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End and Beginning: Meeting Wislawa Szymborska


Regia:Jansen John Albert

Cast e credits:
Fotografia: Adri Schrover; produzione: Oogland Filmproductions; origine: Paesi Bassi, 2011; durata: 55'.

Trama:
Il documentario diretto da John Albert Jansen presenta interviste con Wisława Szymborska e altri importanti personaggi che raccontano le loro storie personali sulla poetessa e la sua poesia. La stessa Szymborska condivide aneddoti che rivelano un aspetto spiritoso e pieno di umorismo della sua personalità.

Critica (1):La poetessa polacca Wislawa Szymborska era praticamente sconosciuta all’estero quando il 3 ottobre 1996 le venne assegnato il Premio Nobel, per la sua poesia “che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce sotto forma di frammenti di realtà umana”. Oggi è forse la più celebrata poetessa dei nostri tempi. Il documentario è un viaggio attraverso Cracovia e la storia della Polonia guidato dalle parole e dai versi della Szymborska, letti da lei stessa, e accompagnato dalle testimonianze di amici e personalità (tra cui la poetessa Ewa Lipska e il cineasta Andrzej Wajda), che ne onorano la vitalità e la centralità nella vita culturale polacca. Il film ha inaugurato nel 2011 il prestigioso Poetry International Festival di Rotterdam.

LA FINE E L’INIZIO

Dopo ogni guerra
c’è chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.

C’è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.

C’è chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.

C’è chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c’è chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.

Non è fotogenico,
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un’altra guerra.

Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.

C’è chi, con la scopa in mano,
ricorda ancora com’era.
C’è chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.

Ma presto lì si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po’ noioso.

C’è chi talvolta
dissotterrerà da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.

Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.

Sull’erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c’è chi deve starsene disteso
con una spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.

(“La gioia di scrivere” (1945-2009) - tutte le poesie di W.S., traduzioni di Pietro Marchesani Adelphi Ed.)

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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