi ordini, come un dittatore.

Critica (1):È un film sconvolgente. Se ne possono fare differenti letture. Esse sono tutte vere, contemporanee, uguali. Voglio dire che non si può stabilire alcuna gerarchia tra la parabola sull’attuale caos politico italiano (ed il suo posto nell’attuale squilibrio planetario), la riflessione sul ruolo dei mezzi di comunicazione, la meditazione metafisica sulla funzione dell’uomo nella società, la sua necessità, il suo divenire, il suo rapporto con la creazione [...] Ciò di cui certamente Fellini ci parla è della musica. Vale a dire dell’arte, della creazione, del mezzo per andare al di là dell’effimero, della morte, della banalità. Ciò che Fellini ci dice è che la mediocrità è insopportabile. Perché limitare la portata del film alla sua dimensione analizzabile, logica, parabolica, non vuol dir nulla. Prova d’orchestra è un grido straziante, metà appello e metà stigmatizzazione; è in ogni caso, e sotterraneamente, un grido di speranza. Poiché Fellini, malgrado la contraddizione dolorosa e commovente degli ultimi minuti, non ha mai smesso di sperare.
Mireille Amiel, Cinéma 79, n. 247-248, juillet-août 1979

Critica (2):Come tutto il Fellini televisivo da Block-notes di un regista a I clowns, ha una leggerezza di tocco e una capacità di sintesi ormai difficili da trovare nelle opere maggiori. Nei ritratti degli orchestrali si conferma l’estro dell’antico caricaturista, ma esaltato in una dimensione gogoliana, mentre la figura del direttore è in parte l’occasione di uno sfogo autobiografico, in parte un’autocritica spinta al paradosso (dopo un ispirato discorso di impronta junghiana sulla necessità di suonare bene il proprio strumento, il personaggio spara una serie di ordini in tedesco). Nell’insieme il film, padroneggiato con superiore bravura, è un saggio genialmente contraddittorio: divertente e tristissimo, positivo e disperato, cattivante e stizzoso.
Tullio Kezich, Il Centofilm 2. Un anno di cinema 1978-1979, Il Formichiere, Milano, 1979

Critica (3):

Critica (4):
Federico Fellini
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
Valid HTML 4.01! Valid CSS! Level A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0 data ultima modifica: 08/06/2009
Il simbolo Sito esterno al web comunale indica che il link è esterno al web comunale